Difficilmente rinunciano ai piaceri della buona tavola, senza dimenticare un occhio di riguardo nei confronti della linea. Questa è la fotografia delle abitudini degli italiani in tema di alimentazione “scattata” recentemente dalla società Edenred. Nello specifico, l’84% degli intervistati ritiene che il pasto di metà giornata debba essere equilibrato a livello nutrizionale, tant’è vero che il 33% (tre persone su dieci) opta a pranzo per cereali o legumi, mentre il 77% predilige le classiche e salutari verdure di stagione. A seguire, una persona su due evita di consumare nell’arco della giornata snack preconfezionati, ricchi di conservanti e di grassi saturi, nonché alimenti eccessivamente zuccherati o troppo salati, e una su cinque riesce a concedersi un po’ di frutta durante l’orario di lavoro. Una tendenza positiva che si rispecchia anche tra i tavoli dei ristoranti, come evidenziano gli stessi ristoratori interpellati nell’ambito dell’indagine.
Inoltre, si osserva l’aumento di regimi alimentari specifici: in primo luogo il vegetarianismo e il veganesimo, dopodiché la dieta crudista, a zona, macrobiotica o altre ancora basate principalmente sulla completa o parziale esclusione di determinati alimenti dal sostentamento organico dell’individuo. «A livello sociale è un campanello d’allarme – sottolinea il professor Lucio Lucchin dalle pagine del quotidiano Repubblica – che rispecchia una crescente insicurezza». Al giorno d’oggi, infatti, «le persone cercano risposte e certezze in comportamenti rigidi e spesso non giustificati, anche nell’alimentazione».
A sostegno di questa tesi va ricordato lo spazio incommensurabile riservato alla divulgazione culinaria in televisione. I talent food hanno conquistato ampiamente l’interesse dei telespettatori, anche se le pietanze proposte negli studi televisivi spesso appaiono assai complesse ed elaborate da preparare tra le mura di casa propria. «Ciò che questi programmi propongono – asserisce Lucchin – difficilmente può essere da esempio, perché si tratta di piatti complessi da realizzare. È uno spettacolo d’intrattenimento che non tocca l’educazione alimentare» e, quindi, si tratta di modelli difficilmente perseguibili.
In ogni caso, si raccomanda di prestare attenzione a cosa e a quanto si mangia, evitando di seguire le cosiddette diete “fai da te”, che nel medio e lungo periodo possono generare deficit a livello nutritivo. «Se non si seguono i consigli di un esperto, si rischia di avere un apporto nutrizionale inadeguato o sbagliato. È il rischio che corrono per esempio vegani o vegetariani improvvisati», afferma il professor Antonio Carretto, presidente dell’ADI (acronimo di Associazione Italiana di Dietetica e Nutrizione Clinica – ONLUS). Fortunatamente arriva in nostro soccorso l’intramontabile dieta mediterranea, la quale «è nota a tutti e garantisce un equilibrio adatto al nostro organismo. Non sarà di moda, ma è il regime alimentare migliore che si possa seguire», parola di esperto.
Gabriele Mirabella
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