Il primo grande ritorno della sua carriera da allenatore, nel momento probabilmente meno esaltante: dietro l’angolo, per Carlo Ancelotti, attualmente alla guida dell’Everton, c’è il Real Madrid, che lo ha scelto come successore di Zinédine Zidane. 62 anni da compiere il prossimo 10 giugno, Ancelotti ha già allenato i blancos dal 2013 al 2015, vincendo la Coppa del Re, la Supercoppa di Spagna, il Mondiale per club e, soprattutto, la Champions League, la storica Décima che il club madrileno inseguiva dal 2002, nonché la terza Coppa dalle grandi orecchie della sua carriera.
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Rispetto alla sua prima esperienza alla guida del Real Madrid, Ancelotti – che ha firmato un contratto da circa 6 milioni di euro l’anno fino al 2024 – troverà un gruppo rimaneggiato, con numerosi senatori che potrebbero dare l’addio, tra cui spiccano il capitano Sergio Ramos e Marcelo, mentre Lucas Vázquez rimarrà altri tre anni. Quella appena conclusasi, del resto, è stata una stagione a dir poco negativa per i blancos, incapaci di vincere la Liga dopo un testa a testa coi cugini dell’Atlético Madrid durato fino all’ultima giornata del campionato e sconfitti in semifinale di Champions League dal Chelsea campione d’Europa. Le merengues sono così rimaste a mani vuote per la prima volta dal 2009-2010 e si apprestano a ripartire per riscattarsi immediatamente nella prossima stagione.
Sul taccuino di Florentino Pérez c’erano anche altri nomi tra i papabili successori di Zidane, tra cui Mauricio Pochettino, che potrebbe lasciare il Paris Saint-Germain, Massimiliano Allegri (tornato alla Juventus) e la leggenda del club Raúl, reduce dall’esperienza al Real Madrid Castilla, mentre Antonio Conte non è mai stato un vero obiettivo del Real, nonostante le numerose indiscrezioni a riguardo.
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La scelta è ricaduta su Ancelotti, che sta discutendo la rescissione contrattuale con l’Everton, con cui ha un contratto fino a giugno 2024. In sella alla panchina dei Toffees, il tecnico di Reggiolo non ha centrato risultati particolarmente entusiasmanti, portando il club al dodicesimo posto nel 2019-2020 e al decimo quest’anno in Premier League e raggiungendo i quarti di FA Cup in entrambe le occasioni.
L’Everton si è anche tolto tante soddisfazioni sotto la guida di Ancelotti, tornando a vincere contro il Liverpool nel sentitissimo derby dopo ben 21 anni di astinenza sul campo degli odiati rivali e 10 anni in assoluto (2-0 lo scorso 20 febbraio) e battendo anche tante altre big della Premier League, tra cui il Chelsea fresco campione d’Europa (1-0 a Goodison Park lo scorso 12 dicembre).
Everton can confirm that Carlo Ancelotti has left his position as manager to take up the role of Head Coach at Real Madrid.
— Everton (@Everton) June 1, 2021
Il progetto dei Toffees era a lungo termine e le grandi ambizioni della proprietà della squadra del Merseyside si sposavano perfettamente con quelle di un allenatore che in carriera ha vinto tutto quello che c’è da vincere: campionati, coppe nazionali, Champions League e Mondiali per club. Tuttavia, colmare il gap con le superpotenze britanniche richiedeva non solo investimenti di spessore (in parte effettuati), ma anche e soprattutto tempo e pazienza.
La chiamata del Real Madrid, però, non può lasciare indifferente nessuno, in particolare chi nella capitale spagnola ha già avuto modo di lavorare e vincere (lo stesso Zidane tornò alla corte di Florentino Pérez nel 2019, dopo aver già allenato il club dal 2016 al 2018, ereditando la panchina proprio da Ancelotti, di cui era stato vice nel 2013-2014). “Il Real Madrid comunica che Carlo Ancelotti sarà l’allenatore della squadra per le prossime tre stagioni. Nella giornata di domani, alle ore 18, si terrà la conferenza stampa di presentazione.”, recita il comunicato pubblicato dal Real Madrid sul proprio sito ufficiale.
Comunicado Oficial: Ancelotti.#RealMadrid | #WelcomeBackAncelotti
— Real Madrid C.F. (@realmadrid) June 1, 2021
Carletto avrà il compito di riportare in alto il Real, che dopo il ciclo di vittorie in campo nazionale e soprattutto in quello europeo ha vissuto annate a dir poco faticose, con Zidane richiamato in fretta e furia a sostituire Lopetegui. Sarà lui l’artefice della rinascita dei blancos? Quel che è certo è che i tifosi lo accoglieranno a braccia aperte, come dimostra il 63% di preferenze nei suoi confronti espresso da un sondaggio che chiedeva loro di scegliere il nuovo allenatore.
Dennis Izzo
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