Mancano pochi giorni all’inizio delle votazioni per l’elezione del Presidente della Repubblica, lunedì 24 gennaio ci sarà la prima seduta comune di Camera e Senato. Presto scopriremo chi siederà al Quirinale.
Manca molto poco alla prima seduta comune di Camera e Senato per l’elezione del prossimo Presidente della Repubblica, che succederà a Sergio Mattarella. Gli scorsi giorni sono stati contraddistinti dal continuo aleggiare dello spettro della candidatura di Silvio Berlusconi, fra giri di telefonate ai parlamentari e apparenti riserve da sciogliere, che hanno scatenato polemiche. Ma pare che il proposito sia già da considerarsi abbandonato: gli stessi alleati di Berlusconi hanno fatto un passo indietro, paventando l’auspicabile ricerca di una candidatura più largamente condivisa («meno divisiva»). Altro ostacolo che si frapponeva fra Berlusconi e il Quirinale era lo scarso consenso popolare: ben 7 italiani su 10, secondo i sondaggi, sarebbero contrari alla sua elezione, prova ne sono state anche le numerose firme raccolta dalla petizione lanciata su change.org dal Fatto Quotidiano. Permangono oltretutto le perplessità sulla reale adeguatezza di Berlusconi a rappresentare la Repubblica, a fronte dei suoi trascorsi giudiziari, dei suoi legami con le mafie, e non solo.
Un’altra possibilità che si è prospettata è l’elezione dell’attuale Presidente del Consiglio Mario Draghi al Quirinale, nel qual caso occorrerebbe capire chi subentrerebbe nel ruolo di premier in sua sostituzione. Pare che Draghi negli scorsi giorni abbia incontrato Ministri e personalità politiche per scopi diversi rispetto a quelli meramente governativi, e nulla ha precisato in senso opposto il diretto interessato, che contrariamente a Berlusconi tiene un profilo più basso, evitando di fomentare la già cavalcante bagarre. Dunque, per quanto concerne i successori di Mario Draghi più quotati, si stanno facendo i nomi di Vittorio Colao (dirigente d’azienda e Ministro per la transizione digitale), di Daniele Franco (attuale Ministro dell’Economia), di Marta Cartabia (Ministro della Giustizia in carica). Ciò che occorre tenere presente è che, nel caso si concretassero le previsioni, vi sarebbe il rischio delle elezioni anticipate, e che dunque la fine della Presidenza di Draghi comporti anche la fine della legislatura.
Passando ai possibili nomi papabili, ci sarebbero quindi quello dell’attuale premier in carica Mario Draghi, Giuliano Amato, Maria Elisabetta Casellati, Pierferdinando Casini, Marta Cartabia, Paolo Maddalena, Paolo Gentiloni, Luciana Lamorgese, Nicola Gratteri, Letizia Moratti… Insomma, un novero piuttosto ampio, il che lascia presagire la difficoltà dell’elezione e la scarsa affidabilità di qualsiasi previsione. Non si tratta di una situazione rara, dal momento che sono stati veramente pochi i Capi dello Stato eletti al primo scrutinio, ove per l’elezione è necessaria la maggioranza dei 2/3 (n.b. fino al terzo scrutinio compreso): soltanto Francesco Cossiga nel 1985, Carlo Azeglio Ciampi nel 1999 ed Enrico De Nicola nel 1946 (eletto però provvisoriamente a seguito dell’entrata in vigore della Costituzione). Altri sono stati eletti al quarto scrutinio ove è richiesta la maggioranza assoluta: si tratta di Luigi Einaudi nel 1948, Giovanni Gronchi nel 1955, Giorgio Napolitano nel 2006 e Sergio Mattarella nel 2015. Infine, per altri la strada per il Quirinale si è rivelata decisamente più lunga e tortuosa: Antonio Segni venne eletto nel 1962 dopo 9 sedute, Sandro Pertini nel 1978 dopo 16 sedute, Giuseppe Saragat nel 1964 dopo 21 votazioni, Giovanni Leone nel 1971 dopo ben 23 sedute. Dunque, non resta che attendere lunedì 24 gennaio per avere una visione più nitida della situazione: soltanto una volta che si saranno svolte le prime sedute, sarà possibile iniziare ad avanzare ipotesi più solide.
Stefania Piva
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È nata e vive a Milano. È Avvocato, laureata in giurisprudenza all’Università Statale di Milano, ha svolto la pratica forense presso l’Avvocatura dello Stato di Brescia, e si è specializzata presso la Scuola di Specializzazione per le Professioni Legali dell’Università Statale di Milano. Da sempre appassionata di politica e giornalismo, ha scritto in precedenza per il giornale locale ABC Milano.