La famosa scrittrice e attivista femminista Michela Murgia si è spenta il 10 agosto 2023, a 51 anni, nella notte di San Lorenzo, notte illuminata da stelle cadenti. Nata nel 1972 a Cabras, in provincia di Oristano, aveva esordito nel 2006 con «Il mondo deve sapere», confermando il proprio successo con le opere più note «Accabadora», «Tre ciotole» e «Istruzioni per diventare fascisti». Di rilievo anche il podcast femminista Morgane, tratto dai suoi libri. Da tempo combatteva contro un un carcinoma ai reni al quarto stadio, che non le ha lasciato scampo. La Murgia aveva scelto coraggiosamente di vivere la sua malattia pubblicamente, annunciandola sui social. Sempre sui social, aveva annunciato il suo matrimonio un mese fa. L’ultimo saluto a Michela Murgia si terrà a Roma: le esequie saranno domani, il 12 agosto alle ore 15.30 presso la Basilica di Santa Maria in Montesanto, la c.d. Chiesa degli artisti, in Piazza del Popolo 18. Nel frattempo, oggi la comunità di Cabras si stringe attorno alla madre, al fratello e alla zia, che risiedono in provincia di Oristano, cui la scrittrice è sempre stata molto legata: il legame di Michela Murgia con le proprie radici sarde, infatti, non si è mai spezzato, nonostante il successo e il suo trasferimento nella penisola.
Michela Murgia avvolta in un abito rosso corallo, il turbante in tinta sulla testa: con questa foto le dice addio il marito Lorenzo Terenzi, sposato a luglio in articulo mortis. Il post sta raccogliendo i commenti commossi e le testimonianze di affetto di amici e fan della scrittrice. Verso fine luglio, la Murgia aveva ringraziato pubblicamente il pubblico con parole sentite e positive: «Ricevo moltissimi messaggi ogni giorno, tutti affettuosi (gli altri non li vedo, ho sviluppato una cecità selettiva) ma non riesco a rispondere a tuttə, perché sono spesso banalmente troppo stanca. Vado un po’ più spesso in ospedale, a volte all’improvviso perché il corpo sorprende e ieri mi mancava il respiro a causa del troppo liquido negli anfratti dei tessuti. Il livello delle cure del nostro sistema sanitario mi ha però fino a ora consentito di tornare sempre a casa stando meglio. Ecco, la risposta che vorrei dare a chi mi chiede continuamente come sto, che era quella che dava Cesare de Michelis: posso stare meglio, ma non posso più stare “bene”. “Meglio” è comunque preferibile a male, quindi godetene con me. Non amo mettere foto dall’ospedale, ma nemmeno voglio nascondere che ci entro, perché è anche questo che fanno le persone che si curano e dobbiamo solo ringraziare di poterlo fare, in barba a chi demonizza chi paga le tasse. Grazie dei messaggi. Smettete di mandare cibo al Cambio, però: non posso mangiare tutti i dolci del sud, i formaggi della Val Padana e i vini dei Veneto. Tanto non cresco più!».
«Ma l’amor mio non muore», scrive Roberto Saviano. «Michela, amore. Grazie per tutto», è il messaggio di Loredana Lipperini. «Nella notte delle stelle, va via una stella. Libera fino all’ultimo: addio Michela #Murgia», è il post di Paolo Borrometi. «Non so come faremo a stare senza di te. Ci hai insegnato come vivere e anche come morire» scrive su Instagram Luciana Littizzetto. «Rimangono i tuoi libri, le interviste, i podcast, il tuo pensiero libero ad illuminarci in questa tristissima notte di San Lorenzo . Ciao Michela #michelamurgia e un abbraccio forte a tutti i tuoi cari da tutta la redazione di @Presa_Diretta» scrive su Twitter Riccardo Iacona. «Era una formidabile, talentuosa, spericolata rivoluzionaria contemporanea, #MichelaMurgia. Mi proibisco l’esibizione dei ricordi personali e piango insieme a voi questa donna sarda che ci ha lasciati con il sorriso sulle labbra» è l’addio di Gad Lerner via Twitter. «Quel tuo ultimo sorriso, donna luminosa, lo porterò sempre con me», scrive Geppi Cucciari. «Ci eravamo messaggiate da poco e non potevo immaginare che tutto precipitasse così velocemente: un grande dolore e una immensa e troppo precoce perdita. Ci mancherà il tuo pensiero lucido e mai banale», dice Vladimir Luxuria. «Buon viaggio a una donna speciale, padrona delle sue idee», scrive Simona Ventura. «Le persone come Michela Murgia sono corrosive. Perché, appunto, corrodono, intaccano i poteri, non ne sono comode stampelle. Indicano una direzione, un cammino da intraprendere. Raccontano di diritti e di libertà», scrive sui social Riccardo Noury, portavoce di Amnesty Italia. «Siamo veramente tristi, Michela Murgia ci ha lasciati. Ha combattuto fino alla fine contro il male che la stava uccidendo, ma purtroppo ora è partita per l’ultimo viaggio. Addio Michela, non ti dimenticheremo mai», Rete Italiana Antifascista saluta sui social. Il Consiglio regionale della Sardegna esprime profondo cordoglio per la scomparsa della scrittrice Michela Murgia, per il Presidente Michele Pais la Sardegna perde una scrittrice di talento: «E’ una grande perdita per la nostra terra. La sua vivacita’ intellettuale ha arricchito la democrazia» . «Non è necessario condividere le idee di Michela Murgia per considerarla una donna coraggiosa, appassionata, coerente oltre che un’autrice originale e di grande talento. La sua scomparsa, anche se purtroppo annunciata, mi colpisce profondamente», afferma Marina Berlusconi, presidente del Gruppo Mondadori con il quale la scrittrice sarda ha pubblicato le sue opere. «Molto veloce, in un paese lentissimo. Ciao Michela» è il messaggio che Nicola Lagioia, scrittore, ex direttore del Salone del Libro di Torino, ha lasciato su twitter dopo la notizia della scomparsa della scrittrice sarda. «Nella notte delle stelle cadenti e dei desideri espressi in segreto, apprendere della morte di Michela Murgia che i desideri ha sempre avuto il coraggio di guardarli in faccia senza annacquarli con la paura. Il cuore ritorna al suo magnifico discorso sul sapere dare una fine alle cose pronunciato al banchetto funebre di Trenodia, in cui ci ricordo’ che solo chi non ha paura della fine riesce a vivere con pienezza la vita. E poi un’interminabile chiacchierata fino all’alba in un hotel di Cabras in cui lavorava come portiera di notte nel 2005. E tutte le lezioni di disciplina della liberta’ che ci ha impartito in questi anni con l’esempio, fino alla fine. Nonostante questa scia luminosa, il cielo e’ inevitabilmente piu’ nero stanotte. Michela Murgia ricorda a tutti noi quel che abbiamo mancato in vilta’, ipocrisia e menzogna“, così il cantautore Vinicio Capossela su Facebook ricorda la scrittrice scomparsa.
«Lotteremo insieme sempre, perché ci sarai sempre e vinceremo noi», commenta il deputato Pd Alessandro Zan. «Buon viaggio Michela, la pensavamo in modo diverso, ma spero tu possa ora trovare la pace», scrive la ministra del Turismo Daniela Santanchè, mentre il vicepremier e leader della Lega Matteo Salvini pubblica una foto della scrittrice con la scritta «Una preghiera». «Michela Murgia ci ha lasciato. Sapevamo che questo momento sarebbe arrivato presto, perché lei stessa ci aveva informato del suo stato di salute, senza nascondere niente. Ciò nonostante, sentiamo già un grande vuoto perché Michela Murgia è stata una donna unica nel panorama italiano: una scrittrice, un’intellettuale, un’artista, una voce libera, una femminista con un occhio dissacrante verso le convenzioni e le ipocrisie. Una persona interessante che amava le provocazioni e la sfida a viso aperto. Ha vissuto a modo proprio, Michela, con la sua famiglia Queer, circondata da affetto. Con le scelte radicali della sua vita e anche con la sua morte, ha dimostrato intelligenza e impegno politico. Di questo e di molto altro le saremo sempre grati“, conclude la deputata Pd Laura Boldrini. «Addio a Michela Murgia, ci ha contraddetto finché ha potuto perché la vita é questa: contraddirsi per ritrovarsi, come ora, nel rispetto e nel dolore», Gianfranco Rotondi, presidente di ‘Verde è popolare’ e deputato iscritto al gruppo di ‘Fratelli d’Italia‘, ricorda la scrittrice. «Voglio esprimere sincere condoglianze alla famiglia e agli amici della scrittrice Michela Murgia. Era una donna che combatteva per difendere le sue idee, seppur notoriamente diverse dalle mie, e di questo ho grande rispetto», è quanto scrive su Twitter la presidente del Consiglio Giorgia Meloni in ricordo della scrittrice scomparsa.
Stefania Piva
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È nata e vive a Milano. È Avvocato, laureata in giurisprudenza all’Università Statale di Milano, ha svolto la pratica forense presso l’Avvocatura dello Stato di Brescia, e si è specializzata presso la Scuola di Specializzazione per le Professioni Legali dell’Università Statale di Milano. Da sempre appassionata di politica e giornalismo, ha scritto in precedenza per il giornale locale ABC Milano.