Avere una voglia irrefrenabile di mordere qualcuno non è più considerato caratteristica di pazzia o istinto cannibalesco. L’Università di Yale attraverso una ricerca ha dimostrato che si tratta di un grande gesto di affetto con finalità sociali.
A volte lo/la si guarda e il proprio cervello è attanagliato da un unico pensiero: la voglia irrefrenabile di mordere ardentemente quella guancia, quel braccio, quel piede, quel naso, quella bocca. È proprio quello che accade, spesso, quando ci si ritrova ad osservare con attenzione le persone che amiamo di più, che sia il/la proprio/a ragazzo/a, il fratellino/sorellina, mamma o papà. E così via, senza pensarci due volte ci si abbandona all’istinto “animalesco” affondando i denti nella carne morbida con tanta goduria, tale da provocare indivia perfino a Damon Salvatore (TVD).
Le reazioni a un tale gesto, però, non sempre sono delle migliori, nel peggiore dei casi si rischia di beccarsi anche una sberla di rimprovero: «Che diamine hai per la testa?». “Amore” è la risposta esatta, così tanto da esplodere in gesti impulsivi come un morso a denti stretti. Tale è la spiegazione fornita dalla prof.ssa Oriana Aragòn, a capo della ricerca svolta dall’Università di Yale: in cui il gesto, definito “aggressione tenera”, è un modo tipico dell’essere umano per controllare le proprie emozioni, con una finalità sociale. «L’uomo utilizza diversi meccanismi regolatori che permettono di controllare ed equilibrare le proprie emozioni. Per esempio, quando pensiamo due volte prima di agire o cerchiamo disperatamente una via di fuga da qualsiasi tipo di situazione emozionale, questi sono meccanismi regolatori fra i più tradizionali. In questo caso succede che esprimiamo i nostri sentimenti in modo inaspettato, con delle azioni che apparentemente dicono il contrario a ciò che realmente sentiamo e sembra che questi meccanismi giochino un ruolo fondamentale nel mantenere il nostro equilibrio emozionale», spiega la Aragòn.
Adesso tutto sembra essere più chiaro, il preciso istante in cui scoppiamo dal desiderio incontrollabile di mordere qualcuno è dettato dal bisogno del nostro cervello di dar sfogo all’immenso sentimento d’affetto provato, così potente da dover, per essere controllato, necessariamente esplodere in un atto che sembra apparentemente indicare l’opposto. Dunque, non bisogna preoccuparsi più di tanto, nessuno incarna la nuova versione di Dracula, si è semplicemente “morsicatori” folli d’amore: che i morsi abbiano inizio!
Chiara Forcisi
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Da sempre lettrice accanita, Chiara all’età di 13 anni pubblica You are my angel, il suo primo romanzo. Frequenta il Liceo Classico N. Spedalieri di Catania, dove completa gli studi in bellezza in qualità di rappresentante d’istituto e dirige, dopo averlo fondato, il giornalino scolastico Il Punto, degno erede di Voci di Corridoio, antesignano di Voci di Città. A marzo 2013 corona il suo più grande sogno: partire come delegate con l’Associazione Diplomatici alla scoperta della Grande Mela. Si laurea in Scienze della Comunicazione all’Alma Mater Studiorum di Bologna a luglio 2018. Inoltre, anche se è impegnata ad affrontare la vita quotidiana non si arrende e prova ancora a realizzare ciò che voleva fare fin dalla culla: salvare il mondo con le parole.