Non si placano più, viste anche le ultime vittime, le voci e i timori per quanto riguarda il vaccino “VaxZevria”, prodotto da AstraZeneca. In mattinata (come riporta SkyTg24), il ministero della Salute ha diramato una circolare, dietro indicazioni del Comitato Tecnico Scientifico, contenente le nuove disposizioni riguardo la campagna vaccinale.
Pertanto, il vaccino AstraZeneca “viene somministrato solo a persone di età uguale o superiore ai 60 anni (ciclo completo)”. Per le persone che, invece, hanno già ricevuto la prima dose di VaxZevria e rientrano nella categoria under 60 “il ciclo deve essere completato con una seconda dose di vaccino (Pfizer o Moderna), a 8-12 settimane dalla prima dose”.
Nella circolare è allegato, anche, il verbale del Cts, il quale presenta una raccomandazione per quanto riguarda il monodose “Janssen”. La somministrazione è consigliata a persone con più di 60 anni. Il vaccino prodotto da J&J “viene raccomandato, anche alla luce di quanto definito dalla Commissione tecnico scientifica dell’Aifa (Agenzia italiana del farmaco) per soggetti di età superiori ai 60 anni. Qualora si determino specifiche situazioni in cui siano evidenti le condizioni di vantaggio della singola somministrazione e in assenza di altre opzioni, il vaccino Janssen andrebbe preferenzialmente utilizzato, previo parere del Comitato etico territorialmente competente”.
Il commissario straordinario per l’emergenza Figliuolo, alla luce delle nuove indicazioni, ha detto che circa sette milioni di italiani potranno ancora ricevere il vaccino di AstraZeneca. Mentre, sono 900mila le persone al di sotto dei 60 anni che hanno fatto la prima dose con VaxZevria e che adesso dovranno effettuare il richiamo con Pfizer o Moderna.
Queste decisioni potrebbero rallentare la campagna vaccinale (portata avanti finora in maniera eccezionale) e lo stesso Figliuolo ne è consapevole. Il commissario straordinario, in conferenza stampa, si è così espresso: “La decisione di somministrare AstraZeneca solo agli over 60 avrà qualche impatto sul piano vaccinale, ma sono sicuro che fra luglio e agosto riusciremo a mitigare questo impatto”.
Da tutta questa vicenda, emergono due certezze. La prima, è che se vogliamo tornare ad avere una vita “normale”, senza mascherine e Covid-19, l’unica nostra arma è il vaccino. I risultati sono sotto gli occhi di tutti: drastico calo di positivi e morti. Dobbiamo vaccinarci.
La seconda, è che rispetto agli altri vaccini, AstraZeneca è quello che ha dato più problemi e causato vittime (soprattutto fra le donne). Non si può e, non si deve, andare a vaccinarsi con il timore. Una decisione ferma e decisa, senza contraddizioni (emerse in queste settimane), deve essere presa.
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Giuseppe, classe 1999, aspirante giornalista, è laureato in Scienze Politiche (Relazioni Internazionali). Fin da piccolissimo è appassionato di sport e giornalismo.
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