Premi il pulsante compulsivamente e l’ascensore continua a non arrivare. Solo dopo ti accorgi del cartello “fuori servizio“. Una sensazione spiacevole nella vita di tutti giorni, figurarsi quando a essere rotto è l’ascensore sociale come in Italia.
Per ascensore sociale si intende la capacità di una persona di elevarsi socialmente e cambiare il proprio status socio-economico rispetto alla famiglia di appartenenza. In pratica, è la possibilità che ha un figlio nato in una famiglia di basso reddito di svolgere, in futuro, un lavoro di status superiore. L’ascensore sociale italiano è purtroppo fermo da un po’. Ciò presuppone che un bambino ricco resterà in una situazione di benessere per sempre, ma d’altro canto un bambino povero non ha alcuna possibilità di cambiare la propria vita.
Secondo il rapporto annuale sulla mobilità sociale del World Economic Forum, riportato sul profilo Instagram di Will Italia, su 82 Paesi l’Italia è al 34esimo posto. In Italia, per far salire l’ascensore sociale servirebbero ben cinque generazioni diverse, molto più della media degli altri Paesi in cima alla classifica: Danimarca, Norvegia, Finlandia e Svezia.
Le cause principali sono riconducibili ai molti giovani che non continuano gli studi e non lavorano neanche. I NEET o né-né (Neither in Employment or in Education or Training) raggiungono ben il 23,4%, tasso più alto rispetto agli altri Paesi dell’Unione Europea.
Il World Economic Forum stabilisce, inoltre, quattro utili punti su cui l’Italia dovrebbe concentrarsi per smuovere le acque:
Chissà se, dati alla mano, questi punti riusciranno a rimettere in sesto l’ascensore sociale italiano.
Chiara Forcisi
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Da sempre lettrice accanita, Chiara all’età di 13 anni pubblica You are my angel, il suo primo romanzo. Frequenta il Liceo Classico N. Spedalieri di Catania, dove completa gli studi in bellezza in qualità di rappresentante d’istituto e dirige, dopo averlo fondato, il giornalino scolastico Il Punto, degno erede di Voci di Corridoio, antesignano di Voci di Città. A marzo 2013 corona il suo più grande sogno: partire come delegate con l’Associazione Diplomatici alla scoperta della Grande Mela. Si laurea in Scienze della Comunicazione all’Alma Mater Studiorum di Bologna a luglio 2018. Inoltre, anche se è impegnata ad affrontare la vita quotidiana non si arrende e prova ancora a realizzare ciò che voleva fare fin dalla culla: salvare il mondo con le parole.