Giunge al termine anche la terza giornata di una Serie A che stenta a decollare. Tanto equilibrio, almeno in termini di classifica con sei squadre in vetta a quota sette punti, e poca condizione fisica.
Sarà la preparazione fisica diversa (rispetto agli anni passati per via del mondiale). Sarà che siamo ancora ad agosto. Sarà…sarà…sarà ma ancora abbiamo visto solo sprazzi di bel calcio.
Detto ciò, scopriamo cos’è successo in questo fine settimane in cui non sono mancate le sorprese.
Partiamo dall’anticipo del venerdì pomeriggio alle ore 18:30 che vede opporsi Monza e Udinese. La squadra del presidente Berlusconi è a caccia dei primi storici punti in Serie A e passa in vantaggio con Colpani. Tuttavia, non si fa attendere la reazione dei friulani che, prima, pareggiano con Beto e, poi, nella ripresa, la ribaltano del tutto con Udogie. Al triplice fischio finale il risultato è di 1-2 per la squadra di Sottil.
Poco dopo, alle 20:45, va in scena il primo dei “big match” di questo terzo turno. A sfidarsi, all’Olimpico, Lazio e Inter. Per ritmi di gioco e gioco espresso, forse la partita più bella dell’intero programma. Il risultato si sblocca già nel primo tempo con la rete di Felipe Anderson, cui risponde ad inizio ripresa Lautaro Martinez. Quando il cronometro segna il 75esimo minuto, arriva il golazo di Luis Alberto che fulmina Handanovic con una botta terrificante. Destro micidiale che non lascia scampo al capitano neroazzurro. Mette a segno il colpo del k.o., la rete di Pedro che sigla il 3-1 definitivo per i biancocelesti.
Apre il programma del sabato, alle 18:30, un altro scontro ai vertici alti: Juventus–Roma. Neanche il tempo di iniziare che, già, dopo un minuto, la squadra di Max Allegri è avanti grazie alla punizione trasformata da Dusan Vlahovic. Il resto della prima frazione è tutta a marca bianconera tanto da far esclamare a José Mourinho (nel post-gara) che il primo tempo dei suoi lo ha fatto vergognare. Nella ripresa, pochi spazi e poco gioco giallorosso ma, al 69esimo, da calcio d’angolo, su sponda acrobatica di Dybala, arriva il gol del pareggio firmato da Tammy Abraham. Per l’inglese, primo centro stagionale che regala alla sua squadra un punto. Allo Stadium finisce, infatti, 1-1.
In contemporanea, scendono in campo anche Cremonese e Torino. La squadra di Ivan Juric, autrice di un ottimo avvio di campionato, si conferma anche al “Zini” con una prestazione più che buona. A decidere le sorti del match, le reti di Vlasic e Radonjic che rendono invano l’eurogol di Sernicola nel finale. A conclusione dei minuti di recupero, il risultato è di 1-2.
In serata, alle ore 20:45, altre due partite. Iniziamo da quella che vede opporsi, a San Siro, Milan e Bologna. Per i rossoneri prestazione convincente illuminata dal talento radioso di Charles De Ketelaere. Sul tabellino, però, ci finisce Rafael Leao che, prima, segna la rete che sblocca la partita (su suggerimento del belga) e, poi, nella ripresa, mette a referto anche l’assist per la rete di Olivier Giroud che fissa il punteggio finale sul 2-0.
Stesso orario anche per la sfida del “Picco” tra Spezia e Sassuolo. Partita aperta, a tratti scoppiettante e ricca di gol. Al vantaggio segnato da Frattesi, infatti, risponde immediatamente la formazione di casa. Prima Bastoni e poi N’Zola firmano la momentanea rimonta. Nella seconda frazione, il primo gol di Pinamonti in maglia neroverde rimette tutto in parità. Nel finale, dopo il cartellino rosso rimediato da Ekdal, le speranze di vittoria della squadra allenata da Dionisi si infrangono nei guantoni di Dragowski. Finisce 2-2.
Questa terza giornata di Serie A si conclude nella giornata di domenica con quattro partite andate in scena.
Partiamo da quelle pomeridiane delle 18:30 che, per primi, vedono opporsi Hellas Verona e Atalanta. Scordiamoci, almeno per ora, la Dea (degli anni passati) travolgente e divertente. La squadra di Gasperini (e questo non vuole assolutamente essere un rimprovero) ha cambiato/sta cambiando alcuni interpreti e con loro forse anche il modo di approcciarsi alle gare. Cinica, compatta e spietata riesce a conquistare la seconda vittoria in tre partite (dopo il pareggio col Milan) grazie alla splendida rete che decide il match di Koopmeiners. Al “Bentegodi” termina 0-1.
In concomitanza, la Salernitana ospita e asfalta letteralmente la Sampdoria. Con due gol per tempo, la squadra di Davide Nicola sbriga la pratica blucerchiata conquistando la prima vittoria stagionale. Assolutamente da rivedere/risistemare la formazione di mister Giampaolo. Soprattutto in fase difensiva. Le reti di Dia, Bonazzoli, Vilhena e Botheim firmano il pesante 4-0.
In serata, alle 20:45, chiudono questa domenica di Serie A, altre due sfide.
Cominciamo da quella che, almeno sulla carta, doveva essere una partita piacevole e magari ricca di gol. Come sappiamo, però, le promesse non sempre vengono mantenute e Fiorentina–Napoli hanno dato vita ad uno spettacolo (non noioso) ma neanche eccezionale. Qualche buona azione da ambo le parti, qualche ripartenza non sfruttata e, soprattutto, porte inviolate. Non vince neanche l’unica squadra che poteva restare a punteggio pieno. Al triplice fischio finale, il risultato è di 0-0.
Stesso orario, stesso esito ma risultato diverso nella partita tra Lecce ed Empoli. Succede tutto nel primo tempo quando alla rete di Parisi risponde Strefezza. Nella seconda frazione, poche emozioni e nessuna rete. Il risultato finale di 1-1 consegna il primo punto del loro campionato alla squadra salentina. Mentre, per i toscani, è il secondo pareggio consecutivo dopo la sconfitta all’esordio contro lo Spezia.
TOP
LUIS ALBERTO: sembra di essere tornati a 365 giorni fa con Luis Alberto ai margini della squadra e sul punto di partire. Poi è rimasto e si è preso le chiavi del centrocampo laziale in comproprietà con Milinkovic-Savic. Ecco: il suo ingresso in campo (dalla panchina)…la sua superlativa e decisiva prestazione contro l’Inter…e la rabbia di queste settimane sfogata nell’esultanza sotto la curva…possono segnare un nuovo inizio del centrocampista spagnolo con la maglia della Lazio. La sua rete da fuori area che praticamente decide il match è un gioiello. O meglio, un ipnosi per Handanovic. Anche l’estremo difensore interista si è fatto abbindolare dai giochetti sbalorditivi del MAGO.
MIRETTI: coraggio, intraprendenza, voglia di giocare e di mettersi in mostra. Sono queste le principali spiegazioni per una prestazione assolutamente positiva del giovane centrocampista juventino. Lì, in mezzo al campo, il migliore dei bianconeri per distacco. Se dopo la partita contro la Samp, Allegri ha risposto che esistono le “CA-TE-GO-RIE” per far crescere i giovani talenti, Fabio Miretti contro la Roma ha dimostrato che, a 19 anni, la Serie A è già la sua CA-TE-GO-RIA.
RADONJIC: il fantasista del Torino è una delle rivelazioni più che positive di questo inizio di campionato. Con il suo talento ha già stregato difese avversarie e spettatori. Contro la Cremonese, arriva finalmente anche la sua prima rete in Serie A. Un’azione (straripante) da lui iniziata e da lui conclusa dopo un fraseggio con Vojvoda. Magari, come la maggior parte dei giocatori che arrivano da quella parte d’Europa (Serbia), la costanza non sarà il punto di forza. Ma, per adesso, SEGNATEVI QUESTO NOME.
DE KETELAERE: al gioiellino belga arrivato dal Club Brugge basta una partita da titolare per ammaliare i 70mila e passa spettatori di San Siro. Sessantadue minuti di pura dimostrazione di tutte le proprie qualità principali. Tecnica, fisicità, dribbling, visione e chi più ne ha più ne metta. Il motivo per cui finisce nei “top”, nonostante la rete e l’assist di Leao, è abbastanza semplice: i tifosi del Milan lo vogliono sempre DE TITOLAERE.
DIA: sono tanti i protagonisti della schiacciante vittoria della Salernitana ai danni della Sampdoria. Fra i vari Bonazzoli o Vilhena, noi però premiamo l’attaccante senegalese arrivato dal Villarreal. Suo il gol che sblocca la partita come suoi sono gli assist per la seconda e quarta rete amaranto. Arricchisce il tutto, l’otto in pagella. In mezzo italiano e mezzo spagnolo, DIO per un DIA (giorno).
FLOP
DIMARCO: per finire tra i flop di questa terza giornata, c’è stato un duro “ballottaggio” con il compagno Bastoni. Ma, alla fine, il prescelto è proprio lui. Oltre alla prestazione poco convincente (come d’altronde, il resto dei compagni) su quella fascia sinistra, il motivo di tale scelta è praticamente una. In occasione della prima rete laziale, non si accorge di avere Felipe Anderson alle spalle e rientra in difesa camminando in tutta calma. Morale della favola: assist al bacio di Milinkovic-Savic e gol di testa del brasiliano. IL BELLO ADDORMENTATO ALL’OLIMPICO.
CALDARA: entrato in campo ad inizio ripresa, gli sono bastati quattro minuti per combinarla grossa insieme al compagno di squadra e portiere Dragowski. Su una palla in verticale apparentemente innocua il difensore italiano e il portiere polacco si ostacolano e nessuno dei due riesce a colpire la sfera. Ringrazia Pinamonti che da opportunista puro segna la rete del 2-2. Comunque sia, se l’estremo difensore polacco si è rifatto dell’errore con delle super parate che hanno mantenuto il risultato di parità, lo stesso non si può dire per l’ex difensore del Venezia. VADO IO, VAI TU, NON VA NESSUNO.
SOUMAORO: inizio di stagione piuttosto complicato per il difensore del Bologna. Dopo il rosso alla prima giornata contro la Lazio, altra prestazione difficile e da dimenticare contro il Milan. Questa volta, nessuna espulsione ma un’insufficienza piena. La ragione è semplice e anche comprensibile: viene completamente disorientato dalle continue sgasate di Leao e De Ketelaere. Come si suol dire, NON SA CHE PESCI PRENDERE.
DEPAOLI: tra i flop dovrebbe finire tutta la Sampdoria ma l’agnello sacrificale, preso non a caso, è lui. Sul punteggio ancora di 0-0, spara altissimo un destro a vis-vis con Sepe. L’azione dopo, quella che porta alla rete del vantaggio campano, prima, tiene in gioco Bonazzoli e, poi, non riesce a spazzare (goffamente) il suggerimento dell’attaccante italiano per il compagno Dia che deposita in rete. Non contento di ciò, neanche cinque minuti dopo, riceve pure un cartellino giallo. 4,5 in pagella e DIECI MINUTI DA INCUBO.
JOVIC: dopo l’esordio con gol contro la Cremonese, l’attaccante serbo sta (per ora) deludendo le aspettative. Poco presente nel gioco di Italiano, poco reattivo e presente in area di rigore, poco influente nelle manovre della Viola. Insomma, poco tutto o quasi. Anche contro il Napoli, appare come un PESCE FUOR D’ACQUA.
Fonte foto: Lega Serie A
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Giuseppe, classe 1999, aspirante giornalista, è laureato in Scienze Politiche (Relazioni Internazionali) ma, fin da piccolo, è appassionato di sport e giornalismo.
Simpatiche, si fa per dire, le scene di quando ancora bambino si sedeva nel bar del padre e leggeva la Gazzetta dello Sport “come quelli grandi“.
Entrato a far parte di Voci di Città, prima, come tirocinante universitario e, poi, come scrittore nella redazione generalista e sportiva, con il passare del tempo è diventato uno dei due Coordinatori della Redazione. Oltre a far da Tutor per Tirocinanti e a svolgere il ruolo di Correttore di Bozze, al termine di ogni giornata di campionato cura personalmente la rubrica “Serie A, top&flop”. Un modo originale, con protagonisti i giocatori che si sono distinti in bene e in male, per vedere tutto quello che è successo nel fine settimana di calcio italiano.
Inoltre, coordina la squadra di Calciomercato, Europei e Mondiali. Scrive di tennis (il suo sport preferito, dopo il calcio) e NBA (non si contano più le notti passate in bianco per vedere le partite live). Infine, si occupa anche delle breaking news che concernono i temi più svariati: dallo sport all’attualità, dalla politica alle (ahinoi) guerre, passando per le storie più importanti e centrali del momento.
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