In Emilia-Romagna le piogge del mese hanno raggiunto un valore totale medio regionale di 31,0 mm. Numero inferiore al valore mediano climatico (1991-2020) di circa 43 mm (-58%) e secondo valore più basso (calcolando dal 1991 in poi dopo quello del 1997.
Questi, i dati forniti dal bollettino mensile dell’Arpae Emilia-Romagna. Le anomalie risultano negative ovunque con valori fino a -75%, particolarmente diffusi nella fascia montana e collinare tra Modena e Bologna, ma riscontrabili anche nel resto della regione. Inoltre, il contenuto idrico del suolo a fine mese, presenta valori prossimi a 0 mm su quasi tutta la regione. Allarme lanciato anche in altre occasioni – tra le tante a febbraio 2022 – al quale però si alternano momenti in cui di piogge ce ne sono anche troppe come dimostra il disastroso alluvione dello scorso maggio.
«Anche in questi giorni stanno continuando a giungere dagli agricoltori richieste di acqua per irrigare le colture da trapianto (come la cipolla Dop di Medicina), le piantagioni da seme e molte altre coltivazioni ortofrutticole – spiega Paolo Pini, direttore della Bonifica Renana nella nota stampa. Si tratta di oltre mille ettari che ancora in ottobre utilizzano l’acqua rinnovabile di superficie che il Consorzio distribuisce nella pianura bolognese».
Gli effetti dei cambiamenti climatici in atto – soprattutto innalzamento delle temperature medie e siccità ricorrenti – modificano le condizioni colturali e le esigenze idriche dei suoli, con un prolungamento notevole delle attività di distribuzione irrigua. Valentina Borghi, presidente del Consorzio, fornisce alcune informazioni sulla situazione nel bolognese: «Sono stati finora 16 mila gli ettari e circa mille le aziende agricole a cui la Bonifica Renana ha fornito la risorsa idrica per l’irrigazione delle 64 colture interessate».
Giulia Bergami
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Nata nel 1996 a Bologna, Giulia Bergami ha una missione nella vita: raccontare il mondo che la circonda.Laureata nel 2018 in Scienze della Comunicazione a Bologna, prosegue i suoi studi conseguendo nel 2020 il titolo magistrale nella facoltà di Management e Comunicazione d’Impresa di Modena e Reggio Emilia con una tesi sperimentale sulla CSR e la Responsabilità Sociale d’impresa nell’industria farmaceutica. Da quasi 5 anni collabora con alcune testate giornalistiche del territorio per raccontare le persone di Bologna, le loro vite, i successi e le sfide quotidiane, meglio ancora se giovani, intraprendenti e con la voglia di “spaccare il mondo”. Al contempo, lavora nella Comunicazione d’Impresa e delle Media Relations in ambito salute. Sia per supportare il lavoro delle associazioni pazienti sia a fianco di aziende e altre realtà del settore. Forse non sarà l’Oriana Fallaci 2.0 del futuro, ma intanto è così “famosa” da avere una biografia su internet. Prossimo passo? Una pagina di Wikipedia interamente dedicata a lei.