CATANIA – È stato grazie ad una ventina di infermieri che hanno denunciato il fatto, facendolo arrivare fra le pagine de La Sicilia e sporgendo addirittura denuncia, che l’opinione pubblica è stata informata: nell’azienda ospedaliera Vittorio Emanuele di Catania pare che i premi di incentivazione vengano distribuiti con modalità tutt’altro che limpide. Se, infatti, tali somme di denaro dovrebbero spettare ogni anno ai membri del personale medico che più si distinguono per impegno e operato, all’atto pratico vengono assegnate a chi può procurarsele tramite vie traverse e non proprio legittime. Un esempio palese si è verificato durante il versamento degli incentivi per il periodo 2011-2012, quando i premi per i dirigenti amministrativi andavano dai 22mila ai 60mila euro: a dispetto di ogni previsione, il primario di un reparto fra i più attivi del Vittorio Emanuele ha ricevuto per quell’anno l’inspiegata e irrisoria cifra di soli 1600 euro.
A questo episodio si è appellata la procura durante una recente udienza camerale, per impedire che il fascicolo di tale inchiesta contro ignoti venisse archiviato. Il presidente dell’ufficio del Giudice per le indagini preliminari di Catania, Nunzio Sarpietro, ha così deciso di respingere la richiesta di archiviazione avanzata dalla procura e ha stabilito che entro 120 giorni bisognerà individuare chi e secondo quali criteri distribuisce i suddetti premi al Vittorio Emanuele, disponendo anche una perizia contabile che rilevi eventuali irregolarità sugli incentivi.
Il sospetto già avuto dai finanzieri è che non siano mancati casi di corruzione da incentivare a “operare” di più chi aveva le giuste conoscenze per essere ben retribuito periodicamente, a scapito di chi concepisce diversamente il mestiere del medico e si occupa delle proprie mansioni in maniera scrupolosa, puntuale e ammirevole. Di conseguenza, il caso resta aperto e i suoi risultati ancora incerti, sebbene la speranza comune sia che i nodi vengano al pettine il prima possibile e che, quantomeno nel caso di incentivi al buono e corretto comportamento sul lavoro, ad accaparrarseli non siano certi i “soliti noti”.
Eva Luna Mascolino
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