I veri campioni non si esauriscono mai. Coltivano nuovi interessi, fissano vari obiettivi e accettano sfide particolari per soddisfare la propria voglia di cimentarsi in qualcosa di produttivo e affascinante. Nel caso dei calciatori che appendono gli scarpini al chiodo, molti diventano allenatori o ricoprono ruoli dirigenziali, altri opinionisti, altri ancora intraprendono strade che non hanno nulla a che vedere col calcio. C’è poi chi, pur restando a contatto col mondo del pallone, si tuffa in avventure diverse.
È il caso di Petr Cech, ritiratosi al termine della scorsa stagione e divenuto Technical and Performance advisor del Chelsea, club in cui ha speso la maggior parte della sua carriera (undici anni, dal 2004 al 2015) e si è tolto tantissime soddisfazioni, vincendo la bellezza di quindici trofei (quattro Premier League, quattro FA Cup, una Champions League, una Europa League, tre Coppe di Lega e due Community Shield) e stabilendo numerosi record individuali, tra cui quello relativo al maggior numero di partite senza subire gol in Premier League (200).
Dopo aver militato per quattro anni tra le file dell’Arsenal, il portiere ceco ha appeso i guantoni al chiodo lo scorso 29 maggio, perdendo per 4-1 la finale di Europa League a Baku proprio contro il “suo” Chelsea (risultando comunque tra i migliori in campo), che lo ha poi riaccolto dopo circa quattro anni offrendogli un ruolo in società, col suo ex compagno di squadra Frank Lampard nominato nuovo allenatore. Čech, però, è uno di quelli che non si accontentano mai e che sono disposti ad abbandonare la propria comfort zone per mettersi in discussione e raggiungere i propri obiettivi.
Del resto, se nel 2006-2007 era riuscito a riprendere normalmente la carriera dopo aver riportato una frattura al cranio nel corso di un match di Premier League col Reading, perché mai avrebbe dovuto rinunciare a realizzare un altro dei suoi sogni? E già, perché il classe ‘82 da piccolo non voleva soltanto sfondare nel mondo del calcio, ma era anche un grande appassionato di hockey su ghiaccio.
37 anni compiuti lo scorso 20 maggio, Cech ha deciso di provare anche quest’avventura, ottenendo l’occasione di tuffarsi nel mondo dell’hockey grazie ai Guildford Phoenix, franchigia della NIHL (National Ice Hockey League) che gli ha offerto il ruolo di goaltender. Un’opportunità impossibile da lasciarsi scappare per uno come lui, che ha sempre accettato le sfide senza fare un passo indietro nemmeno di fronte alle difficoltà e agli ostacoli apparentemente più insormontabili.
Uno dei migliori portieri della storia del calcio tornerà tra i pali, dunque, ma in un contesto totalmente diverso. Eppure, c’è un filo conduttore che lega la sua carriera di portiere con quella di goaltender, una voglia di mettersi in gioco con grande umiltà mista alla grande fiducia nei propri mezzi. Per tanti lo abbiamo visto parare di tutto e lo scorso 29 maggio quasi non sembrava vero che la sua carriera fosse giunta al termine.
Del resto, il gigante ceco è uno dei pochi fuoriclasse ad essersi ritirato ad alti livelli, tra Premier League e coppe europee, non seguendo la tendenza di tanti altri colleghi di dire addio al calcio giocato in Giappone, in Cina, negli Emirati Arabi o negli Stati Uniti. “Sono fiero di annunciare che giocherò con i Guildford Phoenix. Dopo 20 anni di calcio a livello professionistico, sarà un’esperienza fantastica per me praticare lo sport che ho sempre amato giocare e seguire da piccolo. Spero di poter aiutare questo gruppo giovane a raggiungere gli obiettivi stagionali e vincere il maggior numero di partite possibile quando sarò in campo.”, ha dichiarato Cech in merito alla sua nuova avventura che sta per cominciare.
In molti si chiedevano se la sua decisione di imboccare la strada dell’hockey su ghiaccio semiprofessionistico coincidesse con la fine dell’esperienza nell’area tecnica del Chelsea, ma ci ha pensato lui stesso a rassicurare tutti con un post sul proprio profilo Instagram: “Pare che molte persone credano che abbia cambiato lavoro. Ebbene, non l’ho fatto. Il mio lavoro come Technical and Performance advisor al Chelsea non mi impedisce di praticare il gioco che ho sempre amato da bambino e a cui ho giocato per anni. Quando ero un calciatore non potevo farlo per ovvi motivi, ma ora posso.”
I Guildford Phoenix, franchigia che ha deciso di dare una chance a Cech, sono stati creati appena due anni fa. Il loro allenatore, lo slovacco Milos Melicherik, ex giocatore di hockey professionista, si è detto entusiasta della possibilità di allenare una leggenda del calibro dell’ex Chelsea: “Siamo molto eccitati per l’arrivo di Petr nella nostra squadra e vorremmo vederlo in azione già questo weekend. È migliorato molto rispetto all’ultima volta che lo vidi giocare sul ghiaccio, non vedo l’ora di vederlo giocare per noi”. I Phoenix giocheranno domenica 13 ottobre contro gli Swindon Wildcats II al Guildford Spectrum, in casa. Per Cech non sarà un semplice nuovo inizio, ma un ritorno al passato per guardare con sempre maggiore convinzione e fiducia al futuro.
Dennis Izzo
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