ROMA – Sembra essere arrivata ad una conclusione la tragica vicenda dei test di medicina 2014/2015 che aveva fatto infuriare migliaia di studenti in tutta Italia. Per l’errore, accreditato al CINECA (il più importante consorzio delle università italiane) che ha invalidato tutte le prove, è arrivato il comunicato del Ministero dell’Istruzione riportante la richiesta di non annullamento dei test. L’errore gravissimo, causa delle dimissioni del presidente del CINECA, è stato risolto con un ricalcolo del punteggio, neutralizzando le due domande non ritenute adeguate alla prova e accreditando un punto per ognuna. Questa soluzione, per quanto la più giusta, ha comunque fatto preoccupare diversi studenti che avevano fatto ricorso vincendolo. La preoccupazione, per fortuna, è stata placata dal Consiglio di Stato: per alcuni casi, il ricorso è stato in ogni caso accolto dal TAR. Questa non è però una vera e propria vittoria, ma secondo l’avvocato Santi Delia è un grande passo in avanti: «L’argine è stato frantumato. Dopo queste quattro pronunce la tanto dibattuta questione dell’appello cautelare al Consiglio di Stato è da ritenersi sostanzialmente definita e superata».
La vicenda apparsa agli occhi di tutti come una telenovela ha pertanto portato a galla chiare problematiche, inefficienze del sistema scolastico e in particolare l’inutilità dei test di ammissione alle università; problematica già chiara agli occhi del Ministero, ma a cui non è stata ancora trovata una soluzione. Così, dopo diverse settimane di dibattito in cui doveva decidersi se abolire o tenere i test di Medicina anche per l’anno 2015/2016 non si è ancora arrivati ad una vera e propria decisione, anche se la tesi del MIUR parla chiaro: no alla prova, ma si al mantenimento del numero chiuso con conseguente sbarramento da prevedersi al secondo anno. Una tesi chiara che alza alcune incognite come: la sfortuna per alcuni studenti meritevoli di rimanere vittime dello sbarramento o, in futuro, il sovraffollamento di iscritti alle Facoltà. Questa vicenda non è di certo la prima a dirci come il caos nel mondo dell’università regni ancora sovrano. Caos che ha portato la CGIL a iniziare il progetto La Scuola Giusta, in parallelo a La Buona Scuola del Ministero dell’Istruzione che, a quanto pare, si sta rivelando fallimentare.
Ciro Pappalardo
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