La notizia era ormai nell’aria da qualche settimana, ma soltanto oggi arriverà l’ufficialità, prevista nel pomeriggio: quest’estate non si svolgerà Euro 2020, il tanto atteso primo Europeo itinerante della storia, con ben dodici città europee a fare da palcoscenico alla rassegna continentale (Roma, Londra, Dublino, Copenhagen, San Pietroburgo, Glasgow, Bucarest, Amsterdam, Bilbao, Monaco di Baviera, Budapest e Baku). A causa del coronavirus, un problema inizialmente soltanto nostro ma che ormai riguarda l’Europa tutta, l’UEFA, insieme ai rappresentanti delle Federazioni, alle Leghe e all’ECA, l’associazione delle squadre di club europee, ha disposto lo slittamento di un anno della competizione, che si disputerà dall’11 giugno all’11 luglio 2021. Una decisione inevitabile, per effetto della quale potranno concludersi i principali campionati di calcio del Vecchio Continente, tutti momentaneamente sospesi (a seguire a ruota libera la Serie A sono state, nei giorni scorsi, la Premier League, la Bundesliga, la Liga e la Ligue 1).
L’inizio di Euro 2020 era previsto per il prossimo 12 giugno, con la gara inaugurale tra l’Italia di Roberto Mancini e la Turchia all’Olimpico di Roma. Gli Azzurri avrebbero poi dovuto affrontare la Svizzera il 17 giugno e il Galles il 21, in entrambi i casi nuovamente nell’impianto sportivo della capitale. Inizialmente la UEFA era ottimista e auspicava la regolare conclusione dei campionati. Il coronavirus si è però diffuso in men che non si dica anche in tanti altri paesi europei, rendendo così impensabile giocare un Europeo, peraltro itinerante, tra circa tre mesi. L’organo di controllo del calcio europeo ha inoltre reso nota la propria disponibilità a riorganizzare i calendari, in modo tale da far sì che la stagione 2019-2020 possa concludersi d’estate, recuperando nei prossimi mesi tutte le partite sospese.
La situazione è ovviamente diversa da paese a paese, ragion per cui serviranno ulteriori confronti più approfonditi tra le varie parti per trovare una soluzione che accontenti tutti. In Italia e in Inghilterra non si gioca da lunedì 9 marzo, giorno del posticipo della ventiseiesima giornata di Serie A vinto per 3-0 dal Sassuolo sul Brescia e del successo per 4-0 del Leicester con l’Aston Villa nel Monday Night del ventinovesimo turno di Premier League. Il giorno precedente si è conclusa la ventottesima giornata di Ligue 1, mentre martedì 10 si è giocata la sfida tra Eibar e Real Sociedad valevole per la ventiquattresima giornata di Liga (2-1 per gli ospiti) e mercoledì 11 si è tenuta l’ultima gara di Bundesliga, che ha visto il trionfo del Borussia Mönchengladbach sul Colonia (2-1 tra le mura amiche).
Per quanto riguarda le due principali competizioni continentali per club, la UEFA ha annunciato che le finali si giocheranno a fine giugno, per la precisione il 24 si terrà quella di Europa League a Danzica e tre giorni più tardi, a Istanbul, avrà sede quella di Champions League. Da attendere l’ufficialità nel pomeriggio anche per ciò che concerne lo slittamento degli atti conclusivi della Coppa dalle grandi orecchie e dell’Europa League.
Dennis Izzo
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Articoli di proprietà di Voci di Città, rilasciati sotto licenza Creative Commons.
Sei libero di ridistribuirli e riprodurli, citando la fonte.
Coordinatore editoriale di Voci di Città, nasce a Napoli nel 1998. Tra le sue tanti passioni figurano la lettura, i viaggi, la politica e la scrittura, ma soprattutto lo sport: prima il calcio, di cui si innamorò definitivamente in occasione della vittoria dell’Italia ai Mondiali 2006 in Germania, poi il basket NBA, che lo tiene puntualmente sveglio quasi tutte le notti da ottobre a giugno. Grazie a VdC ha la possibilità di far coesistere tutte queste passioni in un’unica attività.
“Se c’è un libro che vuoi leggere, ma non è stato ancora scritto, allora devi scriverlo.”