In questi giorni sta girando tutto il mondo la notizia del lancio del Solar Impulse 2, il primo aereo completamente alimentato ad energia solare e guidato dai piloti André Borschberg e Bertrand Piccard. Quest’ultimo non è nuovo alle imprese impossibili, forse perché il brivido dell’avventura scorre nelle sue vene. Suo nonno Auguste nella prima metà del Novecento fu, infatti, un apprezzato ingegnere e scienziato, dedito a sorvolare i cieli a bordo di palloni aerostatici brevettati personalmente.
Già negli anni Trenta, Auguste Piccard iniziò a pianificare un’ipotetica immersione sottomarina nel punto più profondo del globo terrestre, ovvero la Fossa delle Marianne. La realizzazione del Batiscafo Trieste, un piccolo sommergibile a propulsione automatica adatto ad immersioni sensibilmente maggiori di quelle effettuate dai sottomarini militari (solitamente di poche centinaia di metri), fu il risultato di anni di lavoro e di studi approfonditi condotti dallo scienziato svizzero. Alla costruzione parteciparono anche le acciaierie di Terni e i Cantieri Riuniti dell’Adriatico di Monfalcone. Il 30 settembre 1953 il batiscafo effettuò un’immersione di prova a largo dell’isola di Ponza. Fu l’allora ventenne Jacques Piccard a provare in prima persona l’ebbrezza di un’immersione sottomarina.
La grande impresa ebbe luogo sette anni più tardi, il 23 gennaio 1960. Il diario di bordo del pilota segnava cielo nuvoloso e mare mosso, condizioni atmosferiche sfavorevoli per esplorare le acque oceaniche. Dall’altra parte, supportare le operazioni era presente una portaerei della marina militare statunitense e al giovane Jacques Piccard venne affiancato il capitano Don Walsh. La durata dell’immersione fu di 4 ore e 48 minuti. All’interno della cabina di comando la temperatura scese fino a toccare i 7° una volta raggiunto il fondale marino. E, alla profondità di 10.917 metri, il batiscafo fu sottoposto ad una pressione esterna pari a circa mille volte quella atmosferica, in un momento che ha costituito la portata di un’impresa da Ventimila leghe sotto i mari.
Gabriele Mirabella
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