Gara al cardiopalma vinta da Valtteri Bottas, che replica il successo all’esordio dello scorso anno. Il ritiro di Raikkonen regala 10 giri finali al cardiopalma: Leclerc arriva secondo grazie a due sorpassi da fenomeno e la penalità di Hamilton; Norris ne approfitta e conquista il primo podio in carriera. Benissimo anche Giovinazzi, nono. Ferrari che comunque ha dimostrato di essere inferiore ai motorizzati Mercedes. Sole 11 vetture riescono a completare la gara.
Al via è Bottas ad avere il miglior spunto, forte della pole. Più indietro Norris cerca di insidiare (senza successo) Verstappen. Vano anche il tentativo di sorpasso di Hamilton su Albon, mentre Leclerc inizialmente riesce ad attaccare Perez, salvo poi arrendersi sul rettilineo in cui l’inferiorità della rossa è palese. Più dietro Vettel riesce a passare Ricciardo, conquistandosi la decima piazza. Al terzo giro la sfida del futuro Sainz-Leclerc regala ulteriore disperazione ai tifosi di Maranello. Da tempo il motore Renault non era all’altezza di quello Ferrari.
Albon prima ed Hamilton dopo passano il giovane Lando Norris. L’inglese campione del mondo cerca di dare il tutto per tutto in questo primi giri, consapevole della superiorità della sua macchina e del fatto che Bottas comincia a lasciare un certo vuoto dietro sè. Il sorpasso sul 23 della Red Bull avviene al nono giro: impressionante la velocità della vettura tedesca rispetto alle altre. Un’altra categoria.
La dodicesima tornata inaugura una carrellata di colpi di scena. Verstappen, puntato dal 44 , rallenta progressivamente dopo il passaggio ai box. Rientra il giro dopo, cerca di ripartire ma ogni tentativo sembra inutile. Un vero peccato non solo in ottica mondiale ma anche per lo spettacolo, con Hamilton che avrebbe avuto sicuro filo da torcere contro il 33, vincitore delle ultime due edizioni qui in Austria. Al giro 18 si ritira Ricciardo, quando era in scia a Sebastian Vettel. Al 20 è Stroll a dare forfait, con il tedesco che ne approfitta: ottavo posto quasi in solitaria. Durante il 25esimo, infine, Magnussen va lungo e costringe la safety car ad uscire, con il solito trambusto ai box.
Alla ripartenza la top 10 è la seguente: Bottas, Hamilton, Albon, Norris, Perez, Leclerc, Sainz, Vettel, Gasly, Kvyat.
Al giro 32 piove sul bagnato in casa Ferrari. Sainz prova a farsi vedere prima della curva 2, ma sbaglia. Vettel con grande ottimismo prova a sfruttare l’occasione, ma sbaglia i tempi della frenata e finisce (come di consueto da ormai due anni) in testacoda. Più avanti Perez supera Norris e si avvicina prepotentemente ad Albon, mentre Hamilton e Bottas si sfidano a colpi di giri veloci. Imbarazzante la distanza del motore Ferrari rispetto a quello Mercedes. Leclerc, totalmente impotente, è chiuso nella morsa McLaren: si lotterà per la quarta piazza nei costruttori proprio contro gli inglesi?
Tra il giro 50 e la fine della gara succede di tutto. Russel posteggia l’auto, consentendo finalmente a Vettel di sorpassarlo. Entra la safety e si mischiano ancora una volta le carte, con Albon, Leclerc, Norris, Kvyat e Vettel ai box. Perez non fa lo stesso e conquista la terza piazza, ma già alla ripartenza (giro 55) è tutto da rifare, con Raikkonen che perde l’anteriore destra all’ultima curva. Rientra per la terza e ultima volta la SC, record per il GP d’Austria. La ripartenza al giro 59 vede solo 13 vetture: Bottas, Hamilton, Albon, Perez, Norris, Leclerc, Gasly, Sainz, Ocon, Kvyat, Vettel, Latifi e Giovinazzi.
La gara riprende al giro 61, con Albon che, proprio come in Brasile nel 2019, viene costretto a rimandare il primo podio in carriera. Il 23 affianca Hamilton (in difficoltà), ma incrocia la posteriore destra con l’anteriore sinistra della Mercedes. Un vero peccato: il terzo posto sarebbe stato meritatissimo.
Tre giri più tardi si materializza il miracolo firmato Leclerc. Prima effettua un sorpasso da cardiopalma su Norris, conquistando un’insperato quarto posto. Poi, non contento, al giro 67 compie una mossa da fenomeno su Perez in curva 2. Subito dopo vengono assegnate cinque secondi sia a Perez che a Hamilton ponendo virtualmente in seconda posizione il monegasco. Un miracolo vedere una rossa lì: non c’è altro modo per dirlo.
Nel frattempo Norris forza il sorpasso su Perez, consapevole forse della penalità del campione del mondo. L’inglese e Leclerc spingono come non mai, mentre tutti i motorizzati Mercedes entrano in una crisi inspiegabile durante questi ultimi 10 giri. Alla bandiera a scacchi è un tripudio di gioia ed emozione per i protagonisti più inaspettati. Taglia primo al traguardo Bottas, dunque Hamilton e il 16 in rosso. Norris mette in piedi un giro da fenomeno e riesce a chiudere a meno di 5 secondi dal connazionale. Per il classe ’99 è dunque il primo podio in carriera (il più giovane della storia McLaren), condito dal giro veloce.
Si conclude così una gara al cardiopalma, con sole 11 vetture a completare il gran premio. Hamilton chiude sotto il podio, poi Sainz, Perez, Gasly, Ocon, Giovinazzi e Vettel. Applausi doverosi al nostro Giovinazzi che nonostante i continui errori al muretto Alfa e un motore Ferrari non all’altezza strappa ben 2 punti alla prima gara stagionale. Mostruoso.
MVP di giornata indubbiamente Leclerc, che ha sfruttato al massimo le occasioni che si sono presentate davanti. Sarà difficile replicare un risultato del genere nelle prossime gare. Poco al di sotto Norris, che ha dimostrato di essere un talento purissimo. Gli applausi, tuttavia, sono tutti per Valtteri Bottas: il più sottovalutato, il più bistrattato del circus. Nonostante ciò, l’unico davvero in grado di poter impensierire Hamilton e la sua egemonia.
Francesco Mascali
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Proprietario, editore e vice direttore di Voci di Città, nasce a Catania nel 1997. Da aprile 2019 è un giornalista pubblicista iscritto regolarmente all’albo professionale, esattamente due anni dopo consegue la laurea magistrale in Giurisprudenza, per poi iniziare la pratica forense presso l’ordine degli avvocati di Catania. Ama viaggiare, immergersi nelle serie tv e fotografare, ma sopra tutto e tutti c’è lo sport: che sia calcio, basket, MotoGP o Formula 1 non importa, il week-end è qualcosa di sacro e intoccabile. Tra uno spazio e l’altro trova anche il modo di scrivere e gestire un piccolo giornale che ha tanta voglia di crescere. La sua frase? «La vita è quella cosa che accade mentre sei impegnato a fare altri progetti»