Nonostante le difficoltà di un’annata che ha riservato ben poche soddisfazioni, il Barcellona può sempre contare sul suo floridissimo settore giovanile. Tra le tante incertezze – con la squadra eliminata dalla Coppa del Re, sconfitta in finale di Supercoppa spagnola, terza in campionato a -8 dal Real Madrid, i problemi economici – La Masia si conferma la miglior risorsa dei blaugrana. Sia in ottica presente che in quella futura. Una vera e propria fucina di giovani talenti dalla pregevole fattura.
I tanti cambiamenti degli ultimi anni – dall’addio di Leo Messi al ritorno del presidente Laporta – hanno inevitabilmente proiettato il Barcellona verso una nuova era. D’altronde si sa, nel calcio come nella vita, prima o poi, tutti i cicli finiscono. Ciò vale anche per il Barça, che sta provando a ripartire dall’unica garanzia che, per adesso, può vantare: La Masia.
Come nei primi anni 2000, quando sbocciarono i vari Xavi, Iniesta, Messi, Piqué. I blaugrana non possono fare a meno di affidarsi alla cantera per risorgere. Non è un caso che sotto la guida di Xavi si siano messi in mostra tanti talenti del vivaio catalano. Ne sono esempi concreti, fra tutti, il difensore centrale Pau Cubarsí e l’esterno d’attacco Lamine Yamal. Entrambi classe 2007.
Partiamo da Pau Cubarsí che ha compiuto 17 anni lo scorso 22 gennaio. Il giovane difensore ha debuttato in prima squadra in questa stagione e, nella vittoria per 3-1 contro il Napoli nel ritorno degli ottavi di finale di Champions League, ha fatto il suo esordio nella Coppa dalle grandi orecchie. Venendo, tra l’altro, insignito del premio di Man of the Match dalla UEFA in virtù di una prestazione da autentico leader, con il 100% dei duelli vinti e il 100% dei tackle riusciti.
Definito “semplicemente diverso” dal tecnico Xavi, Pau Cubarsí è già un idolo dei tifosi, che nell’ultima gara di campionato, vinta 1-0 in casa contro il Maiorca, gli hanno dedicato il coro: “Cu-Cu-Cubarsí, Cu-Cu-Cubarsí”. Schierato in nove delle ultime dieci partite, il giovane difensore è un autentico talismano quando parte dal primo minuto.
Nelle nove gare in cui ha giocato da titolare (tra Liga e Champions League), il Barcellona non ha mai perso, collezionando ben sette vittorie e due pareggi. E soltanto in due occasioni ha subito più di un gol, facendo registrare quattro partite a reti inviolate, di cui tre consecutive.
Il nativo di Girona, che si sta ritagliando un posto importante alla corte di Xavi, sta ripagando la fiducia del tecnico spagnolo a suon di prestazioni da incorniciare. Distinguendosi, sin da subito, per il suo mix di eleganza, tempestività e carisma. Da Ronald Koeman a Frank de Boer, da Carles Puyol a Gerard Piqué, il Barça ha avuto numerosi difensori d’élite nel corso della sua gloriosa storia. Cubarsí è pronto a ricalcare le orme dei leggendari centrali che hanno lasciato il segno da quelle parti. D’altronde, sembra avere tutte le carte in regola per riuscire nell’intento.
Non è da meno l’altro potenziale fenomeno che ha già avuto modo di imporsi sotto la guida di Xavi, ossia Lamine Yamal. Quest’ultimo, a 17 anni ancora da compiere, ha già messo insieme 6 gol e 7 assist in 39 presenze con la prima squadra, con cui ha fatto il suo esordio il 29 aprile scorso, a 15 anni, risultando il più giovane debuttante nella storia del Barcellona. Ala destra in grado di essere letale con entrambi i piedi, Yamal è già uno dei migliori talenti in circolazione nonché uno dei migliori prodotti de La Masia.
Il 16enne di origini marocchine ed equato-guineane, inoltre, è entrato a far parte del giro della Nazionale spagnola, con cui vanta già 2 gol in 4 presenze. Il suo repertorio tecnico, pressoché sconfinato, nonché la grande personalità con cui affronta ogni partita nonostante la giovanissima età, fanno ben sperare i tifosi del Barcellona. Il club blaugrana avrebbe anche rifiutato un’offerta monstre dal Paris Saint-Germain (circa 200 milioni). I parigini sarebbero pronti a fare di lui il nuovo Kylian Mbappé, ma in Catalogna hanno le idee chiare.
Specialista del dribbling e pressoché letale in campo aperto, Yamal è un’autentica spina nel fianco nelle difese avversarie e non sembra avere alcun timore nell’affrontare giocatori più esperti e abituati a certi palcoscenici. Accostato a Lionel Messi per le caratteristiche tecniche e per il fatto che, tra i tanti giovani in forza al Barça, pare destinato a indossare la maglia numero 10 in futuro, il giocatore nato a pochi chilometri dal Camp Nou da padre marocchina e madre originaria della Guinea Equatoriale non accusa minimamente l’enorme pressione che può derivare da paragoni del genere. Doti tecniche a parte, è proprio la sua grande personalità a renderlo speciale.
Lamine Yamal e Pau Cubarsí sono due dei migliori talenti in giro per il mondo e il Barcellona non ha nessuna intenzione di privarsene. Il formidabile duo del 2007 rappresenta la grande speranza del Barça, chiamato a tornare al più presto in pianta stabile tra le big in patria e in campo europeo e internazionale, dopo tanti anni complicati e avari di particolari soddisfazioni, eccezion fatta per il campionato scorso, vinto ai danni degli acerrimi rivali del Real Madrid dopo tre anni di digiuno.
Negli ultimi anni, il club blaugrana ha sbagliato innumerevoli acquisti, mettendo a segno rischiosissime operazioni di mercato che hanno pesato e non poco sui già disastrati conti della società. Tra questi, spiccano Philippe Coutinho e Ousmane Dembélé, pagati entrambi 135 milioni di euro nel 2017. Il primo è passato all’Aston Villa nel 2022 per appena 20 milioni, mentre il secondo ha lasciato il Barcellona la scorsa estate, approdando al Paris Saint-Germain in cambio di 50 milioni. A fronte di un investimento di 270 milioni, dunque, il Barça ne ha recuperati soltanto 78 e mezzo, se si includono gli 8 milioni e mezzo incassati per il prestito di Coutinho ai Villans.
Se molti degli acquisti a peso d’oro che il Barcellona ha effettuato negli ultimi anni non hanno reso come ci si attendeva, dalla cantera blaugrana continuano a emergere incredibili talenti. Nel corso di questa stagione, oltre ai già citati Cubarsí e Yamal, Xavi può contare anche su Hector Fort (difensore nato nel 2006, 6 partite all’attivo in prima squadra), Fermín López (centrocampista classe 2003, 5 gol e un assist in 30 presenze complessive) e Marc Guiu (attaccante classe 2006, 2 reti in 7 partite). A loro si aggiungono i già più noti centrocampisti Pedri e Gavi, al momento infortunati.
Dennis Izzo
Fonte foto in evidenza: Football Espana
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Coordinatore editoriale di Voci di Città, nasce a Napoli nel 1998. Nel 2016 consegue il diploma scientifico e in seguito si iscrive alla facoltà di Giurisprudenza presso l’Università Federico II di Napoli. Tra le sue tanti passioni figurano la lettura, i viaggi, la politica e la scrittura, ma soprattutto lo sport: prima il calcio, di cui si innamorò definitivamente in occasione della vittoria dell’Italia ai Mondiali 2006 in Germania, poi il basket NBA, che lo tiene puntualmente sveglio quasi tutte le notti da ottobre a giugno. Grazie a VdC ha la possibilità di far coesistere tutte queste passioni in un’unica attività.
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