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NBA Playoffs, OKC nella storia: Thunder alle Finals
29 Maggio 2025
Basket

NBA Playoffs, OKC nella storia: Thunder alle Finals

Home » Voci di Sport » Basket » NBA Playoffs, OKC nella storia: Thunder alle Finals

Gli Oklahoma City Thunder non si fermano più. Dopo Memphis Grizzlies e Denver Nuggets, infatti, cadono sotto i colpi di Gilgeous-Alexander e compagni anche i Minnesota Timberwolves, che per la terza volta nella propria storia si fermano a un passo dalle NBA Finals. I Thunder archiviano la pratica in gara-5, imponendosi con un netto 124-94 e chiudendo la serie sul 4-1. Una partita mai in discussione, che i padroni di casa iniziano nel migliore dei modi.

NBA

Gli Oklahoma City Thunder festeggiano la vittoria delle Finali di Conference e il ritorno alle NBA Finals. (Fonte: OKC Thunder).

NBA, i Thunder tornano alle Finals dopo 13 anni

Il primo quarto si chiude sul 26-9 per la squadra di coach Mark Daigneault, che alla pausa lunga è in vantaggio di 33 punti (65-32). Reduce dalla vittoria dell’MVP, Gilgeous-Alexander si rende autore di 34 punti, 7 rimbalzi, 8 assist e 2 recuperi col 56% dal campo (14/25) e il 50% da tre (2/4). Chet Holmgren (22 punti, 7 rimbalzi e 3 stoppate) e Jalen Williams (19 punti, 8 rimbalzi e 5 assist) non sono da meno. Doppia cifra anche per Lu Dort e Isaiah Joe, che chiudono rispettivamente con 12 punti e 3 recuperi con 4/10 da dietro l’arco e con 11 punti in appena 6’.

Tra le file dei Timberwolves, invece, si distingue positivamente soltanto Julius Randle, che mette a referto 24 punti con 8/14 al tiro e 4/6 da tre. Delude e non poco Anthony Edwards, che non va oltre quota 19 punti con 1/7 dalla lunga distanza. Serata da dimenticare anche per i vari Jaden McDaniels (5 punti con 2/13 dal campo), Mike Conley e Nickeil Alexander-Walker (0 punti per entrambi).

Gli Oklahoma City Thunder staccano senza problemi il pass per le NBA Finals per la seconda volta nella storia della franchigia, la prima dal 2012, quando una giovane e ambiziosa OKC, guidata da Kevin Durant, Russell Westbrook e James Harden, si arrese soltanto al cospetto dei Miami Heat di LeBron James, Dwyane Wade e Chris Bosh. Tredici anni più tardi, un’altra versione dei Thunder giovane e competitiva è pronta a partecipare all’ultimo atto dei playoff.

Dopo l’MVP della regular season, Shai Gilgeous-Alexander si aggiudica anche quello delle Finali di Conference. (Fonte: OKC Thunder).

OKC da applausi, Minnesota non regge

Con un’età media di appena 25.5 anni, Oklahoma City è la squadra più giovane a raggiungere le Finals dai Portland Trail Blazers nel 1976-1977, campioni NBA con un’età media di 25.03 anni. Lo storico traguardo è il frutto di un lavoro che parte dall’estate 2019. In quella che passerà alla storia come una delle offseason più movimentate di sempre, i Thunder, reduci dalla terza eliminazione consecutiva al primo turno dei playoff, devono fare i conti con la fine dell’era Westbrook.

Dopo undici anni a Oklahoma City, infatti, Russ passa agli Houston Rockets in cambio di Chris Paul. OKC saluta anche Paul George, scambiato ai Los Angeles Clippers nell’ambito della trade che porta Shai Gilgeous-Alexander, Danilo Gallinari, cinque prime scelte al Draft e due swap ai Thunder. Con queste mosse, il general manager Sam Presti pone le basi per il ritorno ad alti livelli nel giro di qualche anno, ricostruendo la squadra attorno all’emergente Gilgeous-Alexander.

Sei anni dopo, quest’ultimo è l’MVP della lega e delle Finali di Conference. Per lui ben 31.4 punti, 5.2 rimbalzi, 8.2 assist e 1.8 recuperi col 46% al tiro nella serie vinta 4-1 coi Minnesota Timberwolves. Un duello che ha visto i Thunder imporsi in maniera piuttosto schiacciante. Inaugurata la serie con un perentorio +26 in gara-1 (114-88, 31 punti, 5 rimbalzi e 9 assist per SGA), OKC ha fatto del proprio campo un fortino inespugnabile, rifilando ai Timberwolves altre due sonore sconfitte tra le mura amiche: 118-103 in gara-2 (38 punti e 8 assist per Gilgeous-Alexander, 26 punti e 10 rimbalzi per Jalen Williams e 22 punti per Holmgren) e, appunto, 124-94 nella decisiva gara-5.

NBA

Jalen Williams esulta con i propri tifosi nel corso dell’ultima gara della serie tra Thunder e Timberwolves. (Fonte: OKC Thunder).

NBA, il sogno dei Thunder continua

Il sussulto d’orgoglio di Minnesota, capace di asfaltare gli avversari con un roboante 143-101 in gara-3 a Minneapolis (30 punti, 9 rimbalzi e 6 assist per Edwards e 24 punti per Randle) non ha cambiato minimamente le sorti della serie. La grande occasione dei T’Wolves è gara-4, in cui i padroni di casa hanno la chance di pareggiare i conti. L’unico match combattuto fino alla fine del duello tra Thunder e Timberwolves, però, si conclude sul 128-126 in favore degli ospiti, trascinati dalle sontuose prestazioni di Shai Gilgeous-Alexander (40 punti, 9 rimbalzi e 10 assist) e Jalen Williams (34 punti, 3 rimbalzi, 5 assist e 3 recuperi).

La squadra di Chris Finch si arena sul più bello, non riuscendo a qualificarsi alle NBA Finals per la prima volta nella sua storia. A giocarsi il Larry O’Brien Trophy saranno i Thunder, che affronteranno una tra Indiana Pacers e New York Knicks (Indiana è in vantaggio 3-1 nella serie e può archiviare la pratica nella notte). Se il valore del roster di OKC non era in dubbio, prima dei playoff in molti erano scettici circa le reali potenzialità di una squadra ritenuta ancora acerba per certi palcoscenici.

Dubbi che i Thunder, forti di un collettivo ben assortito e solido in entrambe le metà campo, hanno mitigato alla grande già nel corso della serie vinta 4-3 contro i Denver Nuggets al secondo turno. Alla torta manca soltanto la ciliegina, ma il ritorno alle Finals è già un traguardo degno di nota per una squadra che fino a pochi anni fa era nei bassifondi della Western Conference e non competeva realmente per il titolo dall’addio di Kevin Durant.

Nulla da fare per i Timberwolves, che si arrendono in cinque gare agli Oklahoma City Thunder. (Fonte: Minnesota Timberwolves).

Delusione Timberwolves, KD nel mirino?

Proprio quest’ultimo può diventare il grande obiettivo di mercato di una squadra che ha faticato a costruire gioco e a segnare. Eccezion fatta per le ottime prove di Julius Randle nelle prime due serie, infatti, Anthony Edwards è stato l’unico vero scorer di riferimento per i Timberwolves, non riuscendo a fare la differenza contro i Thunder (medie di 23 punti, 7.4 rimbalzi e 4.6 assist col 47% al tiro e il 28% da tre nella serie). Idolo di Edwards, Durant potrebbe davvero essere il tassello che manca a Minnesota per puntare al titolo NBA.

Fonte foto in evidenza: OKC Thunder

Dennis Izzo

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Dennis Izzo

About Dennis Izzo

Coordinatore editoriale di Voci di Città, nasce a Napoli nel 1998. Tra le sue tanti passioni figurano la lettura, i viaggi, la politica e la scrittura, ma soprattutto lo sport: prima il calcio, di cui si innamorò definitivamente in occasione della vittoria dell’Italia ai Mondiali 2006 in Germania, poi il basket NBA, che lo tiene puntualmente sveglio quasi tutte le notti da ottobre a giugno. Grazie a VdC ha la possibilità di far coesistere tutte queste passioni in un’unica attività.

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