Pochi giorni fa, il Napoli ha definito l’acquisto di Matija Popović, talento serbo classe 2006 il cui contratto col Partizan Belgrado era scaduto lo scorso 31 dicembre. Gli azzurri hanno battuto la concorrenza di numerosi top club europei, tra cui Milan, Juventus, Bayern Monaco, Manchester City, Barcellona, Real Madrid, Borussia Dortmund, Ajax e Porto. 18 anni compiuti lo scorso 8 gennaio, Popović muoverà i suoi primi passi nel mondo del calcio italiano al Monza, cui approderà in prestito fino al termine della stagione.
Sotto la guida di Palladino, il diciottenne avrà modo di fare la sua prima esperienza tra i professionisti, dopo aver già ampiamente dimostrato tutto il suo valore a livello giovanile. Tra le file del vivaio del Partizan, tra le migliori fucine di talenti d’Europa, capace di sfornare attaccanti del calibro di Stevan Jovetić, Aleksandar Mitrović e Dusan Vlahović, infatti, Popović ha messo a referto ben 20 gol e 5 assist in 24 presenze nella scorsa stagione, col Partizan Under-17 che ha sfiorato il titolo nazionale, arrivando a pari punti con la Stella Rossa ma piazzandosi al secondo posto in virtù della differenza reti inferiore rispetto ai rivali della capitale serba.
Il classe 2006 ha fatto vedere ciò di cui è capace anche agli Europei Under-17, disputatisi la scorsa estate in Ungheria, dove ha trascinato la sua Serbia ai quarti di finale con tre assist decisivi nella fase a gironi, di cui due contro l’Italia di Bernardo Corradi e uno contro la Spagna. Le sue prove da incorniciare hanno convinto la redazione del quotidiano britannico The Guardian a inserirlo nella lista dei migliori talenti nati nel 2006, insieme a nomi del calibro di Endrick e Claudio Echeverri, promessi sposi di Real Madrid e Manchester City, Warren Zaïre-Emery e Jorrell Hato, già titolari al Paris Saint-Germain e all’Ajax, e Vasilije Adžić, acquistato recentemente dalla Juventus.
Nativo di Altötting, in Germania, Matija Popović è dotato di un fisico imponente e ben strutturato, è molto abile sul piano tecnico ed eccelle nell’arte del dribbling. Inoltre, ha un ottimo controllo palla, sa districarsi abilmente in spazi stretti e calciare con entrambi i piedi. Cresciuto nel Vojvodina, altra squadra nota per aver lanciato numerosi talenti di spessore, tra cui Siniša Mihajlović, i fratelli Vanja e Sergej Milinković-Savić, e Dušan Tadić, Popović non ha un ruolo ben definito.
La sua estrema duttilità, infatti, lo rende in grado di disimpegnarsi in tutti i ruoli dalla trequarti in su (trequartista, esterno d’attacco su entrambe le fasce, prima o seconda punta) e di garantire un mix di forza fisica, intelligenza tattica, istinto del gol, classe ed eleganza. Se fino a poche settimane fa sembrava destinato a proseguire la sua carriera al Milan, a spuntarla alla fine è stato il Napoli, che per garantirgli maggior continuità d’impiego e di rendimento lo ha immediatamente girato al Monza in prestito secco.
Anche in questo caso, il giocatore ha cambiato la meta prevista: Popović, infatti, era stato promesso al Frosinone, ma il club laziale ha dovuto rinunciare a piazzare il colpo, in quanto non ha slot vacanti per gli extracomunitari. Sarà dunque il Monza a beneficiare, seppur per pochi mesi, del talento cristallino scuola Partizan. Alla corte di Palladino, Popović potrà offrire sin da subito una valida alternativa ai vari Colombo, Mota, Marić, Vignato, Maldini e Zerbin.
Eccezion fatta per gli ultimi due (il primo è arrivato proprio nel corso di questa sessione di mercato, il secondo arriverà insieme a Popović in prestito dal Napoli), gli altri nomi sopracitati hanno faticato a garantire un buon numero di gol in questa prima parte di stagione, totalizzandone appena sette (tre gol per Colombo, due per Mota e uno a testa per Marić e Vignato). La scarsa vena realizzativa dei propri attaccanti fa sì che il Monza abbia uno dei peggiori reparti offensivi dell’intera Serie A, con 20 reti totali in 19 partite, a pari merito con Lecce e Cagliari.
Peggio, sin qui, hanno fatto soltanto le ultime tre della classe, ossia Verona, Empoli e Salernitana. In un contesto del genere, un talento come Popović può senza alcun dubbio trovare il modo di mettersi in mostra e convincere in breve tempo Palladino a puntare su di lui per far svoltare un attacco che non brilla. Per il giovane serbo, il prestito al Monza rappresenta l’occasione ideale per dimostrare il suo valore nel calcio italiano e tornare al Napoli con maggior esperienza e consapevolezza.
Del resto, gli azzurri hanno deciso di puntare su di lui non soltanto in ottica futura, per questo hanno deciso di girarlo in prestito a una squadra militante nello stesso campionato. Se è vero che Popović avrà senz’altro bisogno di tempo per prendere misure al campionato italiano e, più in generale, al mondo del calcio professionistico, è pur vero che il prodotto del vivaio del Partizan, da buon serbo, non è soltanto un talento puro, ma ha anche la tempra e la grinta di chi vuole dimostrare il proprio valore e bruciare le tappe.
Dennis Izzo
Fonte foto in evidenza: Eurosport
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Coordinatore editoriale di Voci di Città, nasce a Napoli nel 1998. Nel 2016 consegue il diploma scientifico e in seguito si iscrive alla facoltà di Giurisprudenza presso l’Università Federico II di Napoli. Tra le sue tanti passioni figurano la lettura, i viaggi, la politica e la scrittura, ma soprattutto lo sport: prima il calcio, di cui si innamorò definitivamente in occasione della vittoria dell’Italia ai Mondiali 2006 in Germania, poi il basket NBA, che lo tiene puntualmente sveglio quasi tutte le notti da ottobre a giugno. Grazie a VdC ha la possibilità di far coesistere tutte queste passioni in un’unica attività.
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