L’antibiotico in grado di uccidere una vasta gamma di batteri resistenti ai farmaci disponibili esiste, ed il merito è tutto dell’intelligenza artificiale!
L‘allarmismo causato dal Coronavirus rischia di mettere in ombra una buona notizia destinata a rimanere nella storia della medicina. É stato scoperto l’antibiotico capace di sconfiggere anche i batteri più resistenti ai farmaci presenti in commercio. Lo hanno annunciato i ricercatori del Massachusetts Institute of Technology, ma non è tutto. Il merito della scoperta è tutto da attribuire all’ intelligenza artificiale. Dunque, secondo i ricercatori del team del MIT, sarebbe uno dei più potenti antibiotici scoperti fino ad ora. Inoltre, per la prima volta, non è il risultato di una revisione di farmaci già utilizzati. Rivoluzionario, non solo per la sua genesi, quindi, ma perché prometterebbe di sconfiggerebbe 35 agenti patogeni ormai resistenti ai farmaci noti, e messi dall’Oms nel mirino della ricerca.
Per identificare nuove famiglie di antibiotici i ricercatori hanno fatto ricorso ad un algoritmo, ispirato all’architettura del cervello, che fosse in grado di comprendere le proprietà delle molecole, studiandole atomo per atomo. Come primo compito hanno chiesto all’algoritmo di individuare i fattori che inibiscono la crescita del batterio Escherichia coli. Gli hanno, poi, sottoposto 2500 molecole, 1700 farmaci in commercio e 800 prodotti naturali. Inoltre, hanno esteso la ricerca ad altri 6000 principi farmaceutici, e finalmente la risposta. Una molecola che non assomiglia a nessun’altra: che è la caratteristica fondamentale, visto che, a questo punto della guerra l’aspetto sorpresa è essenziale. Nei primi test, la molecola ha dimostrato grandi capacità antibatteriche in vitro e bassa tossicità nei test in vivo. Se superasse positivamente anche i test sull’uomo, sarebbe una grande vittoria per la medicina.
Si stima che le infezioni antibiotico-resistenti possano uccidere milioni di persone entro il 2050. Una metodologia innovativa, quindi, il cui risultato sarebbe il primo antibiotico prodotto dall’intelligenza artificiale tanto da esser stato battezzato halicina da Hal, il supercomputer di bordo della nave spaziale Discovery, del leggendario film ‘2001: Odissea nello spazio’ del maestro Stanley Kubrick. Tra l’altro, il suo nome, Hal 9000, era l’acronimo di Heuristic Algorithmic, un’anticipazione della fantascienza sulle potenzialità algoritmiche, insomma. La halicina, si è mostrata efficace su molti batteri, tra cui quello che causa la tubercolosi. Il ricorso all’algoritmo potrebbe aprire nuove strade nello sviluppo di antibiotici riducendo tempi e costi. Insomma, ci sembra proprio di capire che halicina abbia tutte le carte in regole per aggiudicarsi il prossimo premio Nobel per la medicina.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Articoli di proprietà di Voci di Città, rilasciati sotto licenza Creative Commons.
Sei libero di ridistribuirli e riprodurli, citando la fonte.
Maria Giulia, che in una parola si definisce logorroica, è una studentessa 24enne di giurisprudenza, a Catania. Dopo anni passati sui libri ha pensato bene di iniziare a scrivere per non infastidire più chi non volesse ascoltare le tante cose che aveva da dire. Riconosce di essere fashion… ma non addicted. Ama il mare e anche durante la sessione estiva non rinuncia alla sua nuotata giornaliera, che le rinfresca il corpo e i pensieri.
Crede fermamente che chi semina amore, raccolga felicità