La fase finale della Champions League entra nel vivo con la gara d’andata della prima semifinale.
Ad affrontarsi due delle migliori squadre d’Europa con un palmares, però, totalmente diverso.
Da un lato, il Manchester City di Pep Guardiola, che negli ultimi anni ha vinto di tutto tranne la competizione per club più bella e importante al mondo. Dall’altro, il Real Madrid di Carlo Ancellotti, che “Coppe dalle grandi orecchie” ne ha vinte ben tredici.
L’atmosfera, all’Etihad Stadium, è quella delle grandi occasioni con il solito tutto esaurito perché nessuno vuole perdersi la partite delle stelle.
Pronti. Partenza. Via. Passano appena 90 secondi e il Man City è in vantaggio. Riyad Mahrez parte dalla consueta posizione di esterno destro, si accentra e lascia partire un cross su cui si fionda, in tuffo, Kevin De Bruyne. Il trequartista belga, di testa, batte il connazionale Courtois e firma l’1-0 CITY!!
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L’inizio è tutto a favore dei Citizens che ad ogni azione si rendono pericolosi. Il giro palla ipnotico dei ragazzi di Pep allarga le “camisetas” avversarie e, allora, De Bruyne mette in mezzo all’area una palla insidiosa che finisce tra i piedi di Gabriel Jesus. Il brasiliano non si fa pregare due volte e al decimo minuto si aggiunge al tabellino dei marcatori. 2-0 CITY!!
Gabriel Jesus. AGAIN.#UCL https://t.co/dzaJ8c0oUp pic.twitter.com/eRwIynSjxF
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Al quarto d’ora di gioco ancora padroni di casa pericolosi. Phil Foden aggancia, in maniera sconosciuta ai più, una palla destinata a finire sul fondo e mette, di prima intenzione, un traversone che non trova Gabriel Jesus solo per l’intervento di Alaba che spazza via.
La chance più grossa per arrivare sul 3-0 arriva al venticinquesimo minuto. Mahrez, servito in profondità con i tempi giusti da KDB, si ritrova in area di rigore. Lì ha due scelte: servire Foden solissimo al centro dell’area o tirare in porta. Sceglie, scatenando l’ira del proprio allenatore, la seconda opzione ma il suo destro termina sull’esterno della rete.
La prima mezz’ora è una lezione di calcio dei campioni d’Inghilterra in carica. Al termine di un’azione corale paradisiaca Phil Foden si ritrova “vis a vis” con Courtois ma non ha la freddezza per batterlo. Il suo tentativo finisce largo.
Il primo squillo Blancos, arrivato al 32esimo, corrisponde con il gol che riapre tutto. Ferland Mendy lascia partire un cross, apparentemente innocuo, che viene trasformato in assist da una volée mancina (degna del miglior McEnroe) di Karim Benzema. La palla, prima, dà un bacino al palo e, poi, si insacca alle spalle di Ederson. Il REAL accorcia le distanze: 2-1!!
What. A. Finish!
Stunning effort by Benzema ⚽️#UCL pic.twitter.com/F2TipiQgZI
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La squadra di Carlo Ancellotti entra finalmente in partita e va, addirittura, vicina al pareggio con Rodrygo. Il destro dell’esterno d’attacco brasiliano viene messo in angolo dal connazionale Ederson.
L’ultima potenziale occasione di un primo tempo meraviglioso è la punizione da posizione pericolosa di Kevin De Bruyne che, tuttavia, si infrange sulla barriera madrilena.
Se possibile, l’inizio di seconda frazione viene giocata a ritmi più alti della prima.
Al 47esimo arriva già la prima grandissima doppia occasione per il City. Ancora Mahrez, tra i più pericolosi, entra in area e questa volta giustamente calcia verso la porta. Il suo mancino, però, colpisce in pieno il palo. Sulla ribattuta arriva Foden ma il suo mancino viene salvato sulla linea di porta da Carvajal.
La squadra di Pep Guardiola gioca che è una meraviglia e al 53esimo ritrova il doppio vantaggio con un’altra super azione. Dal fondo Fernandinho lascia partire un cross millimetrico che arriva preciso preciso sulla testa di Foden. Al talento inglese basta staccare i piedi da terra per battere l’estremo difensore avversario. 3-1 CITY!!
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Dopo il quarto di finale contro il Chelsea, mister Ancellotti aveva dichiarato che “il Real non muore mai“. Come dargli torto se, 120 secondi dopo, Vinicius Junior (si ricorda di essere in campo e) parte in percussione con la palla al piede arrivando, indisturbato e infrenabilmente, fino al capolinea. Partito da centrocampo arriva davanti a Ederson battendolo con un destro a giro chirurgico. I Galacticos accorciano nuovamente le distanze: 3-2!!
🇧🇷 How highly do you rate Vinícius Júnior?#UCL pic.twitter.com/vk4K6Usq69
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Le squadre tirano un po’ il fiato ma smettere di giocare non sanno nemmeno cosa significhi.
Al 74esimo KDB decide di fare tutto da solo ma viene messo giù da un difensore avversario. L’arbitro, molto intelligentemente, non fischia subito e applica il vantaggio perché sulla palla arriva Bernardo Silva. Il portoghese si aggiusta la palla e lascia partire un mancino terra-aria che lascia immobile Courtois. Citizens ancora avanti di due: 4-2!!
📸 Brilliant from Bernardo Silva ⚽️#UCL pic.twitter.com/Wq9tGWxzVK
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La partita si riaccende nuovamente con le due squadre che hanno un’occasione per parte. Prima, il Man City va vicino al 5-2 con Mahrez; poi, il Real Madrid con un tiro di Modric impensierisce Ederson.
All’80esimo minuto altro colpo di scena. Su una punizione defilata battuta in area dal Real interviene, in maniera piuttosto maldestra, col braccio larghissimo Laporte. L’arbitro ci pensa qualche secondo ma poi indica il calcio di rigore. Dal dischetto si presenta Karim Benzema. Pressione perché ne ha sbagliato due nella stessa partita con l’Osasuna? Fate i seri! Cucchiaio morbido morbido e Madrid nuovamente a ridosso: 4-3!!
Panenka in a semi-final. Benzema 🥶#UCL pic.twitter.com/r0Zs99tBls
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Guardando questa partita viene naturale chiedersi se quello praticato da entrambe le squadre sia un altro sport o se siano le altre squadre a praticare una disciplina diversa dal calcio.
I ritmi sono talmente elevati che non si ha il tempo di riportare un’occasione da gol che ne arriva subito un’altra.
La qualità dei 22 giocatori in campo è talmente elevata che ogni azione diventa pericolosa.
Il Man City gioca così bene da strusciarsi gli occhi perché non si può credere che una squadra possa dare vita ai quei fraseggi corali.
Il Real Madrid è così abituato a giocare partite del genere che, nonostante sia stato surclassato sul piano del gioco, esce sconfitto solo di una rete. D’altronde non si vincono tredici Champions League per caso.
Gli spettatori allo stadio, come quelli di un teatro, al triplice fischio finale si alzano tutti in piedi per applaudire convintamente a ciò che hanno visto e non chiedono il bis solo perché, settimana prossima, andrà in scena al “Bernabeu” il match di ritorno.
Quello a cui hanno assistito, però, rimane l’essenza più pura e spettacolare di questo meraviglioso sport chiamato CALCIO!
Fonte foto: UEFA Champions League
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Giuseppe, classe 1999, aspirante giornalista, è laureato in Scienze Politiche (Relazioni Internazionali). Fin da piccolissimo è appassionato di sport e giornalismo.
Simpatiche, si fa per dire, le scene di quando da piccolo si sedeva nel bar del padre e leggeva la Gazzetta dello Sport “come quelli grandi”.
È entrato a far parte di Voci di Città…prima come tirocinante universitario…poi come scrittore nella redazione generalista. Adesso si occupa della Serie A con la rubrica “top & flop” e delle breaking news grazie alle quali si occupa dei temi più svariati: dallo sport all’attualità, passando per le storie più importanti, centrali o divertenti del momento.
Il suo compito? Cercare di spiegare benissimo tutto quello che non sa! (Semicit. Leo Longanesi).