Dopo il mezzo passo falso con la Macedonia del Nord a Skopje (1-1), l’Italia ospita l’Ucraina a San Siro nella sesta giornata del gruppo C delle qualificazioni a Euro 2024. Gli azzurri, terzi a quota 4 punti, hanno tre lunghezze di distacco dagli ucraini, secondi con 7 punti alle spalle dell’Inghilterra capolista (13 punti), ma al contempo hanno anche giocato meno gare di tutte le altre squadre del girone: appena tre partite, di cui una vinta sul campo di Malta (0-2), una persa con l’Inghilterra (1-2 al Maradona di Napoli) e, appunto, una pareggiata con la Macedonia del Nord (1-1). Vincere con l’Ucraina, dunque, è fondamentale per tenere vive le speranze di primo/secondo posto e, soprattutto, ritrovare un entusiasmo che pare perduto ormai da troppo tempo.
Il ct Luciano Spalletti, alla sua seconda gara sulla panchina della Nazionale (la prima in Italia, in quel San Siro in cui fu padrone di casa nel biennio all’Inter, dal 2017 al 2019), schiera il consueto 4-3-3 con Donnarumma tra i pali, Di Lorenzo e Dimarco sulle corsie esterne, Bastoni e Scalvini a comporre la coppia di centrali difensivi, Barella, Locatelli e Frattesi a centrocampo e Zaniolo e Zaccagni a supporto dell’unica punta Raspadori. Dopo aver già dovuto fare a meno di Chiesa, il tecnico di Certaldo deve rinunciare anche a Tonali, Mancini e Politano (al posto di quest’ultimo è stato convocato Orsolini).
Dopo poco meno di tre minuti di gioco, l’Italia ha la prima chance per aprire le marcature, con un bel destro di Di Lorenzo da fuori area che termina sul fondo. Al 10’, la palla del vantaggio capita sui piedi di Raspadori, che da distanza ravvicinata non inquadra lo specchio della porta. Due minuti più tardi, gli azzurri sfruttano un grave errore della retroguardia ucraina, che perde palla nei pressi della propria area: Zaccagni premia l’inserimento di Frattesi, che con un bel destro potente non lascia scampo a Buschchan da due passi. Secondo gol in Nazionale per il centrocampista dell’Inter. Al 26’, Raspadori non trova la porta su una sponda di testa di Barella, pescato a centro area da Dimarco con un bel cross dalla sinistra.
Tre minuti dopo, Frattesi sfrutta un rimpallo favorevole e batte Buschchan in area, firmando così la sua doppietta personale. Dopo un rapido check del VAR, la rete (terza in azzurro per il classe ‘99) viene convalidata. Il centrocampista ex Sassuolo diventa così il primo giocatore dell’Inter a segnare una doppietta con la Nazionale a San Siro dal 29 marzo 2003 (Christian Vieri contro la Finlandia). A quattro minuti dall’intervallo, Yarmolenko riapre la gara a sorpresa, insaccando a porta vuota dopo che Donnarumma aveva respinto un tiro di Dovbyk da pochi passi. Il primo tempo si conclude dunque sul 2-1 in favore dell’Italia.
In avvio di ripresa, Zaccagni non riesce a dare potenza e precisione al suo destro di prima intenzione, sbagliando un rigore in movimento. Al 58’, Spalletti effettua un doppio cambio: dentro Biraghi e Gnonto, fuori rispettivamente Dimarco e Zaccagni. Poco dopo, Raspadori si divora il gol del 3-1 da ottima posizione, trovando la risposta di Buschchan. Al 66’ ci prova anche Scalvini, che non inquadra la porta di un soffio con un bel colpo di testa. Due minuti dopo, Biraghi serve Gnonto che dalla sinistra mette in mezzo un pallone su cui si avventa Locatelli, che si gira e colpisce la traversa con un destro potente. A poco meno di 20’ dalla fine, trovano spazio anche Orsolini e Retegui, che rilevano Zaniolo e Raspadori. All’85’, l’Ucraina ci prova con un colpo di testa di Konoplia – ricevuto da un bel cross di Mudryk dalla sinistra – che termina di poco a lato. La gara si conclude dopo tre minuti di recupero, con l’Italia che porta a casa una vittoria pesantissima in ottica qualificazione diretta agli Europei.
Dennis Izzo
Fonte foto in evidenza: Nazionale italiana
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Articoli di proprietà di Voci di Città, rilasciati sotto licenza Creative Commons.
Sei libero di ridistribuirli e riprodurli, citando la fonte.
Coordinatore editoriale di Voci di Città, nasce a Napoli nel 1998. Tra le sue tanti passioni figurano la lettura, i viaggi, la politica e la scrittura, ma soprattutto lo sport: prima il calcio, di cui si innamorò definitivamente in occasione della vittoria dell’Italia ai Mondiali 2006 in Germania, poi il basket NBA, che lo tiene puntualmente sveglio quasi tutte le notti da ottobre a giugno. Grazie a VdC ha la possibilità di far coesistere tutte queste passioni in un’unica attività.
“Se c’è un libro che vuoi leggere, ma non è stato ancora scritto, allora devi scriverlo.”