La nuova piattaforma digitale “Dottorati innovativi PNRR università-imprese” ha l’obiettivo di agevolare l’incontro tra l’offerta universitaria e la domanda delle imprese. Ma come?
Anche quest’anno il rapporto “Excelsior” di Unioncamere-Anpal conferma la difficoltà di molte imprese nel reperire figure professionali idonee a ricoprire le posizioni scoperte. In particolare, da questa ricerca, emerge che nel 2022, nel 41% dei casi le assunzioni si sono rivelate più difficoltose del previsto. Un tema evidenziato anche nello studio al centro della seconda edizione dell’Osservatorio STEM “Rethink STE(A)M education – A sustainable future through scientific, tech and humanistic skills” che evidenziava come in Italia il 44% delle imprese ha già avuto difficoltà a trovare candidati con formazione STEM.
A questo proposito, il Ministero dell’Università e della Ricerca, in collaborazione con Confindustria e Conferenza dei Rettori delle Università Italiane (la CRUI), ha lanciato una piattaforma per promuovere i dottorati innovativi.
I Dottorati innovativi, per definizione, sono percorsi di alta specializzazione post-laurea. Il loro obiettivo è quello di formare professionalità di alto livello con competenze di ricerca scientifica avanzata che siano al contempo caratterizzati da un forte interesse industriale e dal coinvolgimento di imprese.
Sono 15mila le borse di studio previste per i dottorati innovativi secondo quando riportato dal PNRR. Si tratta di investimenti che per il 50% vengo fatti direttamente dalle imprese che, al termine del percorso, possano far assumere ricercatori in organico.
Come si legge direttamente nella piattaforma Dottorati Imprese, le aziende dovranno seguire 3 passaggi per iniziare a utilizzare il servizio: “Accedere, Ricercare e Collaborare”.
Le imprese, infatti, accedendo al sito, potranno partire con una semplice ricerca per individuare un percorso dottorale offerto da un ateneo utile al proprio fabbisogno. Alternativamente potranno proattivamente collaborare proponendo un ulteriore progetto di percorso formativo che risponda alle proprie esigenze in termini di ricerca e innovazione.
A questo fine per ciascun dottorato sarà consentito di contattare l’ateneo interessato, partecipare al finanziamento di una borsa, visualizzare i dettagli delle imprese convenzionate ed eventuali nuove imprese partecipanti.
Giulia Bergami
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Nata nel 1996 a Bologna, Giulia Bergami ha una missione nella vita: raccontare il mondo che la circonda.Laureata nel 2018 in Scienze della Comunicazione a Bologna, prosegue i suoi studi conseguendo nel 2020 il titolo magistrale nella facoltà di Management e Comunicazione d’Impresa di Modena e Reggio Emilia con una tesi sperimentale sulla CSR e la Responsabilità Sociale d’impresa nell’industria farmaceutica. Da quasi 5 anni collabora con alcune testate giornalistiche del territorio per raccontare le persone di Bologna, le loro vite, i successi e le sfide quotidiane, meglio ancora se giovani, intraprendenti e con la voglia di “spaccare il mondo”. Al contempo, lavora nella Comunicazione d’Impresa e delle Media Relations in ambito salute. Sia per supportare il lavoro delle associazioni pazienti sia a fianco di aziende e altre realtà del settore. Forse non sarà l’Oriana Fallaci 2.0 del futuro, ma intanto è così “famosa” da avere una biografia su internet. Prossimo passo? Una pagina di Wikipedia interamente dedicata a lei.