Pubblico delle grandi occasioni in quel di Catania, è sold-out per la prima al nuovo Angelo Massimino, ristrutturato e addobbato a festa per il ritorno al professionismo dei rossazzurri. a festeggiare, tuttavia non è la formazione etnea, bensì quella pitagorica, schiacciata durante il primo tempo ma più concreta negli ultimi metri. A rovinare la prima del nuovo Massimino è Alessio Tribuzzi, classe ’98 che ha mostrato maggiore concretezza e cattiveria sotto porta rispetto ai colleghi rossazzurri. Tra questi da segnalare Chiricò, il migliore della formazione di Tabbiani.
Il tutto esaurito dell’ex Cibali è degno dei migliori palcoscenici della Serie A. Un clima da grande occasione, come d’altronde è il primo match della stagione 2023/2024. Il primo Catania targato Luca Tabbiani si presenta con un classico 4-3-3. Grande attesa per i nuovi nomi, su tutti Cosimo Chiricò, classe ’91 di grande esperienza nella terza serie italiana.
La formazione etnea palleggia nel primo quarto d’ora di gara. Un modo per studiare l’avversario, per saggiare il nuovo terreno del Massimino, nonché per far abituare i nuovi arrivati a un clima trainante in ogni ordine di posto. Si deve aspettare il 13′, infatti, per la prima conclusione in porta, che non poteva che arrivare dai piedi di Chiricò. Il numero 32 è a mani basse l’MVP del primo tempo, non solo per la fantasia e l’estro di cui dispone, ma anche e soprattutto per un’onnipresenza inaspettata in quella fascia destra che promette scintille.
Quando si cita la fascia destra non si può che parlare di Francesco Rapisarda. Uno dei più propositivi e potenzialmente devastante. La corsia esterna occupata dal terzino catanese e dal grande ex di questo match. Il numero 5 sfiora il classico dei gollonzi provenienti dai piedi di un terzino: traversone tentato sul secondo palo, ma la misura è sbagliata e trae in inganno D’Alterio, che non calcola bene la traiettoria e si fa salvare dal legno.
Il Catania spinge e mette in mostra i dettami di mister Tabbiani, solo intravisti durante la preparazione estiva. Passa un altro quarto d’ora ed è un altro nuovo acquisto, Zammarini, a colpire il secondo legno della gara. Il bel tiro rasoterra dai 20 metri non trova fortuna e il Massimino è costretto a rimandare l’appuntamento con il goal. Sul finire del match ci prova Marsura dal limite, ma la conclusione è fin troppo flebile per impensierire l’estremo difensore pitagorico, un po’ sulle uova durante la prima frazione. Il clima dello stadio catanese mette grande pressione non solo ai suoi beniamino, ma anche agli avversari, trincerati nella propria metà campo eccezion fatta per il tiro di Pannitteri al 22′.
Lo 0-0 con cui si chiude il primo tempo sta stretto ai giocatori di mister Tabbiani.
La seconda frazione inizia con lo stesso canovaccio tecnico-tattico per gli etnei: predominio sul piano del possesso palla e costruzione veloce votata all’attacco. Sono i pitagorici, invece, che entrano con uno spirito diverso. Prima è Tribuzzi a sfiorare l’eurogoal al 47′, quindi D’Ursi quattro minuti più tardi sugli sviluppi di un traversone di Osvaldo. Nel mezzo risponde il Catania con Sarao che sfiora di testa in mezzo all’area.
Al 54′ l’azione più ghiotta per il Catania fino a quel momento: contropiede da manuale gestito egregiamente da Chiricò, che serve per Marsura, tanto abile nel farsi trovare presente quanto poco lucido nella conclusione facilmente intercettata da D’Alterio. Un minuto più tardi ci prova anche rocca con un bel tiro a giro sul palo più lontano, ma la conclusione finisce a lato. Al 57′ è il momento dell’esordio per Di Carmine e Ladinetti, entrati al posto di Rizzo e Sarao.
Il numero 10 impiega poco più di 5 minuti per presentarsi al nuovo pubblico: ottimo fraseggio con Rocca, quindi il tiro dall’interno dell’area da parte di Di Carmine viene parato in qualche modo dall’estremo difensore del Crotone. Goal sbagliato, goal subito, è la dura legge del calcio che si materializza al 65′: Tribuzzi salta all’altezza del secondo palo e beffa la difesa etnea con un bel colpo di testa. Lo 0-1 è meritato per il Crotone, entrato con il piglio giusto in questa seconda frazione.
Tabbiani corre subito ai ripari e fa esordire Bocic al posto di uno stremato Marsura. La prestazione del 77 è altalenante ma comunque positiva, al di là del goal sbagliato in apertura del secondo tempo. Cambia poco però, perché il Catania continua a premere l’acceleratore sulla corsia di destra, particolarmente propositiva. Non c’è 2 senza 3 e il Catania colpisce il terzo legno della sua gara, con una punizione dalla traiettoria ingannevole di Chiricò. La traversa trema e strozza ancora l’urlo del Massimino, assordante nonostante lo svantaggio.
Botta e risposta tra le panchine con Gomez, Loiacono e Cantisani dentro per il Crotone, mentre Dubickas e Palermo per il Catania. La partita si arena, tra la voglia di portarsi la gara per i calabresi e l’ansia della sconfitta all’esordio per i siciliani. All’86’ ci prova ancora Chiricò, con una conclusione a metà tra il tiro e il filtrante per uno dei colleghi di reparto. Risponde il Crotone due minuti dopo con il solito Tribuzzi, il più in forma dei suoi: tiro da pochi metri che para Livieri, bravo a difendere il suo palo.
I 5 minuti di recupero non bastano al Catania, che comunque ci prova fino all’ultimo. Prima Chiricò sfiora il goal con un bel mancino a giro, quindi Curado butta al vento il calcio d’angolo più ghiotto della serata a pochi passi dalla linea. Il Crotone riesce a gestire gli ultimi affannosi minuti e porta a casa 3 punti importantissimi, non solo per l’esordio in campionato ma anche per lo scontro diretto strappato al Catania.
Partita stregata per gli etnei, che colpiscono tre legni e non riescono a capitalizzare il bel gioco proposto da Tabbiani. Tribuzzi rovina la festa catanese, mostrando maggiore concretezza rispetto ai suoi colleghi in maglia rossazzurra. Da segnalare comunque un’ottima manovra da parte del roster siciliano, che dovrà trovare maggior concretezza lungo l’arco della stagione.
Di seguito il tabellino della gara:
Catania, 4-3-3: Livieri, Rapisarda, Curado, Quaini, Mazzotta, Zammarini, Rizzo, Rocca, Chiricò, Sarao, Marsura. Subentrati Di Carmine, Ladinetti, Bocic, Dubickas e Palermo.
Crotone, 4-2-3-1: D’Alterio, Osvaldo, Papini, Gigliotti, Giron, Felippe, Vitale, Pannitteri, D’Ursi, Tribuzzi, Taumminello. Subentrati Gomez, Loiacono e Cantisani.
Ammoniti: Mazzotta (CT), Palermo (CT) D’Alterio (KR), Felippe (KR).
Reti: Tribuzzi (65′)
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Proprietario, editore e vice direttore di Voci di Città, nasce a Catania nel 1997. Da aprile 2019 è un giornalista pubblicista iscritto regolarmente all’albo professionale, esattamente due anni dopo consegue la laurea magistrale in Giurisprudenza, per poi iniziare la pratica forense presso l’ordine degli avvocati di Catania. Ama viaggiare, immergersi nelle serie tv e fotografare, ma sopra tutto e tutti c’è lo sport: che sia calcio, basket, MotoGP o Formula 1 non importa, il week-end è qualcosa di sacro e intoccabile. Tra uno spazio e l’altro trova anche il modo di scrivere e gestire un piccolo giornale che ha tanta voglia di crescere. La sua frase? «La vita è quella cosa che accade mentre sei impegnato a fare altri progetti»