Al King Fahd International Stadium di Riyad, il Real Madrid affronta l’Athletic Bilbao nella finalissima della Supercoppa di Spagna. Reduci da una stagione avara di soddisfazioni con Zidane in panchina (nemmeno un trofeo vinto per la prima volta dal 2009-2010), i blancos di Carlo Ancelotti sono attualmente in vetta alla classifica in campionato e hanno raggiunto la finale della Supercoppa nazionale battendo non senza difficoltà il Barcellona di Xavi per 3-2 ai supplementari (decisivo Valverde al 98’).
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L’Athletic Bilbao, detentore del trofeo (terza Supercoppa della sua storia), dal canto suo ha sconfitto per 2-1 in rimonta l’Atlético Madrid del Cholo Simeone. Le due squadre si ritrovano faccia a faccia in una finale per la prima volta dal 1958: in quel caso si trattava della finale della Coppa del Re, con i baschi capaci di imporsi per 2-0 al Santiago Bernabéu. Non una novità per l’Athletic, capace di imporsi in ben sei finali di coppa nazionale su otto incroci totali con le merengues.
Ancelotti, che non ha mai vinto la Supercoppa di Spagna in carriera, schiera Lucas Vázquez e Rodrygo in luogo degli indisponibili Carvajal e Asensio, mentre Marcelino conferma l’undici titolare capace di ribaltare l’Atlético. In avvio di gara, il pressing asfissiante dell’Athletic mette in difficoltà il Real, ma col passare dei minuti la manovra dei blancos diventa più fluida e gli uomini di Ancelotti mettono alle corde quelli di Marcelino.
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La naturale conseguenza del dominio delle merengues è il vantaggio targato Luka Modrić, che al 38’ riceve da Rodrygo e fulmina Unai Simón con un gran destro da fuori area. La prima frazione di gioco si conclude così col Real avanti 1-0, premiato soprattutto dal talento e dall’esperienza dei suoi principali punti di riferimento, oltre che dal netto miglioramento dopo un inizio tutt’altro che brillante.
Nella ripresa, i blancos trovano immediatamente il raddoppio, con Karim Benzema glaciale dal dischetto (rigore guadagnato da Kroos). Ventiquattresimo gol in ventisette presenze stagionali per l’esperto bomber francese. Il 2-0 taglia le gambe all’Athletic, che però non molla e prova a riaprire una gara che sembra già chiusa, a ben più di mezz’ora dal fischio finale. La reazione porta a un rigore a pochi minuti dal 90’, con Militão espulso per un fallo di mano. Dal dischetto, Raúl García si fa ipnotizzare da Courtois e il Real si aggiudica la Supercoppa numero undici della sua storia (soltanto una in meno del Barcellona).
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Per Ancelotti si tratta della prima Supercoppa di Spagna, del quinto trofeo in due anni e mezzo alla guida del Real Madrid, del ventunesimo titolo in carriera (agganciati Arsène Wenger e Walter Smith al nono posto della classifica degli allenatori più vincenti della storia) e della diciassettesima finale vinta su ventuno disputate in carriera (81% di vittorie). Nonostante ciò, il tecnico di Reggiolo era a corto di trofei addirittura dall’agosto 2017, quando allenava il Bayern Monaco: dalla Supercoppa di Germania in casa del Borussia Dortmund a quella di Spagna contro l’Athletic Bilbao a Riyad, Carletto torna ad alzare una coppa al cielo.
Dennis Izzo
Fonte foto in evidenza: Squawka Football
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Coordinatore editoriale di Voci di Città, nasce a Napoli nel 1998. Nel 2016 consegue il diploma scientifico e in seguito si iscrive alla facoltà di Giurisprudenza presso l’Università Federico II di Napoli. Tra le sue tanti passioni figurano la lettura, i viaggi, la politica e la scrittura, ma soprattutto lo sport: prima il calcio, di cui si innamorò definitivamente in occasione della vittoria dell’Italia ai Mondiali 2006 in Germania, poi il basket NBA, che lo tiene puntualmente sveglio quasi tutte le notti da ottobre a giugno. Grazie a VdC ha la possibilità di far coesistere tutte queste passioni in un’unica attività.
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