Il mondo del basket è ricco di storie avvincenti di personaggi che riescono ad arrivare in alto grazie a un mix vincente di determinazione e talento. Tra queste storie, rientra perfettamente anche quella di Dennis Schröder, il playmaker tedesco che ha scalato le vette del basket internazionale, culminando con la sua straordinaria vittoria nel Mondiale di basket, il primo nella storia della Germania, capace di vincere tutte e otto le gare disputate (le gare della prima fase a gruppi con Giappone, Australia e Finlandia, quelle della seconda fase con Georgia e Slovenia, i quarti di finale con la rivelazione Lettonia, la semifinale contro i favoritissimi Stati Uniti e la finale con la Serbia), e l’elezione a MVP del torneo con medie di 19.1 punti, 2 rimbalzi, 6.1 assist e 1.4 palle rubate col 44% dal campo.
Dennis Schröder in azione nella finale dei Mondiali FIBA 2023 vinta 83-77 contro la Serbia. (Fonte: Sportando).
La storia di Schröder inizia nella tranquilla Braunschweig, una città di 250.000 abitanti situata a circa 200 chilometri a sud di Amburgo, in Germania. Nato da padre tedesco e madre originaria del Gambia, Dennis ha vissuto un’infanzia segnata dalla diversità culturale, una ricchezza che sarebbe diventata una delle sue forze nel corso della sua carriera, ma che da piccolo gli fa odiare il suo quartiere, in quanto è l’unico bambino nero e si sente sempre osservato. Cresciuto con quattro fratelli, crescendo ha tratto ispirazione dalla competizione continua che regnava tra di loro. Questa competitività lo ha ispirato a cercare di essere sempre il migliore, un desiderio che avrebbe poi trasportato nel mondo della pallacanestro.
Ma la sua strada verso il basket non è stata affatto diretta e lineare. Inizialmente, Schröder è affascinato dallo skateboard, e passa le sue giornate a sfidare sé stesso su rampe e corrimano. Tuttavia, il destino prende una svolta quando suo fratello subisce una grave caduta e si rompe un braccio mentre prova una manovra particolare. Sua madre, Fatou, decide quindi di vietare a entrambi di praticare lo skateboard. Fortunatamente, proprio accanto allo skatepark c’è un campo da basket. Dennis accetta dunque l’invito di un allenatore di provare il basket, anche se all’inizio è scettico. Il passaggio al nuovo sport non risulta affatto facile per Schröder, tra litigi coi compagni, ritardi agli allenamenti e comportamenti tutt’altro che rispettosi e professionali.
Dennis Schröder, miglior realizzatore della Germania ai Mondiali FIBA 2023 con 153 punti in 8 partite. (Fonte: NBA.com).
A spingerlo a continuare a giocare a pallacanestro è una promessa fatta a suo padre Axel, che in quel periodo stava facendo i conti con problemi cardiaci. Dennis promette al padre che avrebbe giocato nella NBA e si sarebbe preso cura della famiglia. Purtroppo, appena una settimana dopo quella promessa, suo padre muore a causa di un attacco di cuore. Questo tragico evento segna l’inizio di un nuovo capitolo nella vita di Schröder, che il giorno dopo trova nella sua scrivania un foglio con le parole che il padre gli aveva detto e si reca in palestra per chiedere al coach di concedergli un’altra possibilità.
Schröder si impegna dunque seriamente nel basket e inizia a distinguersi nelle giovanili dei Phantoms Braunschweig, la squadra della sua città natale. La sua crescita nel basket tedesco non passa inosservata, e nella stagione 2012-2013, la prima in Bundesliga in carriera, fa registrare 12 punti di media e viene votato come Giocatore più migliorato del campionato e Miglior giovane tedesco. Il momento della svolta arriva nel 2013, quando viene convocato per il Nike Hoop Summit, dimostrando il suo talento a livello internazionale con 18 punti, 2 rimbalzi e 6 assist col 50% al tiro (5/10) e da dietro l’arco (1/2) e il 70% dalla lunetta (1/2) nell’evento sponsorizzato da Nike in cui si fronteggiano una selezione giovanile statunitense e una squadra di giocatori provenienti da ogni angolo del mondo.
Dennis Schröder con gli Atlanta Hawks, che lo selezionarono con la diciassettesima scelta al primo giro nel Draft 2013. (Fonte: ATL All Day).
Nello stesso anno, viene selezionato con la diciassettesima scelta assoluta dagli Atlanta Hawks al Draft NBA. Nei cinque anni trascorsi in Georgia mette a referto 12.8 punti, 2.5 rimbalzi e 4.7 assist in 386 partite tra regular season e playoff sotto la guida di Mike Budenholzer, contribuendo agli ottimi risultati degli Hawks, che dal 2013 al 2018 arrivano in quattro occasioni ai playoff e nel 2014-2015 si piazzano al primo posto nella Eastern Conference con ben 60 vittorie e appena 22 sconfitte (miglior record nella storia della franchigia), arrivando inoltre fino alle Finali di Conference, arrendendosi soltanto al cospetto dei Cleveland Cavaliers.
Dal 2018 al 2020 milita tra le file degli Oklahoma City Thunder, formando un pacchetto di guardie di altissimo livello con Chris Paul e Shai Gilgeous-Alexander (16.9 punti, 3.6 rimbalzi e 4 assist col 44% al tiro e il 35.5% dalla lunga distanza in 156 presenze tra stagione regolare e post season con OKC per Schröder), per poi indossare anche le maglie di Los Angeles Lakers (13.3 punti, 2.9 rimbalzi, 4.8 assist e un recupero col 42% dal campo in 149 partite in due distinte esperienze, rispettivamente nel 2020-2021 e lo scorso anno), Boston Celtics (14.4 punti, 3.3 rimbalzi e 4.2 assist col 44% al tiro e il 35% da tre in 49 gare nella prima parte della stagione 2021-2022) e Houston Rockets (10.9 punti, 3.3 rimbalzi e 5.9 assist in 15 presenze nel 2022). Dalla prossima stagione giocherà con i Toronto Raptors, con cui ha firmato un contratto biennale da 26 milioni di dollari, cifra che appare persino contenuta dopo le sue prestazioni nella Coppa del mondo.
Schröder, MVP dei Mondiali, alza la Coppa del mondo insieme ai suoi compagni di squadra. (Fonte: CNN Philippines).
Nel recente Mondiale di basket, la Germania ha stupito il mondo intero, riuscendo nell’impresa di sconfiggere gli Stati Uniti in semifinale in una partita epica. Nonostante l’assenza dei migliori giocatori NBA americani, il talento presente tra gli statunitensi era indiscutibile, ma i tedeschi hanno dimostrato che il vero potere del basket risiede nella squadra e nell’arte del gioco di squadra. Schröder, insieme a talenti come i fratelli Franz e Moritz Wagner e Isaac Bonga e pedine imprescindibili come Andreas Obst, Johannes Voigtmann e Daniel Theis, ha guidato la Germania alla vittoria della prima Coppa del mondo della sua storia, dimostrando il suo valore come leader.
Dopo un’ottima prima fase a gruppi, con l’acuto dei 30 punti con 8 assist e 4 recuperi messi a referto nel successo per 85-82 con l’Australia, il classe ‘93 si ripete nella seconda fase (doppia doppia da 24 punti e 10 assist nella vittoria per 100-71 con la Slovenia), per poi deludere ampiamente le aspettative nel match dei quarti di finale vinto 81-79 con la Lettonia, gara in cui chiude con appena 9 punti con un pessimo 15% dal campo (4/26). “Forse è stata la peggior partita della mia carriera, ma abbiamo trovato comunque un modo per portare a casa la vittoria. Sono orgoglioso dei miei compagni di squadra, sia dei titolari che di quelli che sono entrati dalla panchina.”, ha dichiarato Schröder al termine della gara.
Nel corso del Mondiale, Dennis Schröder ha chiuso sette gare in doppia cifra, di cui tre con almeno 20 punti. (Fonte: Philippine Star).
Parole da leader vero, cui hanno fatto seguito due splendide prestazioni nelle due vittorie più importanti della Germania: 17 punti, 2 rimbalzi, 9 assist e 2 recuperi col 54% dal campo (7/13) e il 43% da dietro l’arco (3/7) nella semifinale vinta 113-111 contro gli Stati Uniti, 28 punti, 2 rimbalzi, 2 assist e una palla rubata col 53% al tiro (9/17) e l’80% dalla lunetta (8/10) nella finalissima vinta 83-77 contro la Serbia, anche e soprattutto grazie ai suoi canestri decisivi nel finale di gara. Oggi, Dennis Schröder è una star non solo nella NBA ma anche in Germania, dove è azionista di maggioranza del Braunschweig, la squadra della sua città natale, in cui ha mosso i suoi primi passi da giocatore.
Ha preso il testimone da un’autentica leggenda del calibro di Dirk Nowitzki, portando la Germania alla vittoria nel Mondiale di basket e mettendo la palla a spicchi tedesca di nuovo sulla mappa mondiale. Dennis Schröder è molto più di un giocatore di basket di talento. È un esempio di determinazione, impegno e promesse mantenute. La sua vittoria nel Mondiale è un tributo alla sua dedizione al gioco e alla sua famiglia, ed è anche una pagina importante nella storia della pallacanestro tedesca, europea e mondiale. A distanza di quattordici anni dalla lettera del padre Axel che gli cambiò la vita, Schröder ha realizzato il suo sogno più grande, un’impresa che nel basket non ha eguali, perché i tedeschi avevano già messo in bacheca la Coppa del mondo in quattro occasioni nel calcio, ma mai nel basket.
Dennis Izzo
Fonte foto in evidenza:
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Articoli di proprietà di Voci di Città, rilasciati sotto licenza Creative Commons.
Sei libero di ridistribuirli e riprodurli, citando la fonte.
Coordinatore editoriale di Voci di Città, nasce a Napoli nel 1998. Tra le sue tanti passioni figurano la lettura, i viaggi, la politica e la scrittura, ma soprattutto lo sport: prima il calcio, di cui si innamorò definitivamente in occasione della vittoria dell’Italia ai Mondiali 2006 in Germania, poi il basket NBA, che lo tiene puntualmente sveglio quasi tutte le notti da ottobre a giugno. Grazie a VdC ha la possibilità di far coesistere tutte queste passioni in un’unica attività.
“Se c’è un libro che vuoi leggere, ma non è stato ancora scritto, allora devi scriverlo.”