Dalla “Nuvola Rossa” di Valencia con la vittoria del motomondiale di Francesco (Pecco) Bagnaia al cielo blu di Malaga per lo storico successo in Coppa Davis per l’Italtennis. Quella di ieri, domenica 26 novembre, è una data che resterà nella memoria collettiva, oltre che nei libri di sport italiano ma non solo. In terra spagnola, infatti, nel giro di poche ore, è arrivata una doppietta di emozioni e trionfi che riportano in alto il nome dell’Italia che vince.
Prima, il secondo titolo consecutivo in MotoGp per Bagnaia che, con la sua Ducati, bissa il successo della passata stagione grazie alla caduta dopo pochi giri del suo rivale Jorge Martin che, difatti, prima ancora del termine della gara, incorona il nostro Pecco campione del mondo. Poi, la seconda storica Coppa Davis di sempre per l’Italia del tennis che in finale annienta l’Australia grazie alle vittorie nei match di singolare di Matteo Arnaldi e, soprattutto, Jannik Sinner.
L’ultima grande domenica di sport (italiano) risaliva all’11 luglio del 2021 quando, nel giro di poche ore e chilometri, Matteo Berrettini perse la finale di Wimbledon contro Novak Djokovic e l’Italia di Roberto Mancini trionfò in finale di Euro2020 a Wembley contro l’Inghilterra. Tuttavia, seppur il successo della nostra nazionale di calcio è stato un qualcosa di magico in un periodo socio-mondiale difficilissimo per via del Covid, in termini quantomeno di vittorie, la giornata di ieri, domenica 26 novembre, è stata ancora più bella.
Se è vero che “Nello sport vincere è difficile ma ripetersi lo è ancora di più” il motomondiale vinto da Pecco Bagnaia sopra la sua Ducati Desmosedici acquisisce un valore ancora più importante. Inutile nascondere il fatto che il pilota italiano fosse il favorito per il titolo, visti e considerati i 14 punti di vantaggio in classifica prima dell’ultimo Gran Premio, ma sappiamo benissimo che in una gara di MotoGp può accadere di tutto.
Lo sa, certamente, anche Jorge Martin che, nel disperato tentativo di ritornare in scia al nostro Pecco, dopo un errore che ha costretto il pilota spagnolo a passare dalla seconda all’ottava posizione, ha finito la propria gara (al sesto giro) colpendo Marc Marquez e finendo sdraiato nella sabbia. I nervi e la tensione del pilota della Ducati Pramac hanno finito per incoronare – meritamente e ancora una volta – il nostro Francesco Bagnaia campione del mondo.
Il pilota italiano della Ducati, grazie al bis Mondiale conquistato nel circuito Ricardo Tormo di Valencia, entra nella ristrettissima e privilegiata cerchia di coloro che sono riusciti a conquistare due titoli iridati consecutivi in MotoGp. Così facendo, infatti, Bagnaia raggiunge una leggenda del motorsport come Valentino Rossi e un fenomeno (in cerca d’autore nelle ultime stagioni) come Marc Marquez, capaci entrambi di conquistare addirittura ben quattro motomondiali in fila. Ecco, magari, caro Pecco l’obiettivo in vista delle prossime stagioni. Nel frattempo, goditi la festa campione.
🏆 @PeccoBagnaia is your 2023 @motogp World Champion! ⭐️⭐️⭐️#ForzaDucati #BACK2BACKgnaia pic.twitter.com/FtNqwXGV2e
— Ducati Corse (@ducaticorse) November 26, 2023
Dal trionfo di Pecco Bagnaia con la sua Ducati a quello storico dell’Italia del tennis che, in finale di Coppa Davis, ha battuto l’Australia con un netto 2-0 riportando nel nostro Paese un successo che mancava dal lontano 1976. La formazione capitanata da Filippo Volandri, il cui peso è stato sobbarcato in maniera fenomenale da Jannik Sinner, si prende meritatamente le prime pagine di tutti i giornali (sportivi e non).
Una vittoria non imprevedibile alla vigilia, con la nostra nazionale che faceva parte del gruppetto delle favorite insieme alla Serbia di Djokovic (battuta in semifinale) e l’Australia di Alex De Minaur e compagni (annientati in finale), ma che una volta conquistata fa capire l’importanza di quanto fatto.
Jannik Sinner, Matteo Arnaldi, Lorenzo Sonego, Lorenzo Musetti e Simone Bolelli sono, in pratica, i nuovi Adriano Panatta, Corrado Barazzutti, Paolo Bertolucci e Tonino Zugarelli che trionfarono a Santiago del Cile nel 1976. Così facendo anche il capitano dell’Italia, Filippo Volandri, eguaglia il grande Nicola Pietrangeli che capitanò il primo e unico successo italiano, fino a ieri, in Coppa Davis.
La stessa nazionale azzurra, al netto del prestigioso risultato centrato, sarà ricevuta dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, al Quirinale il prossimo 21 dicembre. Un altro grande riconoscimento per una formazione che, almeno per qualche giorno, ha tenuto gli italiani incollati al televisore non per guardare il calcio ma il tennis.
Back in Italy's hands for a second time 🏆#DavisCupFinals | @federtennis pic.twitter.com/VZaN5CQnQZ
— Davis Cup (@DavisCup) November 26, 2023
Quello avvenuto nella domenica di ieri, è il trionfo del duro lavoro. Dei ragazzi per bene con la faccia pulita. Pecco Bagnaia e Jannik Sinner (ma anche Arnaldi, Sonego, Musetti, Bolelli compreso Berrettini che infortunato si è recato ugualmente a Malaga per seguire da vicino i compagni). Due atleti caratterialmente simili ma di sport completamente diversi. Mai fuori posto. Sempre calmi, almeno apparentemente, con il sorriso stampato sul viso. Anche quando l’avversario, Jorge Martin, ti inizia a rosicchiare tanti punti in classifica. Oppure, anche quando l’avversario non di proposito ti tira una volley dritta in faccia (come accaduto all’altoatesino nei quarti contro l’Olanda).
Pecco Bagnaia e Jannik Sinner. Difficilmente sopra le righe. Anche al termine di una gara che ti consegna il secondo motomondiale della carriera. O alla fine di una partita che riporta in Italia una Coppa Davis che mancava da Santiago 1976. Eppure, prima ancora della fine della gara, componenti del team Ducati (precedendo lo stesso Bagnaia che doveva completare la propria gara) vanno a congratularsi con Jorge Martin arrivato anzitempo nel proprio box. Eppure, come un campione di eleganza, garbo e sportività dovrebbe sempre fare, il tennista altoatesino va a stingere la mano non solo all’avversario battuto, Alex De Minaur, ma a tutta la panchina australiana prima di raggiungere la festa italiana.
Pecco Bagnaia e Jannik Sinner. Jannik Sinner e Pecco Bagnaia. Due facce della stessa medaglia. Quella dello sport italiano. Quella dell’Italia per bene che, con classe e talento, si impone sul mondo. Quella di cui tutto il nostro Paese può andare fiero. Quella dell’Italia che vince.
Fonte Foto in Evidenza: Ducati Corse / Jannik Sinner Twitter
Giuseppe Rosario Tosto
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Giuseppe, classe 1999, aspirante giornalista, è laureato in Scienze Politiche (Relazioni Internazionali). Fin da piccolissimo è appassionato di sport e giornalismo.
Simpatiche, si fa per dire, le scene di quando da piccolo si sedeva nel bar del padre e leggeva la Gazzetta dello Sport “come quelli grandi”.
È entrato a far parte di Voci di Città, prima, come tirocinante universitario e, poi, come scrittore nella redazione generalista e sportiva. Con il passare del tempo, è diventato coordinatore sia della redazione sportiva che di quella generale di VdC. Allo stesso tempo, al termine di ogni giornata di campionato, cura la rubrica settimanale “Serie A, top&flop” e scrive anche delle varie breaking news che concernono i tempi più svariati: dallo sport all’attualità, dalla politica alle (ahimè) guerre passando per le storie più importanti, centrali o divertenti del momento.
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