Alla Mall of Asia Arena di Manila, l’Italbasket torna a disputare i quarti di finale dei Mondiali FIBA per la prima volta dal 1998, quando Gianmarco Pozzecco era sul parquet e non a guidare la squadra dalla panchina e gli azzurri persero 80-77 con gli Stati Uniti. L’obiettivo è continuare a scrivere interi capitoli della storia della pallacanestro italiana e tornare in semifinale dopo 45 anni. Di fronte ci sono nuovamente gli Stati Uniti, i favoriti numeri uno per la vittoria della Coppa del mondo dopo aver deluso ampiamente le aspettative quattro anni fa in Cina, edizione in cui vennero eliminati ai quarti dalla Francia. Il loro ultimo trionfo nella rassegna iridata risale al 2014, quando vinsero 129-92 in finale con la Serbia.
Gli azzurri, dal canto loro, non battono gli USA ai Mondiali dal 1978, quando si imposero per 81-80 proprio in quel di Manila. Reduce dal successo con Portorico nell’ultima gara del gruppo I, l’Italia parte bene e costruisce buonissime occasioni da dietro l’arco, sfruttando alcuni errori di superficialità della difesa statunitense, ma delle prime cinque triple tentate va a bersaglio solo una, firmata da Stefano Tonut. L’ingresso in campo di Tyrese Haliburton rivitalizza l’attacco degli Stati Uniti, tutt’altro che impeccabile in avvio di gara. L’All-Star in forza agli Indiana Pacers chiude il primo periodo con 3 punti e altrettanti assist, propiziando insieme a Jalen Brunson (miglior realizzatore con 5 punti) e Brandon Ingram il parziale di +10 (24-14) con cui gli americani chiudono il primo quarto. Nel finale, ci pensa Simone Fontecchio a ridurre lo svantaggio con un gioco da tre punti (interferenza sul layup e fallo di Ingram) e una tripla.
Nel corso del secondo quarto, gli azzurri scivolano prima a -13 (31-18), con Mikal Bridges che segna sotto canestro, costringe Spissu al fallo in attacco e completa il gioco da tre punti dalla lunetta, poi a -18 (36-18), con Bridges nuovamente protagonista, stavolta con una conclusione vincente da oltre l’arco. L’Italbasket non riesce a contenere l’immenso talento degli Stati Uniti e, soprattutto, non trova praticamente mai il fondo della retina dalla lunga distanza (12% con 2/17 nel primo tempo). Dal 28-18 a poco più di 6’ dal termine del secondo quarto, gli uomini di coach Steve Kerr piazzano un parziale di 13-0 in poco meno di tre minuti, soprattutto grazie alle triple di Bridges (14 punti con 5/7 dal campo) e Haliburton. Il primo tempo si conclude sul 46-24 per gli Stati Uniti, che tirano col 57% dal campo (17/30) e col 47% da tre (7/15), mentre gli azzurri non vanno oltre il 33% al tiro (9/27).
Nel terzo quarto, il divario nel punteggio aumenta esponenzialmente, con gli Stati Uniti che toccano anche il +39 (78-39, 81-42 e 83-44), massimo vantaggio nel match, e viaggiano sulle ali di un devastante Mikal Bridges (10 punti con due triple nel terzo periodo). Si mette in mostra anche Paolo Banchero, autore di una stoppata sotto canestro su Tonut. Fino a pochi mesi fa, il vincitore del premio di Rookie of the Year della scorsa regular season NBA sembrava destinato a indossare la maglia dell’Italbasket, salvo poi accettare la convocazione degli Stati Uniti per i Mondiali. Il lungo degli Orlando Magic chiude il terzo quarto con una schiacciata sulla sirena su alley-oop di Haliburton, mettendo così la ciliegina sul parziale di 37-20 in favore dei suoi.
In avvio di quarto quarto, l’Italia tira fuori l’orgoglio e piazza un parziale di 7-0, prima della tripla di Haliburton che ritocca a +41 il massimo vantaggio degli Stati Uniti (92-51 a 6’ dalla fine della partita). Il match si conclude con un roboante 100-63 in favore della selezione cinque volte campione del mondo. Un punteggio che denota l’enorme gap tra le due squadre, ma che al contempo non cancella l’ottimo percorso dell’Italbasket in questi Mondiali. Tra le file degli azzurri, vanno in doppia cifra soltanto Simone Fontecchio (18 punti, 5 rimbalzi, un assist, 2 recuperi e 2 stoppate con 6/13 dal campo) e Stefano Tonut (11 punti, 4 rimbalzi, 5 assist e un recupero), mentre Marco Spissu chiude a quota 8, Nicolò Melli fa registrare 5 punti e ben 9 rimbalzi e capitan Gigi Datome mette a referto 3 punti e una palla rubata alla sua presenza numero 201 in Nazionale.
Per gli Stati Uniti, spiccano le prestazioni di Mikal Bridges e Tyrese Haliburton, autori rispettivamente di 24 punti, 7 rimbalzi, un assist, 2 palle recuperate e una stoppata col 73% al tiro (8/11) e il 67% dalla lunga distanza (4/6) e di 18 punti, 4 rimbalzi, 5 assist, 3 recuperi e una stoppata col 67% da tre (6/8). Doppia cifra anche per Austin Reaves, autore di 12 punti, 4 rimbalzi e 3 assist col 75% dal campo (3/4) e il 67% da dietro l’arco (2/3). Dopo nove anni, la squadra guidata da Steve Kerr riesce a tornare alle semifinali dei Mondiali, dove affronterà la vincente della sfida tra la Germania e la rivelazione Lettonia, quest’ultima allenata dall’italiano Luca Banchi.
Dennis Izzo
Fonte foto in evidenza: USA Basketball
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Coordinatore editoriale di Voci di Città, nasce a Napoli nel 1998. Nel 2016 consegue il diploma scientifico e in seguito si iscrive alla facoltà di Giurisprudenza presso l’Università Federico II di Napoli. Tra le sue tanti passioni figurano la lettura, i viaggi, la politica e la scrittura, ma soprattutto lo sport: prima il calcio, di cui si innamorò definitivamente in occasione della vittoria dell’Italia ai Mondiali 2006 in Germania, poi il basket NBA, che lo tiene puntualmente sveglio quasi tutte le notti da ottobre a giugno. Grazie a VdC ha la possibilità di far coesistere tutte queste passioni in un’unica attività.
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