A Catania si respirava l’atmosfera perfetta. Uno stadio pieno in ogni ordine di posto. Le coreografie delle curve da togliere il fiato. Quella vibrante attesa che si tagliava con il coltello e che non si respirava da qualche anno.
Insomma, i presupposti per la debacle perfetta erano dietro l’angolo. Perché in occasioni simili gli 11 in campo non hanno quasi mai rispettato le attese dei 20.000 fuori. E invece, proprio nel momento più delicato, il Catania squadra ha saputo rispondere presente.
Tanti gli spunti tattici da sottolineare, in primis la prestazione da leader che tanto si attendeva da Sturaro. Monumentale in fase di prima pressione, ordinato nel legare la manovra tra centrocampo e attacco. Viste le ultime prestazioni non era facile, ma certi giocatori fuori categoria emergono proprio nelle partite più importanti.
Entrambe le fasce del Catania crescono di partita in partita. La catena di destra continua a essere la più vibrante, quella di sinistra è finalmente all’altezza grazie a un interprete come Cicerelli.
Che dire poi di Castellini? Sulla carta è un difensore centrale dal piede destro classe 2003. In campo dimostra una freddezza e una maturità fuori dal comune, nonché un’abnegazione che gli permette di interpretare con grande personalità qualunque ruolo nella retroguardia. Quel mancino sul palo più lontano all’80’ è già storia. Febbraio da protagonista assoluto.
I playoff potrebbero essere vanificati dalla classifica, qualora si dovesse sprofondare nel baratro dei play-out. Urge dunque una risalita per scongiurare uno scenario simile.
La domanda dell’ambiente rimane sempre la stessa: è questa la partita della svolta? L’indiscusso potenziale tecnico del Catania saprà esprimersi al meglio, adesso che l’obiettivo minimo è a un passo? E perché no, un trofeo da conquistare senza l’obbligo di metterlo in bacheca e soprattutto senza le pressioni del pronostico potrebbe cambiare le sorti di questa stagione.
Francesco Mascali
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Proprietario, editore e vice direttore di Voci di Città, nasce a Catania nel 1997. Da aprile 2019 è un giornalista pubblicista iscritto regolarmente all’albo professionale, esattamente due anni dopo consegue la laurea magistrale in Giurisprudenza, per poi iniziare la pratica forense presso l’ordine degli avvocati di Catania. Ama viaggiare, immergersi nelle serie tv e fotografare, ma sopra tutto e tutti c’è lo sport: che sia calcio, basket, MotoGP o Formula 1 non importa, il week-end è qualcosa di sacro e intoccabile. Tra uno spazio e l’altro trova anche il modo di scrivere e gestire un piccolo giornale che ha tanta voglia di crescere. La sua frase? «La vita è quella cosa che accade mentre sei impegnato a fare altri progetti»