Al giorno d’oggi la società, con la facilità di connessione all’immensa prateria dei social network, ha un solo imperativo: condividere. Ormai un momento, spettacolare o banale che sia, non viene più vissuto con relax, tranquillità o solitudine, ma come pretesto per rendersi protagonista di una scena irripetibile e unica. Quando lo smartphone non arriva a catturare quell’imperdibile istante, da far invidia ai nostri amici, ci arriva lei, la GoPro.
Ma…Come nasce la GoPro? L’invenzione arriva dal cuore della California, anzi dall’acqua. Nick Woodman, surfista americano nato a Woodside, aveva un solo obiettivo nella sua frenetica gioventù: quello di filmarsi durante una cavalcata tra le onde dell’ovest. Fin qui tutto ok, ma come poteva una telecamera non rompersi con tutte le imbarcate d’acqua che avrebbe preso? E soprattutto, quanto poteva essere grande per non destabilizzare il povero Nick e la sua tavola? Proprio da questa intuizione, Woodman decise di costruire da sè una telecamera impermeabile, piccola e che riuscisse a filmare tutte le strabilianti onde che avrebbe incontrato nel suo cammino. Così nasce la GoPro.
Una videocamera piccola, leggera e con una lente da 170° (riesce a filmare praticamente qualunque cosa abbia davanti a sé), diventa “l’arma” perfetta per ogni sportivo: surfisti, ciclisti, motociclisti, automobilisti, sciatori (e chi più ne ha più ne metta) diventano i fautori di quella che è l’invenzione simbolo di una generazione perennemente connessa. Spettacolari salti della morte, discese innevate da urlo e folli acrobazie si trasformano nel teatro perfetto da immortalare con questa meraviglia tecnologica, lasciando a chiunque la usi quel piccolo momento da eroe. Infatti la GoPro, con il passare degli anni, diventa non più uno strumento riservato agli sportivi più estremi, ma anche l’occhio bionico per le persone di tutti i giorni. Nell’epoca dei selfie è ormai prassi comune condividere qualunque momento (interessante o meno) della giornata e, in una società che non riesce mai a staccarsi dalla realtà virtuale, diventa quasi d’obbligo immortalarsi in splendide avventure e sfoggiarle con le migliaia di amici connessi ai propri social. Facebook, YouTube, Instagram: sono queste le vastissime platee sulla quale accedere e condividere con un semplice click le nostre “irripetibili” giornate.
Il canale YouTube di GoPro conta più di 2 milioni di iscritti, le visualizzazioni sono circa mezzo miliardo e i video caricati e filmati con questo strumento sono circa 3 al minuto. Il brand è sempre più in espansione: se prima era un “lusso” che si potevano permettere solo gli sportivi più pazzi, oggi anche i dilettanti o quelli che possiamo chiamare gli “sportivi della domenica pomeriggio” si immortalano tra rovinose cadute in bicicletta, imbarazzanti partitelle con gli amici ed esilaranti nuotate nel mare vicino casa. Ma non solo: oggi la piccola videocamera californiana (l’azienda vale circa 2 miliardi e mezzo di dollari) si sta avvicinando anche al mondo della musica e dei documentari (grazie alle ridotte grandezze che non spaventano gli animali e non incidono sul peso degli strumenti).
Nel 2013 la commercializzazione della GoPro ha rilevato una crescita del 130% e tutt’oggi i numeri sono da capogiro; ma come spiegare questa mirabolante crescita? La versatilità e la comodità di questa mini telecamera è stata ben esposta in precedenza, ma non è solo la “tascabilità” il suo punto forte. Nonostante le piccole dimensioni si riescono a filmare video in 720-1080-1440 p con fps (frame per secondo) che vanno da un minimo di 30 ad un massimo di 120, le foto possono essere fatte in modalità time lapse (una foto ogni mezzo secondo) o burst (5 foto al secondo), dunque le modalità di uso sono veramente vastissime. Se metti tutta questa vasta gamma di (ottima) qualità all’enorme praticità nel poterla portare dove vuoi (anche sott’acqua, essendo impermeabile), ecco fatto: hai creato un prodotto bello, innovativo e utile a tutti, per immortalare qualunque momento della nostra quotidionità.
Si dice però che «tanto spendi, tanto hai» ed effettivamente le GoPro, essendo state le prime nel loro genere, ed essendo anche utilizzate dagli sportivi più famosi e pazzi al mondo (avete presente Felix Baumgartner? Il suo viaggio nella stratosfera è stato filmato da sette GoPro), non sono proprio gli accessori più economici al mondo. Le tante telecamere vanno infatti da un minimo di 200 euro ad un massimo di 500 euro, prezzi non da poco insomma, senza contare i vari supporti firmati dalla casa californiana, che, un po’ come avviene per Apple, costano un occhio della testa solo perché di marca nota: qualità che compri ad un caro prezzo. Venutasi a creare successivamente una certa concorrenza (vedi la voce: imitazioni made in china) con varie action cam dal prezzo allettante, GoPro ha deciso di far fronte a questo enorme problema e venire incontro ai neofiti del campo, commercializzando, da un anno a questa parte, l’econimica GoPro Hero: video e foto in HD al prezzo di 124 euro e il mercato è quasi del tutto monopolizzato.
Siete degli sportivi pazzi e spericolati? O più semplicemente degli amatori di sport più tranquilli e meno rischiosi? Go Pro è quello che fa per voi. Da 124 a 500 euro avrete un occhio grandangolare che filmerà qualunque momento voi vogliate, da condividere subito con i vostri amici più intimi e anche quelli che magari non conoscete. Adesso anche le persone più comuni possono avere il proprio (breve) momento da eroi (e magari essere scelti per il “video del giorno” proprio dal canale YouTube).
Francesco Mascali
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Proprietario, editore e vice direttore di Voci di Città, nasce a Catania nel 1997. Da aprile 2019 è un giornalista pubblicista iscritto regolarmente all’albo professionale, esattamente due anni dopo consegue la laurea magistrale in Giurisprudenza, per poi iniziare la pratica forense presso l’ordine degli avvocati di Catania. Ama viaggiare, immergersi nelle serie tv e fotografare, ma sopra tutto e tutti c’è lo sport: che sia calcio, basket, MotoGP o Formula 1 non importa, il week-end è qualcosa di sacro e intoccabile. Tra uno spazio e l’altro trova anche il modo di scrivere e gestire un piccolo giornale che ha tanta voglia di crescere. La sua frase? «La vita è quella cosa che accade mentre sei impegnato a fare altri progetti»