Nel XXI secolo, molti credono che fare informazione sia una cosa semplice, che basti mettersi dietro a una scrivania, scrivere quattro righe, magari i primi pensieri sconnessi che vengono in mente, premere il tasto “pubblica” e il gioco è fatto. Fare informazione, giornalismo in realtà, è tutt’altro. È sapere riconoscere le fonti, avere un proprio stile nell’esposizione dei fatti, essere in grado di curare la forma e impachettare per chi lo leggerà un concetto limpido, privo di refusi e soprattutto interessante.
L’informazione, inoltre, quando è sotto il controllo dei magnati della stampa è facile che cada preda di condizionamenti di tipo ideologico, ma ancor di più politici e commerciali. Esiste l’esigenza di creare una nuova generazione di giornalisti, ragazzi e ragazze all’avanguardia, che realizzino articoli dal punto di vista dei lettori, pur distinguendosi da questi per stile, capacità espressive e qualità dei contenuti trattati. Le voci delle nostre città, quegli articolisti attenti e selezionatori, che ogni giorno ci accompagnano nella routine ordinaria, sono e saranno il vostro punto di osservazione sul mondo e sui fatti più stimolanti che in esso accadono.
Voci di Città 2.0 o semplicemente Voci di Città, non più lo stesso giornale ma un prodotto migliore, si pone come piattaforma multimediale per maturare idee, progetti, favorire la riflessione critica e consentire il progresso. Questa, insomma, è la mission di poco più di una ventina di giovani animati dall’ardente passione della scrittura, dal desiderio di apprendere, di crescere giorno dopo giorno e di portare avanti la salutare informazione. Il tutto reso possibile dalle abili mani dell’azienda Rainbowweb che, con tempo e pazienza, ha realizzato la veste grafica sotto i vostri occhi.
Il direttoreAlberto Molino
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Fondatore di Voci di Città, ex direttore responsabile dello stesso, ora cura la rubrica di tecnologia di NewSicilia, ha lavorato al Quotidiano di Sicilia, ha collaborato con Sicilia Journal, ha pubblicato un romanzo e un racconto, ha 26 anni ed è laureato in Scienze della Comunicazione. Quando ne aveva 18 ha vinto un premio nazionale per avere diretto il migliore giornalino scolastico del Paese. Definito da alcuni fascista e da altri comunista, il suo vero orientamento politico non è mai stato svelato, ma una cosa è certa: Molino non lo ferma nessuno, tranne forse la sua ragazza.