Torna a vincere Lewis Hamilton e lo fa con una superiorità imbarazzante. Doppietta Mercedes completata da Bottas, con Verstappen che sale sul podio per la prima volta in stagione. Le Racing Point fanno registrare una gran gara ma non vanno oltre la sesta e la settima posizione (anche) a causa di un ottimo Norris. La Ferrari, come ci aspettavamo, riesce a deludere di sessione in sessione. Entrambe le auto sono praticamente fuori già al primo giro e la sensazione è che il fondo sia stato toccato oggi, ma per raschiarlo ci sia ancora tempo.
Si inizia subito col botto. Posizioni quasi invariate avanti, con Hamilton che cerca subito di allungare e Sainz che tenta di farsi vedere negli specchietti di Verstappen. La gara per i tifosi Ferrari finisce già a curva 3. Leclerc stacca troppo avanti e finisce sopra il cordolo, la macchina si alza e finisce sul compagno di squadra. Ala posteriore disintegrata per Vettel, Ala anteriore danneggiata e fondo da buttare per il monegasco. Entrambi entrano ai box, il 5 si ritira subito mentre il 16 viene ributtato nella mischia. Gli intertempi troppo alti dell’ex Sauber convincono il muretto a ritirare anche la seconda macchina. La Ferrari conclude subito, con un incidente tra i suoi piloti, il GP di Stiria. Uno 0 che ha il sapore di fondo raggiunto e raschiato.
Entra la Safety Car e si riparte al giro 4, con Hamilton che prende il largo sin da subito. Un altro pilota rispetto allo scorso weekend, segnato dai tanti errori del campione del mondo. Tra il giro 6 e il giro 8 Bottas e Albon superano Sainz. Ci si aspettava qualcosa di più dalle McLaren dopo il buon GP di domenica scorsa e le qualifiche di ieri. Sainz fatica in quinta posizione, mentre Norris viene superato da Perez e Stroll, sprofondando in 11esima posizione (aveva già perso la posizione su Gasly prima della SC). Le Racing Point mettono in pratica la rimonta che risolleva il loro weekend. Bene anche le Renault, con Ricciardo e Ocon che si scambiano le posizioni al giro 19 per andare a prendere lo spagnolo della McLaren.
Al giro 21 Norris sopraggiunge Gasly e riagguanta la zona punti. Nel frattempo Bottas, che ricordiamo essere il leader del mondiale, accorcia su Verstappen. Tempo recuperato ai box dal cambio gomme da record dei meccanici Red Bull, come sempre. Un pit-stop talmente veloce da far rientrare l’olandese davanti al compagno, che non si era fermato. Al 25° giro quanto di buono fatto dalla Renault finisce in un nulla di fatto, con il ritiro di Ocon. Un vero peccato per i francesi, che per la seconda volta consecutiva non riescono a portare entrambe le macchine alla bandiera a scacchi. La causa sarebbe il surriscaldamento della vettura, proprio come capitato a Ricciardo 7 giorni prima.
Hamilton rientra al giro 28, mentre Bottas lo fa ben 7 giri più tardi. Male qui le Mercedes che fanno perdere un’infinità al finlandese: rientra a ben 8 secondi da Verstappen, che continua secondo. Il valzer dei pit-stop continua nei giri successivi: Albon al giro 36, Perez al 39, Norris e Giovinazzi al 40. La situazione a 30 giri dalla fine è la seguente: Hamilton, Verstappen, Bottas, Albon, Ricciardo, Stroll, Perez, Sainz, Norris e Gasly.
Al giro 45 animano la gara le due Racing Point, con una grande manovra di Perez ai danni del giovane Stroll. Ricordiamo che sono partiti rispettivamente 17esimo e 12esimo. In questo caso è stata palese la differenza di rendita tra l’assetto da gara e quello da qualifica a differenza della Ferrari, che sembra essere ormai sesta forza indistintamente dalle condizioni del tracciato. Il messicano prosegue la sua personale rimonta al giro 46 passando il buon Ricciardo. Non contento al giro 50 fa segnare il miglior tempo in gara, bissando al giro 54. Albon è sotto tiro a meno di un secondo, mentre Stroll lotta a mezzo secondo di distanza con l’ultima Renault rimasta per la sesta piazza. La sensazione è che se entrambe le “pink Mercedes” partissero almeno in top 10 un poker di motorizzati Mercedes nelle prime 4 posizioni non sarebbe affatto utopia.
Posizioni congelate a 10 giri dalla fine: Hamilton, Verstappen, Bottas, Albon, Perez, Ricciardo, Stroll, Norris, Sainz e Kvyat. Crisi Ferrari che si esplica anche in assenza delle due rosse. Le altre 4 motorizzate da Maranello sono fuori dalla zona punti, dalla 11esima alla 14esima posizione. Non vedere neanche un motore Ferrari in top 10 fa specie. Al giro 65 spettacolo tra Max Verstappen e Bottas. Il pilota Mercedes sopravanza in curva 4 ma il 33 non ci sta, tiene duro e supera ancora una volta il leader del mondiale. Al giro successivo la superiorità della freccia nera è palese e passa agevolmente dopo curva 3.
Succede di tutto negli ultimi due giri. Perez prova finalmente il sorpasso su Albon, ma un contatto con il pilota thailandese rovina l’ala anteriore della Racing Point, che non rientra per lottare fino alla fine. Ricciardo all’ultimo giro viene attaccato da Stroll, sempre in curva 3. entrambi vanno larghi, avvantaggiando Norris che recupera un’infinità e sopravanza l’australiano. L’inglese della McLaren, non contento, mette giù (di nuovo) un ultimo giro da fenomeno. Prima supera Stroll, poi sul rettilineo finale anche Perez. Un quinto posto strepitoso. Siamo di fronte al nuovo leone d’inghilterra?
Alla bandiera a scacchi, però, la festa è tutta per la Mercedes. Hamilton torna alla vittoria dopo aver condotto una gara magistrale dall’inizio alla fine. Bottas completa la doppietta. Terzo posto per Verstappen, che più di così sembra non poter fare. Quella della stella a 3 punte è manifesta superiorità.
Questa la top 10 alla fine di un’altra bella gara in Austria, per il primo Gran Premio di Stiria della storia: Hamilton, Bottas, Verstappen, Albon, Norris, Perez, Stroll, Ricciardo, Sainz (che fa segnare il giro veloce, ma delude dopo il terzo posto in qualifica) e Kvyat. Bottas continua a essere il leader del mondiale di Formula 1.
Francesco Mascali
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