Tutto o niente, dentro o fuori. Una serata importante per i destini di Roma, Milan e Napoli, impegnate nelle gare di ritorno dei sedicesimi di finale di Europa League. Sembra essere poco più di una formalità l’impegno dei capitolini: all’Olimpico arriva il Braga, sconfitto per 2-0 all’andata. Ai rossoneri, invece, basterebbe anche un pareggio per 0-0 o 1-1 per accedere al turno successivo ma le insidie – specie in un periodo più complesso e contro una Stella Rossa che vuole giocarsela fino in fondo – sono dietro l’angolo. Al Napoli, unica italiana di scena alle 18.55, serve un’autentica impresa contro il Granada: i partenopei, falcidiati dagli infortuni, sono chiamati a riscattare il 2-0 dell’andata.
Non bastassero le difficoltà della rimonta, Gennaro Gattuso è chiamato anche a mettere in campo un Napoli “alternativo”. Dopo aver perso anche Victor Osimhen, restano solo Matteo Politano e Lorenzo Insigne come attaccanti arruolabili dal primo minuto. Solo panchina per Dries Mertens, appena tornato dall’infortunio. Partenopei in campo con un inedito 3-4-1-2. In difesa torna Kalidou Koulibaly dal 1′, al suo fianco Nikola Maksimovic e Amir Rrahmani. Giovanni Di Lorenzo avanza nei 4 di centrocampo: insieme a lui, spazio per Fabian Ruiz, Tiémoué Bakayoko e Eljif Elmas. In avanti i già citati Politano e Insigne, supportati da Piotr Zielinski sulla trequarti. Difesa e ripartenza, invece, le chiavi tattiche degli spagnoli, in campo con il 4-2-3-1: a Jorge Molina il compito di reggere tutto il peso dell’attacco.
Nel primo tempo, pronti-via e subito Napoli avanti. Bakayoko conquista il pallone a metà campo, serve Zielinski, che arriva al limite dell’area, rientra sul sinistro e batte Rui Silva dopo 3′. Partenopei in vantaggio, è il gol della speranza! Passa un solo minuto e il Granada trova il gol del pareggio su calcio di punizione, giustamente annullato per fuorigioco dopo anche un consulto al VAR. Pressing alto e trame di gioco rapide: è un Napoli completamente diverso, che sfiora il raddoppio con il mancino di Politano largo non di molto al 6′. Inizio da incubo per gli spagnoli. Il Granada, però, col passare dei minuti riesce a riprendere campo.
Dopo un avvio da incubo, la formazione ospite riprende il pallino del gioco e al 25′ colpisce: cross dalla destra di Dimitri Foulquier e colpo di testa preciso di Angel Montoro, lasciato colpevolmente troppo libero dal duo Di Lorenzo–Rrahmani. Pareggio Granada! In questa fase della partita, servirebbe un successo con tre gol di scarto al Napoli per passare il turno. Azzurri che cercano di reagire e vanno vicini al gol del nuovo vantaggio al 34′: splendida punizione di Insigne dal limite dell’area, parata di Silva e palla sulla traversa.
La tensione in campo è palpabile, con l’arbitro che ammonisce da una parte e dell’altra per qualche eccesso di troppo. Dopo 5′ minuti di recupero – allungati per gli infortuni di Maxime Gonalons e Carlos Neva – un gol annullato per fuorigioco a Di Lorenzo, il signor Siebert manda le squadre negli spogliatoi. Luci e ombre nel primo tempo del Napoli, partito subito forte con il gol di Zielinski. Un errore difensivo, però, mette la strada sempre più in salita.
Nella ripresa, il Napoli prova subito a partire forte. Al 54′, incursione di Elmas in area di rigore dalla sinistra, bravo Rui Silva nell’uscita bassa. Gli azzurri insistono e al 59′ trovano il gol: ottima palla di Insigne per Fabian Ruiz, che ha il tempo di controllare e battere l’estremo difensore con il mancino. Vantaggio Napoli! Buon momento adesso per i partenopei che vanno vicini al 3-1 con Insigne, che da buona posizione calcia troppo centralmente.
I padroni di casa prendono campo, il Granada – in questa fase – pensa soprattutto a difendersi e ripartire. Al 74′, ancora Zielinski, palla per Politano che serve Ruiz, il quale alza troppo il destro dal limite. Il cronometro è nemico dei partenopei, che sfiorano ancora una volta la rete al minuto 86: destro dal limite di Insigne e palla deviata in angolo. Napoli anche sfortunato 91′, con il colpo di testa da zero metri del subentrato Faouzi Ghoulam parato dal portiere. Dopo 7 minuti di recupero, l’arbitro fischia tre volte, condannando i partenopei a salutare anzitempo l’Europa League.
L’Europa League per dimenticare la sconfitta nel derby e mettersi alle spalle il periodo negativo. Una partita nella partita per Stefano Pioli, chiamato a condurre il Milan fuori dalle sabbie mobili. Parte dalla panchina Zlatan Ibrahimovic, in campo dal 1′ – nel ruolo di prima punta – Rafael Leao. In difesa, al fianco di Alessio Romagnoli, torna Fikayo Tomori; riposa Simon Kjaer. Sugli esterni del 4-2-3-1 Davide Calabria e Diogo Dalot. Dall’inizio anche Franck Kessiè e Soualiho Meitè, panchina per Sandro Tonali. Alle spalle di Leao, chance per Samu Castillejo, Hakan Calhanoglu e Rade Krunic. Negli ospiti, mister Dejan Stankovic – accolto a Milano dai tifosi dell’Inter – vara il 3-4-2-1. Come all’andata, sarà ancora Diego Falcinelli a guidare l’attacco, supportato da estro e fantasia di Mirko Ivanic e Ben Nabouhane.
Nella prima frazione, il Milan parte subito bene imponendo il proprio gioco. Al 7′, palla al limite dell’area per Krunic, che calciando verso la porta trova il tocco di mano di un difensore avversario. Dopo un consulto al VAR, l’arbitro Gil Manzano concede il tiro dagli undici metri. Sul dischetto si presenta Kessiè che spiazza Milan Borjan. Milan in vantaggio e gara in discesa! La Stella Rossa, però, non si scompone e prova a farsi vedere con la girata di Falcinelli al 14′ e con l’ottimo scambio al limite dell’area che manda al tiro Nabouhane.
È il preludio al gol del pareggio degli ospiti, che arriva al 18′ sugli sviluppi di un calcio d’angolo: il fallo di mano di Radovan Pankov, però, rende vana la rete del pareggio. In questa fase è la Stella Rossa a fare la partita. Ancora una volta i serbi sfiorano il pareggio con la punizione dal limite di Ben Nabouhane che si stampa sulla traversa. Pericolo per il Milan!
Al 21′, gli sforzi degli ospiti vengono ripagati: errore difensivo dei rossoneri, palla in area di rigore per lo stesso Ben Nabouhane che batte Gianluigi Donnarumma con un preciso mancino a incrociare. Pareggio meritato per gli uomini di Stankovic! I rossoneri soffrono ma vanno vicini al gol del nuovo vantaggio al 36′: azione sulla destra di Calabria, palla bassa al centro per Dalot che tutto solo tira troppo centralmente. Dopo 1′ di recupero, l’arbitro manda le squadre a riposo sul punteggio di 1-1.
Nel secondo tempo, subito doppio cambio per Pioli: dentro Ante Rebic e Ibrahimovic, fuori Krunic e Leao. Proprio Ibrahimovic si rende pericoloso al 52′: ottimo scambio con Kessiè in area di rigore e conclusione dello svedese troppo centrale. Un minuto dopo, rossoneri a un passo dal pari: cross di Calhanoglu, sponda di Ibrahimovic e Rebic per pochissimo non riesce a deviare la sfera in porta. Milan che adesso tiene la Stella Rossa nella sua metà campo, ma al 68′ i serbi vanno a un passo dal vantaggio con Sekou Sanogo sugli sviluppi di un calcio di punizione: sponda di Milos Degenek, palla all’ivoriano che calcia in caduta ma Donnarumma è semplicemente mostruoso a salvare la sua porta.
Al 70′ gli ospiti restano in 10 a causa del doppio giallo a Marko Gobeljic. All’81’, ancora la Stella Rossa con Aleksandar Katai che pecca di egoismo e calcia verso la porta da posizione defilata: palla sul fondo. I rossoneri soffrono fino al 93′, quando l’arbitro fischia tre volte e decreta il passaggio del turno dei rossoneri agli ottavi di finale di Europa League.
Il rischio è quello di rilassarsi troppo e concedere campo a un Braga che non ha più nulla da perdere. Potrebbe essere questa l’unica insidia della Roma di mister Paulo Fonseca, che manda in campo una squadra con alcune novità. Il modulo è il 4-3-2-1, ma dietro l’unica punta Edin Dzeko, non ci saranno Henrik Mkhitaryan e Lorenzo Pellegrini (a riposo in vista della sfida di campionato con il Milan). Spazio a Pedro e, soprattutto, a Stephan El Shaarawy.
Difesa obbligata con Gianluca Mancini e Bryan Cristante centrali: ancora fuori per infortunio, infatti, Chris Smalling e Marash Kumbulla. A centrocampo occasione per Amadou Diawara al fianco di Jordan Veretout e Gonzalo Villar. Sugli esterni di difesa, dal 1′ Bruno Peres a destra e Rick Karsdorp a sinistra. Carlos Carvalhal, tecnico del Braga, manda la sua squadra in campo con un 3-4-3. Là davanti spazio per il trio composto da Icardo Horta, Ucas Piazon e Wenderson Galeno.
Nella fase iniziale del primo tempo, è il Braga che prova a fare la partita. I giallorossi preferiscono aspettare la mossa dei portoghesi per provare a sorprenderli in contropiede. Col passare dei minuti i padroni di casa guadagnano campo e al 23′, alla prima grande occasione, passano: El Shaarawy controlla al limite dell’area di rigore, calcia con il destro e colpisce il palo; sul pallone si avventa Dzeko che batte Tiago Sa. Roma in vantaggio!
Colpo durissimo per il Braga, che prova a reagire al 34′ con la conclusione di Sporar ben respinta sul primo palo da Pau Lopez. I giallorossi si difendono bene e non concedono spazio ai portoghesi, in palese difficoltà quando si tratta di creare pericoli completi alla porta giallorossa. Al 43′ ci prova Rolando sugli sviluppi di corner: palla alta. Dopo un solo minuto di recupero, il signor Ekberg manda le squadre negli spogliatoi sul punteggio di 1-0.
Nella seconda frazione di gioco, Fonseca inserisce Pellegrini per Gonzalo Villar. Ritmi molto lenti all’inizio del secondo tempo: nessun interesse per la Roma, infatti, di accelerare la manovra. Sono poche comunque le occasioni create dai portoghesi. Ad andare più vicino al gol, nonostante tutto, è la Roma. Al 72′ fallo di Joao Novais su Carles Perez: nessun dubbio per l’arbitro, è calcio di rigore. Sul dischetto si presenta Pellegrini che, però, manda la palla sul fondo.
La Roma insiste e dopo due minuti trova la rete del raddoppio: cross dalla destra di Pellegrini sul secondo palo, battuta al volo di Carles Perez e rete del 2-0. All’87’, il Braga trova il gol della bandiera con lo sfortunato autogol di Cristante su cross di Horta. La partita, però, non è finita e le emozioni sono dietro l’angolo: al 91′ – primo dei due minuti di recupero concessi – mette la firma sul match anche Borja Mayoral, imbeccato da Leonardo Spinazzola. La Roma vince 3-1 e si qualifica agli ottavi di Europa League.
Serata di verdetti anche per le altre squadra partecipanti all’Europa League. Nell’anticipo di ieri, il Totthenam liquida il Wolfsberger con un secco 4-0 dopo il sonoro 4-1 dell’andata. Restiamo in Inghilterra: l’Arsenal, con non poche difficoltà, batte 3-2 il Benfica e accede agli ottavi. Qualificato anche il Villareal, vittorioso per 2-1 sul Salisburgo. Dilaga per 5-3 il Rangers sull’Anversa; vittoria di misura per lo Shakhtar Donetsk sul Maccabi Tel Aviv. Si qualifica anche il Molde, che batte 2-0 in trasferta l’Hoffenheim dopo il 3-3 dell’andata. Agli ottavi anche l’Ajax, che elimina il Lille.
Nelle sfide delle 21, il Manchester United pareggia per 0-0 con la Real Sociedad e accede al turno successivo (4-0 all’andata). Vince per 2-1 il PSV Eindhoven contro l’Olympiacos: risultato che non basta agli olandesi dopo 4-2 greco dell’andata. Agli ottavi anche la Dinamo Zagabria, che batte 1-0 il Krasnodar. Vanno avanti anche Dynamo Kiev e Young Boys, entrambe vincenti sui campi di Brugge (1-0) e Bayer Leverkusen (2-0). Eliminato, invece, il Leicester: dopo lo 0-0 dell’andata, lo Slavia Praga vince 2-0 in Inghilterra.
Queste, dunque, tutte le squadre che si qualificano per gli ottavi di finale di Europa League: Totthenam, Arsenal, Villareal, Rangers, Shakhtar Donetsk, Molde, Ajax, Granada, Manchester United, Olympiacos, Dinamo Zagabria, Dynamo Kiev, Young Boys, Slavia Praga, Roma, Milan. Domani, alle 13, i sorteggi a Nyon, sede della UEFA.
Mauro Di Stefano
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Giornalista dal 2019, è attualmente Caporedattore del quotidiano NewSicilia.it. Laureato in Lettere Moderne e nel pieno degli studi nel corso di laurea in Filologia Moderna, ha da sempre coltivato la passione per la scrittura, per l’informazione in senso stretto e per il lavoro di squadra. Già dopo la maturità scientifica, vincitore di un concorso, ha potuto approcciarsi in modo diretto alla “vita” di redazione e, di conseguenza, del giornalista. Collabora anche con la redazione di Antenna Uno Notizie, con la quale – soprattutto lo scorso anno – è entrato in contatto anche con il mondo del giornalismo sportivo radiofonico. Per Voci di Città, al momento, si occupa del racconto della UEFA Europa League, competizione calcistica europea. Oltre al calcio, nutre grande passione per Formula 1, Moto GP e Superbike, di cui ha avuto modo di parlarne sul web anche in passato.