In un calcio di Serie A sempre più in versione spezzatino con partite spalmate in alcuni casi nel giro di addirittura quattro giorni, sono sempre più lontani i tempi in cui per l’Italia pallonara, dalle metropoli fino alle piccole città di provincia, esisteva solo un giorno, la domenica. E con tutto questo anche il modo di assistere alle partite attraverso i mezzi di comunicazione che abbiamo più a portata di mano ha subito dei cambiamenti. Esattamente un mese fa ci ha lasciati Gianfranco De Laurentiis, storico giornalista della Rai, noto per essere stato il conduttore di alcune trasmissioni sportive di successo della tv di Stato.
Ma la sua figura è certamente legata a una trasmissione sportiva, che andava in onda nel tardo pomeriggio su Rai 2, ovvero Domenica Sprint. Un simbolo del vecchio modo di vedere il calcio, perché assieme a 90° Minuto, in onda poco prima su Rai 1, rappresentava la prima vera occasione per vedere le immagini delle partite che si erano giocate nel pomeriggio e che era possibile, per chi non poteva andare allo stadio, solo ascoltarle alla radio durante Tutto il calcio minuto per minuto. Sicuramente l’avvento delle pay tv ha dato la possibilità, per chi se lo può permettere economicamente, di poter vedere le partite anche da casa.
Ma ascoltarle alla radio, come qualcuno ancora fa, ha sicuramente un altro sapore, perché immaginare le azioni dei gol raccontate dal radiocronista stimola e non poco l’immaginazione di un qualcosa che non si è potuto vedere. E proprio in termini di spezzatino, anche gli orari delle partite erano totalmente diversi, in quanto esse erano concentrate tutte la domenica alle ore 15, fino alla stagione 92/93. Questo scenario, unico per tutte le categorie dalla A fino al calcio dilettantistico, dava ai match una connotazione molto poetica, quasi paragonabile per tradizione alla messa in chiesa di mezzogiorno.
E in termini di programmazione televisiva, uno spazio, sempre nel tardo pomeriggio, veniva dedicato alla cosiddetta “partita di cartello” del campionato di Serie A con la messa in onda di una telecronaca in differita. Un altro elemento, che assieme a quelli citati prima e alla classica numerazione dei giocatori in campo da 1 a 11 senza cognomi, rappresenta un calcio che non c’è più e che sembra aver perso la sua dimensione romantica. Ma in realtà non sembra essere così, perché i collegamenti effettuati durante 90° Minuto per la partita che si gioca la domenica pomeriggio alle 18 potrebbero stimolare ancora una visione poetica del calcio italiano.
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Giuliano è nato a Catania nel 1989 e sin dai tempi della scuola elementare, guardando soprattutto i telegiornali, sviluppa una forte passione per il giornalismo e soprattutto il desiderio di intraprendere questa strada. Ha una laurea triennale in lettere moderne e sta per conseguire la magistrale in Storia e cultura dei paesi mediterranei al dipartimento di Scienze Politiche di Catania. Tra i tempi del liceo e quelli della triennale ha tentato la carriera di musicista e il suo ingresso nel mondo dell’editoria avviene nel 2016, quando comincia a scirvere per Newsicilia, quotidiano online per il quale si occupa di cronaca cittadina, viabilità in particolare, sindacale, attualità, ambiente e inquinamento, sport e cultura. Tra le sue grandi passioni il calcio, l’enogastronomia, la musica, la storia, la ricerca, i viaggi, lo studio dell’evoluzione dei luoghi, in particolar modo per Catania, e di quella delle infrastrutture in Sicilia. Per ogni cosa, mai arrendersi davanti alle difficoltà, anche quando sembrano insuperabili.