È tutto un equilibrio sopra questa seconda giornata di Serie A canterebbe Vasco Rossi per descrivere quanto accaduto in questi tre giorni di calcio italiano.
Ben sei pareggi, infatti, in dieci gare disputate e poche reti (a parte le vittorie nette di Inter e Napoli).
Senza alcun altro spoiler, però, vediamo cos’è accaduto in questo secondo turno di campionato.
Come per la prima giornata, anche il programma di questo fine settimana si apre alle 18:30 del sabato. A sfidarsi in un match alquanto equilibrato ma non così noioso Torino e Lazio. Le due squadre giocano meglio un tempo ciascuno. Tuttavia, nessuna riesce a trovare la via del gol. Inevitabile, dunque, lo 0-0 conclusivo.
Stesso risultato anche nell’altra sfida delle 18:30 tra Udinese e Salernitana. I padroni di casa partono meglio e vanno vicino, in più di qualche circostanza, alla rete del vantaggio ma gli errori sotto porta e l’espulsione di Perez tagliano loro le gambe. Nella ripresa, con gli ospiti che spingono, solo un Silvestri in super giornata fa sì che il risultato finale sia di parità (0-0).
In serata, nel classico orario delle 20:45, per la prima volta in stagione, scende in campo a “San Siro” l’Inter di Simone Inzaghi che ospita e batte nettamente lo Spezia di Gotti. Una buona prestazione quella dei neroazzurri che passano in vantaggio già nel primo tempo con la rete di Lautaro Martinez servito nei modi e tempi perfetti dal compagno di reparto e amico per la pelle Romelu Lukaku. Sprazzi di Lu-La!! Nella ripresa, prima Calhanoglu e poi Correa confezionano il 3-0 finale.
In contemporanea, si gioca al “Mapei Stadium” la sfida tra Sassuolo e Lecce. La squadra di Dionisi, dopo l’addio di Scamacca, rimasta orfana anche di Raspadori (passato al Napoli), fa pieno affidamento sul proprio numero 10 e leader tecnico indiscusso Mimmo Berardi. Quest’ultimo, come spesso gli accade, si fa trovare pronto e con un super sinistro al volo da fuori area decide la partita. Al triplice fischio finale, il risultato è di 1-0 per i neroverdi che trovano i primi tre punti stagionali.
La domenica di Serie A si apre alle 18:30 con il match del “Maradona” tra Napoli e Monza. I partenopei, con gli ultimi colpi di mercato e con due partite più che convincenti, hanno già fatto dimenticare ai propri tifosi un’estate iniziata a suon di cessioni. In particolare, a portare alle stelle l’umore di una città intera ci sta pensando il “guaglione” (super talentuoso) venuto dalla Georgia, Khvicha Kvaratskhelia. Dopo il gol all’esordio, doppietta nella prima stagionale giocata di fronte al pubblico amico. A completare l’opera ci pensano poi Osimhen e l’altro nuovo acquisto Kim Min-Jae che infioccano il 4-0 con cui la squadra di Luciano Spalletti batte i brianzoli.
Nessuna rete, invece, nel derby toscano tra Empoli e Fiorentina. Dopo una prima ora di gioco piuttosto equilibrata, l’espulsione di Luperto fa sì che gli ultimi venti minuti di gioco siano tutti di marca Viola. Nonostante ciò, la squadra di Vincenzo Italiano (che paga gli sforzi dei playoff di Conference League) non riesce a scardinare la strenua resistenza dei padroni di casa. Al “Castellani“, infatti, finisce 0-0.
Giusto il tempo di terminare le prime due gare del giorno e, alle 20:45, si è subito pronti a scendere in campo con un altro derby, quello lombardo, tra Atalanta e Milan. Come nei migliori copioni cinematografici, sblocca la partita colui che il futuro sembra essere lontano da Bergamo: Ruslan Malinovskyi. Chissà se questa rete non faccia cambiare idea a giocatore, allenatore e società. Nella ripresa, arriva la reazione dei campioni d’Italia in carica che riescono a trovare la via del pari con un altro mancino: Ismael Bennacer. Negli ultimi venticinque minuti di partita, qualche occasione da ambo le parti ma al “Gewiss Stadium” il risultato finale è di 1-1.
Stesso orario e stesso risultato anche nell’altra sfida delle 20:45 che vede fronteggiarsi Bologna ed Hellas Verona. Al vantaggio siglato Arnautovic, risponde l’altro numero 9: Henry. Per le squadre di Mihajlovic e Cioffi, un punteggio di 1-1 che regala loro il primo punto del campionato.
Chiudono il programma di questa seconda giornata di Serie A, i due posticipi del lunedì.
Partiamo dal primo, disputatosi alle 18:30, che vede opporsi la Roma e la neo-promossa Cremonese. Per i giallorossi serata dolce-amara perché dopo la rottura della tibia domenica in allenamento per Wijnaldum, fa il suo ingresso in infermeria anche Zaniolo per una lussazione alla spalla che lo terrà fuori dai campi per circa tre settimane. Dal campo, però, arrivano buone notizie con la seconda vittoria per 1-0. Questa volta l’uomo che non ti aspetti e che decide il match è Chris Smalling.
Completa questa tre giorni di Serie A, la sfida delle 20:45 tra Sampdoria e Juventus. Tanti gli indisponibili in casa bianconera che schierano a “Marassi” un 4-3-3 inedito. Anche per questo motivo, non sono tante le emozioni durante l’arco dei novanta minuti. Da segnalare fra tutto: la traversa di Leris dopo un intervento decisivo di Perin e il gol annullato a Rabiot dal VAR per fuorigioco di Vlahovic. Al triplice fischio finale arriva il sesto pareggio, 0-0, in dieci partite disputate in questo secondo turno di campionato.
TOP
SILVESTRI: qual è il miglior modo per un portiere di reagire a quattro gol subiti? Non prenderne nella gara successiva. Questo è ciò che riuscito a fare l’estremo difensore dell’Udinese che grazie ad alcune prodezze fa sì che la squadra friulana porti a casa (almeno) un punto dopo l’espulsione a fine primo tempo del compagno Perez. Nella porta da lui difesa, affigge il cartello “VIETATO L’INGRESSO“.
LAUTARO: se nella prima stagionale si era visto poco e niente, contro lo Spezia è il migliore in campo. Segna, dribbla, crea occasioni, (ne sciupa anche alcune) ma è costantemente al centro delle azioni offensive neroazzurre come il compagno di reparto Lukaku. La rete che sblocca la partita è tutta loro. Sfonda di testa del belga e tiro di prima intenzione col sinistro del “Toro” che incorna Dragowski. LU-LA (LAND).
BERARDI: mentre ogni estate il Sassuolo vende quelli che sono i propri “prezzi pregiati”, Mimmo rimane in quello che è il suo habitat naturale. Poco importa se (forse) non ha ancora fatto quel famoso “salto di qualità”. Nella squadra di Dionisi è lui stella più luminosa. E in una delle notti d’agosto, contro il Lecce, ha accecato tutti col suo sinistro al volo da fuori area che ha deciso il match. CUORE NEROVERDE.
KVARATSKHELIA: all’esordio contro l’Hellas aveva già impressionato, ma la sua prima al “Maradona” è uno spettacolo elettrizzante. Doppietta e pubblico in visibilio. In occasione della prima rete, giusto per non far rimpiangere il giocatore di cui ha preso il posto, lascia partire un potente “tiro a gir” che tocca il palo e si insacca alle spalle di Di Gregorio. Il secondo, invece, è un mix di qualità e lucidità. Stoppata la palla col destro, finta il tiro, se la sposta sul sinistro, mette a sedere l’avversario e con un tiro incrociato batte ancora il portiere avversario. Non poteva esserci miglior modo di iniziare la propria lettera di presentazione. KVARA-NAPOLI.
FLOP
NEHEUN PEREZ: il difensore dell’Udinese è il primo a finire nei “flop” di questa seconda giornata. Tutta colpa di quel cartellino rosso rimediato a fine primo tempo contro la Salernitana. Nel tentativo di riprendere il contropiede di Mazzocchi partito a velocità doppia, il difensore argentino riesce a conquistare solo l’espulsione. Troppa irruenza e frustrazione in un fallaccio da dietro che poteva essere evitato. D’altronde, per fermare quella ripartenza “bastava” una tirata di maglia e un cartellino giallo. SENZA MEZZE MISURE.
LUPERTO: calcola male il tempo di arrivo della palla e si fa anticipare da Jovic pronto a involarsi verso la porta di Vicario. L’ex difensore del Napoli, da ultimo uomo, è costretto a commettere fallo che dopo l’intervento del VAR gli costa il cartellino rosso. Fortuna sua che l’Empoli sia riuscito quantomeno a portare un punto a casa. SGRAZIATO.
ANTOV: il difensore bulgaro avrebbe, senz’altro, preferito fare il proprio esordio con la maglia del Monza in circostanze totalmente differenti. Entrato in campo nella ripresa per sostituire Ranocchia, viene letteralmente mandato al bar e ubriacato dalla giocata di Kvaratskhelia in occasione della seconda rete del georgiano. Come dopo una sbronza, è uscito dal campo con il MAL DI TESTA.
REBIC: vero che tra i titolari del reparto offensivo rossonero nessuno ha brillato ma come spesso gli è accaduto in carriera, l’attaccante croato non riesce a dare continuità alle proprie prestazioni. Dalla doppietta contro l’Udinese alla partita deludente di Bergamo durata appena 58 minuti che gli è costata pure un cartellino giallo. Guardando il tutto da una chiave “filosofica”, la carriera di Ante non è altro che la metafora della vita: COME LE MONTAGNE RUSSE, È PIENA DI ALTI E BASSI. (L’IMPORTANTE È RISALIRE).
Fonte Foto: Lega Serie A
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Giuseppe, classe 1999, aspirante giornalista, è laureato in Scienze Politiche (Relazioni Internazionali). Fin da piccolissimo è appassionato di sport e giornalismo.
Simpatiche, si fa per dire, le scene di quando da piccolo si sedeva nel bar del padre e leggeva la Gazzetta dello Sport “come quelli grandi”.
È entrato a far parte di Voci di Città, prima, come tirocinante universitario e, poi, come scrittore nella redazione generalista e sportiva. Con il passare del tempo, è diventato coordinatore sia della redazione sportiva che di quella generale di VdC. Allo stesso tempo, al termine di ogni giornata di campionato, cura la rubrica settimanale “Serie A, top&flop” e scrive anche delle varie breaking news che concernono i tempi più svariati: dallo sport all’attualità, dalla politica alle (ahimè) guerre passando per le storie più importanti, centrali o divertenti del momento.
Il suo compito in sintesi? Cercare di spiegare, nel miglior modo possibile, tutto quello che non sa! (Semicit. Leo Longanesi).