Cielo grigio o ancor peggio bianco, pioggia fitta e vento freddo. Giornata tipica invernale in cui molte persone non vorrebbero neanche alzarsi dal letto. Sembra normale, potrebbe non esserlo. La SAD (Seasonal Affective Disorder), letteralmente disordine affettivo stagionale o tristezza invernale, è un particolare tipo di depressione che colpisce gli individui in inverno. Quando l’inverno arriva, le giornate si accorciano e il freddo si fa sentire ci si sente stanchi, irritabili e soprattutto tristi. Si tende ad associare il tutto all’umore, ci si definisce ironicamente “meteoropatici”, ma non è così.
Secondo quanto riporta il Guardian alcuni studi condotti dalle Università di Copenaghen e Toronto stabiliscono che la SAD colpisce tra il 10 e il 12% della popolazione e nell’80% dei casi si tratta di donne. La spiegazione risiede in ambito biologico-evoluzionistico e risale ai tempi dell’era glaciale. All’epoca, infatti, gli uomini primitivi rallentavano i loro ritmi durante i periodi invernali, così da preservare le proprie energie per le stagioni più calde. In particolare ciò avveniva per le donne che dovevano preservarsi per gli sforzi delle gravidanze e dei parti:«perché la gravidanza era un evento molto impegnativo a livello fisico. Ma ora viviamo 24 ore al giorno e ci si aspetta il massimo rendimento da noi» spiega il prof. Levitan dell’Università di Toronto.
La SAD è molto difficile da riconoscere, perché i suoi sintomi vengono spesso sottovalutati e sminuiti dal soggetto stesso che ne è affetto. Nella maggior parte dei casi si tratta di tristezza, spossatezza, stanchezza costante con conseguente desiderio di dormire molto e voglia di carboidrati che portano all’aumento di peso. In altri meno rari, vi è, invece, la totale perdita di appetito e insonnia. La SAD è una vera e propria malattia che porta gli affetti al pari dei depressi cronici, per questo è importante non sottovalutarne i primi segnali di allarme.
Le prime forme di terapia messe in atto si basano proprio sul sottoporre i soggetti alla luce. Infatti, uno dei fattori principali dello scatenarsi della tristezza invernale è riconducibile alla poca esposizione alla luce che manomette il complicato sistema di interdipendenza di ormoni fondamentali per il nostro umore: dopamina, noradrenalina e soprattutto la serotonina.
Chiara Forcisi
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Da sempre lettrice accanita, Chiara all’età di 13 anni pubblica You are my angel, il suo primo romanzo. Frequenta il Liceo Classico N. Spedalieri di Catania, dove completa gli studi in bellezza in qualità di rappresentante d’istituto e dirige, dopo averlo fondato, il giornalino scolastico Il Punto, degno erede di Voci di Corridoio, antesignano di Voci di Città. A marzo 2013 corona il suo più grande sogno: partire come delegate con l’Associazione Diplomatici alla scoperta della Grande Mela. Si laurea in Scienze della Comunicazione all’Alma Mater Studiorum di Bologna a luglio 2018. Inoltre, anche se è impegnata ad affrontare la vita quotidiana non si arrende e prova ancora a realizzare ciò che voleva fare fin dalla culla: salvare il mondo con le parole.