Sono le 4 del mattino. Un rumore fortissimo, simile a quello di un treno, di una cascata o di un aereo che sta decollando, sveglia improvvisamente i milanesi. Tutti sono spaventati e si affacciano alle finestre per cercare di capire cosa sta succedendo: si tratta di una tromba d’aria, raffiche di vento che soffiano oltre i 100 km/h, accompagnate da una pioggia intensa (30mm/h con punta massima 39mm/h) e grandine. Dura circa 10/15 minuti, che sembrano eterni, e sono sufficienti a sfondare e spalancare finestre, allagare case, sradicare e abbattere alberi, facendoli cadere su macchine, case, strade. Oltre a tutto ciò, il nubifragio ha causato danni di ingente portata anche alla rete elettrica di Atm (Azienda Trasporti Milanesi), lasciando numerosi depositi senza corrente. I detriti e gli alberi caduti hanno inoltre bloccato le linee del servizio tram, filobus e autobus. Le metropolitane risultano funzionanti, eccetto l’allagamento di alcune fermate.
La tromba d’aria che ha investito Milano (ma in generale la Lombardia, il Veneto e il Friuli-Venezia Giulia), è stata sentita inizialmente maggiormente nella parte Nord della città metropolitana, poi fino al Centro-città e zone limitrofe. Ecco alcune immagini delle zone prevalentemente colpite.
L’inizio delle raffiche di vento in Via Astesani, zona Ospedale Galeazzi
Stefania Piva
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Articoli di proprietà di Voci di Città, rilasciati sotto licenza Creative Commons.
Sei libero di ridistribuirli e riprodurli, citando la fonte.
È nata e vive a Milano. È Avvocato, laureata in giurisprudenza all’Università Statale di Milano, ha svolto la pratica forense presso l’Avvocatura dello Stato di Brescia, e si è specializzata presso la Scuola di Specializzazione per le Professioni Legali dell’Università Statale di Milano. Da sempre appassionata di politica e giornalismo, ha scritto in precedenza per il giornale locale ABC Milano.