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Arriva la carta dei diritti e dei doveri di chi naviga su Internet
16 Giugno 2016
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Arriva la carta dei diritti e dei doveri di chi naviga su Internet

Home » Best politik » Arriva la carta dei diritti e dei doveri di chi naviga su Internet

Il 3 novembre del 2015 la Camera dei Deputati ha approvato la proposta parlamentare che impegna il governo italiano a portare in ogni sede la Carta dei diritti in Internet, documento mediante cui confermare una serie di principi come obblighi per esercitare pienamente la cittadinanza. Il lavoro di sintesi è stato svolto da venti persone fra diplomatici ed esperti del settore. Di seguito, i 14 punti del programma.

  1. Identificazione e garanzia dei diritti
    Su Internet ogni persona ha assicurati i diritti già sottoscritti dalla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani delle Nazioni Unite, dalla Carta dei Diritti fondamentali dell’Unione Europea, dalle Costituzioni nazionali e dai documenti internazionali in materia. Queste prerogative devono essere intese in modo tale da assicurarne l’effettività nel cyberspazio, per la tutela e il rispetto della dignità, libertà, eguaglianza e diversità di ciascuno.
  2. Pari opportunità
    L’accesso a Internet, in un Paese democratico come l’Italia, è un diritto obbligatorio di ogni persona che voglia migliorarsi individualmente e socialmente. Ciascuno individuo ha pari opportunità di navigare in rete con sistemi tecnologicamente adeguati e aggiornati, i quali eliminino ogni intralcio di ordine economico e sociale. Inoltre, la norma fondamentale dell’accesso a Internet deve essere assicurata nei suoi presupposti sostanziali e non solo come possibilità di collegamento alla rete. L’accesso prevede anche la libertà di scelta per quanto riguarda dispositivi, sistemi operativi e applicazioni distribuite, e le istituzioni pubbliche devono garantire doverosi interventi per il superamento di ogni forma di divario personale prodotto dal genere, dalle condizioni economiche e da contesti privati (come eventuali disabilità).
  3. Diritto alla conoscenza e all’istruzione
    Le società pubbliche hanno il dovere di difendere la creazione e diffusione della cultura sul Web, rendendo questo bene agibile a tutti. Si deve anche tener conto degli obblighi derivanti dall’identificazione degli interessi morali e materiali inerenti alla produzione e alla propagazione della conoscenza; in più, ogni persona deve essere messa in condizione di poterne usufruire, così da arricchire il proprio bagaglio culturale. Le società coinvolte devono, quindi, salvaguardare la parità dei diritti dell’uomo internettiano ed educarlo a un uso consapevole della rete.
  4. Nessuna interferenza del Web
    Ogni persona che abbia accesso al Web e che metta in circolazione dei dati ha il diritto di averne tutelata la privacy senza correre il rischio che qualcuno possa manometterne i contenuti. È legittimo anche che ognuno possa utilizzare come meglio crede il mondo del Www, sempre nel rispetto della legge. Proprio questo è stato più discusso del dibattito, poiché il Net neutrality è in realtà un concetto fondamentale della rete, atto alla distinzione del traffico di cui si occupano svariate aziende, impegnate nel consentire in maniera indifferenziata l’accesso a Internet.
  5. Sicurezza dei dati personali
    Chiunque decida di creare in rete dei profili contenenti dati personali ha il diritto di averne tutelata la riservatezza, in quanto si tratta di informazioni che permettono di risalire all’identità della persona in questione. Quest’ultima ha, peraltro, il diritto di accedervi in ogni momento e di sottoscriverne personalmente la manipolazione per conto di aziende, enti e così via. La legge prevede perfino che in alcuni casi l’individuo interessato, per quanto riguarda dati sensibili, ne autorizzi il trattamento con specifiche concessioni, sebbene la licenza possa essere revocata in qualsiasi momento. Qualora fra l’impresa e l’utente vi sia un eccessivo squilibrio di potere, la disposizione all’uso di informazioni private può costituire infrazione. Per di più, è severamente vietato adoperare il detto materiale con intenzioni discriminatorie; pertanto, trattamento, revoca e protezione dei dati personali rappresentano un altro importantissimo caposaldo del Web.
  6. Autodeterminazione informativa
    Colui che ha registrato su Internet dati riservati di qualsiasi genere, ha il pieno consenso di accedervi quando vuole, chiedendone possibilmente la cancellazione o rettifica. Per di più, oltre al sapere come vengono utilizzati, l’utente ha il sacrosanto diritto di conoscere per quanto tempo le proprie informazioni saranno manipolate e con quali finalità. L’autodeterminazione informativa, ovvero cosa rendere visibile a terzi e cosa no, è un principio già contemplato dalla stessa legge sulla privacy, la quale ne impedisce la raccolta da parte di aziende che potrebbero rivenderli ad agenzie governative e/o imprenditori di dati.
  7. Sistemi, dispositivi e domicili informatici inviolabili
    Ogni persona ha il diritto di non aver violati i propri sistemi informatici utilizzati, come anche la posta privata, e-mail eccetera. Soprattutto dopo l’anno scorso, quando si volevano installare sei trojan in ogni computer al fine di tenere d’occhio chiunque su eventuali comunicazioni con i jihadisti, si esige l’autorizzazione della magistratura per ogni forma di osservazione della sfera personale.
  8. No al trattamento automatizzato dei dati
    Sebbene alcune situazioni possano richiederlo, nessuna in particolare può far sì che i dati di una persona vengano utilizzati al fine di avviare una pratica senza il benestare dell’individuo interessato.
  9. Costruzione d’identità
    Ogni individuo ha diritto alla costruzione della propria identità su Internet come rappresentazione integrale di sé stesso. Oltre a ciò, l’impiego di algoritmi e tecniche probabilistiche deve essere passato al vaglio della persona coinvolta, la quale può benissimo obiettare creazione e diffusione dei suoi profili, come anche fornire i dati strettamente necessari per obblighi previsti dalla legge, somministrazione di beni o servizi e ingresso alle piattaforme digitali. Il tutto deve essere accompagnato, naturalmente, da un’adeguata sicurezza emanata dalle istituzioni.
  10. Diritto all’anonimato
    Chiunque navighi in rete ha il diritto di comunicare utilizzando strumenti di varia natura che difendano l’anonimato ed evitino la raccolta di informazioni personali. Limitazioni al riguardo possono essere applicate necessariamente per interesse pubblico e solamente la magistratura può concedere l’identificazione della persona in questione.
  11. Autorizzazione all’oblio
    Chi ha a che fare con Internet sa perfettamente che i motori di ricerca hanno la possibilità di conservare i dati delle ricerche effettuate; dopo una certa quantità di tempo, però, gli utenti hanno il diritto di cancellare tali raccoglitori, allorché non più necessari. Solo persone socialmente note hanno l’opportunità di ricercare le dette informazioni, in ogni caso irrilevanti rispetto alla mansione esercitata. Qualora la domanda di cancellazione venga approvata, nell’interesse pubblico la decisione può, tuttavia, essere impugnata davanti a un giudice.
  12. Diritti e assicurazioni delle persone su Internet
    Facebook, Twitter e altri giganti sono oggi sono i veri possidenti dei dati degli iscritti. Come fossero istituzioni vere e proprie, perciò, hanno l’obbligo di comportarsi irreprensibilmente nei confronti dei propri utenti, come anche di fornitori e concorrenti. Ogni persona, di conseguenza, ha il diritto di conoscere le clausole contrattuali e, in caso di variazione, di rescindere ogni rapporto, chiedendo una copia delle informazioni e la cancellazione di ogni piattaforma.
  13. Salvaguardia in rete
    Chi ha accesso al Web ha l’inviolabile diritto di aver protetta la propria sicurezza per mezzo dell’integrità di infrastrutture come computer o altri dispositivi, senza alcuna limitazione a tale controllo – soprattutto per evitare qualsiasi forma di violenza o incitamento all’odio utilizzato e coadiuvato da forme di razzismo o bullismo di ogni tipo. Il cyberbullismo e lo stalking sono, per l’appunto, esempi lampanti di quanto accade in rete quotidianamente.
  14. Potere di Internet
    Come già scritto, tutti su Internet hanno l’opportunità di veder riconosciuti i propri diritti, ognuno dei quali apertamente appoggiati dal Web stesso e dalle sue regole già in vigore.

Questi 14 articoli riassumono oltre quindici anni di dibattito in sede ONU, in merito alla garanzia di efficienza, efficacia, evoluzione, usabilità, apertura e sicurezza della rete Internet. Si tratta di decisioni non prese dall’alto, ma condivise da soggetti pubblici e privati. Oltre alla Costituzione statale, insomma, adesso lo Stato italiano ne ha una seconda a cui fare riferimento, inerente in questo caso al mondo del Web. Speriamo che almeno di quest’ultima si rispettino le regole senza troppe infrazioni.

Anastasia Gambera

© RIPRODUZIONE RISERVATA
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