In Turchia si assiste probabilmente al più bel Gran Premio (ma mettiamoci anche week-end) della stagione. Tuttavia, a spuntarla, è sempre Lewis Hamilton, che con questa vittoria incredibile (stavolta non così pronosticabile vista la sesta posizione in griglia), si laurea per la settima volta in carriera campione del mondo. Schumacher eguagliato anche per i titoli iridati: il pilota inglese è adesso, a tutti gli effetti, il pilota più vincente di sempre in Formula 1. Perez è subito dietro il 44, per il primo podio della stagione dopo una gara da campione. Gara buttata via invece per Stroll, che dopo aver condotto da leader oltre metà gara viene richiamato per il pit-stop al momento sbagliato: da quel momento è una crisi nera che lo fa sprofondare al nono posto. Poteva essere una gara da sogno, si è trasformata in un incubo senza fine.
Prestazione praticamente perfetta (e questa è già una notizia) per le Ferrari: Vettel conclude sul gradino più basso del podio (prima volta in stagione) proprio grazie a un errore di Leclerc, che per conquistare la seconda posizione su Perez sbaglia e cade in quarta. Occasionissima buttata via da Verstappen, troppo nervoso e poco preciso in frangenti chiave della gara. Sarebbe stata una vittoria in più solo per il palmares, ma ci si aspetta un’altra maturità mentale da un pilota della sua caratura (nonostante la pole di Stroll, era il favorito). Menzione d’onore per Sainz: dopo Hamilton, forse, la gara migliore è la sua, sebbene poco inquadrato. Un quinto posto che vuol dire già tanto se parti quindicesimo. Quando la spunti in queste condizioni, però, ha un valore in più. Bravo davvero.
Al via Stroll scatta molto bene, così come Perez mentre Verstappen e tutti i piloti che partivano sul lato sporco non hanno un buono spunto. L’unico tra questi è Hamilton, che parte bene. Partenza da fenomeno per Sebastian Vettel che si mangia metà griglia in un rettilineo grazie a una sensibilità d’altro tempi. Il canadese comanda e crea un vuoto importante sul gruppetto degl inseguitori: Perez, Vettel, Vestrappen, Albon ed Hamilton, in sesta posizione dopo un errore grossolano. Leclerc si trova solo in quattordicesima posizione.
La pista comincia ad asciugarsi velocemente e comincia la danza dei pit-stop. Leclerc che rientra solo al settimo per montare intermedie dimostra che la scelta paga: è il più veloce di tutti nel primo frangente di gara. Al nono rientra Vettel, poi Hamilton, Bottas e il leader Stroll. Verstappen e Perez rientrano al giro 11, poi al giro 12 Albon. Arrivato al primo quinto di gara tutti i piloti montano intermedie.
Al giro 16 il primo vero colpo di scena: Verstappen tenta un attacco praticamente impossibile su Perez, va sullo sporco e si gira. Va ai box per aver spiattellato le gomme, quindi rientra in ottava posizione. Arrivati a metà gara viene poi data la possibilità di utilizzare il DRS.
Il secondo pit viene effettuato solo da alcuni piloti, con l’incertezza che la fa da padrone. Rientrano Ricciardo e Vettel, nel frattempo Albon si gira e lascia ad Hamilton la terza posizione dietro i due della Racing Point, che volano. Poi al 37esimo giro cambia la gara: viene richiamato ai box Stroll, che monta intermedie e rientra dietro Verstappen. Da quel momento in poi è una crisi senza fine. Nello stesso giro Hamilton supera Perez grazie al DRS e si prende un’improbabile leadership dopo che in certi frangenti sembrava perso nel mezzo della classifica..
Stroll viene passato da entrambe le Ferrari che si portano in quarta e quinta posizione. Il pilota della Racing Point poteva vincere la prima gara in carriera. Nelle ultime fasi della gara sprofonda fino alla 8° posizione. Leclerc sorpassa al giro 44 Verstappen, che rientra nei box e permette a Vettel di portarsi in quarta: miglior piazzamento della stagione fino a quel punto. A 10 giri dal termine la top 5 recita: Hamilton, Perez, Leclerc, Vettel e Sainz. Lo spagnolo, poco inquadrato, è autore di una gara da fenomeno: partito 15esimo, come al solito, è lì, tra i grandi, a dimostrare di avere un manico di pregevole fattura.
A due giri dal termine l’incubo di Stroll avvantaggia addirittura Norris, che a inizio gara era a circa 40 secondi dal poleman di Turchia. Nona posizione. Un vero peccato.
All’ultimo giro con Hamilton ormai avviato verso una vittoria che ha dell’incredibile, succede di tutto per la seconda posizione. Leclerc supera Perez, ma poi il messicano non ci sta e costringe alla staccata Leclerc, che va lungo e viene superato anche da Sebastian Vettel. Alla bandiera a scacchi è tripudio per il settimo titolo di Hamilton, ma anche per Perez (autore di una gara straordinaria) e Vettel, entrambi al primo podio stagionale. Chi invece si dispera Leclerc, arrabbiato con sè stesso e frustrato. Seguono poi l’ottimo Sainz, Verstappen, Albon, Norris, Stroll e Ricciardo.
Al podio è una festa perfetta: un podio da 11 mondiali, di 3 piloti dal grande manico e dalla grande esperienza. Hamilton vince il 7° mondiale con una delle gare più belle della sua carriera. Una gara non scontata, da F1 dei vecchi tempi.
Francesco Mascali
(Fonte foto: Pagina Facebook Mercedes)
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Proprietario, editore e vice direttore di Voci di Città, nasce a Catania nel 1997. Da aprile 2019 è un giornalista pubblicista iscritto regolarmente all’albo professionale, esattamente due anni dopo consegue la laurea magistrale in Giurisprudenza, per poi iniziare la pratica forense presso l’ordine degli avvocati di Catania. Ama viaggiare, immergersi nelle serie tv e fotografare, ma sopra tutto e tutti c’è lo sport: che sia calcio, basket, MotoGP o Formula 1 non importa, il week-end è qualcosa di sacro e intoccabile. Tra uno spazio e l’altro trova anche il modo di scrivere e gestire un piccolo giornale che ha tanta voglia di crescere. La sua frase? «La vita è quella cosa che accade mentre sei impegnato a fare altri progetti»