BOLOGNA – «L’università, fra esami e libri da studiare, rischia di essere dispersiva per gli studenti. Io vorrei cercare di farli aggregare e di permettere alle persone di conoscere gente nuova». Ci tiene a sottolinearlo l’amministratore della fanpage Spotted: UniBO in tempo reale, da qualche tempo passata a una gestione automatica dei post, la quale consente di pubblicare in bacheca i messaggi degli utenti dopo pochissimi minuti dalla ricezione. Voci di Città l’ha intervistato per saperne di più al riguardo.
Come è nata l’idea di Spotted: UniBO in tempo reale?
«L’idea in sé di “Spotted” accompagna già numerose realtà universitarie, però, per poter essere gestita al meglio, l’iniziativa richiede un notevole impegno di tempo da parte dell’amministratore, in quanto questi deve trasformare ogni messaggio ricevuto privatamente in un post pubblico e anonimo. La novità introdotta da ottobre, per quanto ci riguarda, consiste nel consentire a questo procedimento di svolgersi in automatico e in tempo reale: un server legge in autonomia i messaggi che arrivano nella pagina di “Facebook” e li pubblica subito dopo».
È un meccanismo che funziona anche altrove?
«Certamente. Le innovazioni che man mano introdurremo nella fanpage sono già state sperimentate gli anni scorsi dagli “Spotted” collegati ad altre Università. A noi, adesso, sta solo tentare di coinvolgere il maggior numero di studenti possibile, affinché anche la nostra realtà continui a espandersi».
Come funziona concretamente la vostra pagina Facebook?
«Noi riceviamo circa 70-80 messaggi al giorno, che vengono pubblicati e ass0ciati a dei nickname assegnati casualmente dal sistema informatico – ad esempio, “Ciotolino 22”. Grazie al nickname, chiunque può rispondere all’autore di un messaggio (sempre sotto anonimato) o contattarlo; solo in seguito, se entrambe le parti sono d’accordo, si può procedere allo svelamento dell’identità e continuare la conversazione».
Le stelline, invece, a cosa servono?
«Le stelline vengono assegnate in base a determinate azioni compiute dagli user, come quella di inviare un messaggio privato o di cambiare nickname. Nel tempo vorremmo trovare una maniera per convertirle in una qualche sorta di premio: pensiamo, per esempio, a fotocopie o cornetti, dato che entrambi potrebbero essere ben graditi da parte degli studenti. Ci stiamo lavorando, nella speranza di raggiungere presto il nostro traguardo».
E, attualmente, qual è l’andamento della fanpage?
«Il tutto sta andando molto bene: da quando ho preso in gestione la pagina, ad ottobre, i “like” sono aumentati vertiginosamente. Al momento abbiamo superato i 7500, ma speriamo di toccare quota 12.000 entro la prossima sessione estiva. Chiaramente, più aumentano i “mi piace”, più è richiesto tempo a chi, come me, gestisce la pagina. Per tale ragione siamo alla ricerca di un ulteriore amministratore, il cui unico requisito richiesto è che si tratti di uno studente. “Spotted” nasce, infatti, per avere il volto di una piattoforma per universitari, gestita a propria volta da universitari».
Qual è, quindi, l’obiettivo del vostro progetto?
«Quello che mi piacerebbe è che “Spotted: UniBO in tempo reale” diventasse una comunità d’integrazione fra gli studenti, un modo per incontrarsi e per conoscere gente nuova. In altri contesti ci siamo già riusciti, organizzando un raduno per i fan della saga di Harry Potter (con oltre 300 persone presenti) e una gara di torte in cui ne sono state cucinate più di 50. Per il momento, oltre alla pagina principale di cui abbiamo parlato, esistono peraltro due realtà autogestite dai partecipanti: “Il Fuorisede a Bologna”, fanpage con circa 800 seguiti, e un gruppo su “Telegram” con quasi 500 iscritti. Il suddetto, però, deve essere per noi soltanto l’inizio: in una città universitaria come Bologna, infatti, ci sono le premesse perché si crei un circuito ancora migliore e più grande, e noi faremo di tutto per essere all’altezza di tanto potenziale».
Lorenzo Guasco
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