Christian Horner viene scagionato. Il Team Principal della Red Bull resterà al proprio posto, dopo essere stato accusato di “comportamenti inappropriati” nei confronti di una dipendente. L’ex pilota britannico, 50 anni, nelle settimane scorse aveva incontrato gli avvocati della casa automobilistica austriaca spiegando la propria versione e negando ogni tipo di inappropriatezza.
Dopo l’incontro con i legali Red Bull – incaricati di fare chiarezza sul caso – l’indagine ha continuato ad andare avanti anche, quando, il Team Principal ha preso parte alla presentazione ufficiale della nuova monoposto e ai test che si sono svolti in Bahrain. Proprio nel giorno dell’unveiling, lo stesso Horner aveva dichiarato: “Una vicenda che distrae, ma siamo una squadra unita”.
In effetti, si è trattato di un episodio che ha fatto passare in secondo piano (quasi) tutto quello che accadeva nella scuderia Red Bull. Ma, anche, nel mondo della Formula 1. L’unica notizia ad avere una risonanza simile, o addirittura maggiore, il passaggio dal 2025 di Lewis Hamilton in Ferrari.
A chiudere il ‘caso Horner’, ci ha pensato la stessa scuderia automobilistica con un comunicato ufficiale: “L’indagine indipendente sulle accuse mosse contro il signor Horner è completa. La Red Bull può confermare che la denuncia è stata respinta. Il denunciante ha diritto di ricorso ma siamo fiduciosi che l’indagine sia stata giusta, rigorosa e imparziale. Il rapporto dell’indagine è confidenziale e contiene le informazioni private delle parti e dei terzi che hanno collaborato alle indagini. Pertanto, non commenteremo ulteriormente per rispetto di tutti gli interessati. Red Bull continuerà a impegnarsi per soddisfare i più alti standard sul posto di lavoro”.
Fonte Foto in Evidenza: Formula Passion
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Giuseppe, classe 1999, aspirante giornalista, è laureato in Scienze Politiche (Relazioni Internazionali). Fin da piccolissimo è appassionato di sport e giornalismo.
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