La 70esima edizione di Sanremo, a dispetto di tutti i pronostici, è stata un vero successo. Nel bene e nel male Amadeus ha saputo regalare leggerezza e novità rendendo godibile un appuntamento che nonostante gli anni che passano continua ad attirare tanto in termini di sharing. La media per ogni serata è stata sempre sul 50% e per un dato del genere sono stati certamente fondamentali i vari ospiti, oltre che le canzoni in gara scelte proprio dal conduttore di Ravenna. Tra tutti spiccano sicuramente Tiziano Ferro e Fiorello, protagonisti anche di un breve alterco che ha fatto parlare in questi giorni. Il primo ha emozionato, tra duetti, cover e il suo fantastico repertorio; il secondo ha saputo coadiuvare il direttore artistico con la solita comicità che lo contraddistingue. Verrà ricordato come il festival di Fiorello? Anche qui, nel bene e nel male, non si potrebbe dare torto a una dichiarazione del genere.
Per molti questo sarebbe stato il festival delle polemiche. E invece verrà ricordato da tutti per le forti posizioni prese proprio a favore del gentil sesso. Spiccano a tal proposito le grandi parole di Rula Jebreal, nonchè i costumi estrosi e coraggiosi di Achille Lauro, contro la definizione di genere. Ma anche per dei forti messaggi per importanti tematiche come la lotta alla SLA, tramite la danza o la musica.
Sanremo che per la prima volta ha visto sul suo palco anche tanti volti nuovi, non solo tra i cantanti in gara. Uno dei più discussi sicuramente quello di Diletta Leotta, protagonista di un monologo al centro delle polemiche dopo la prima serata. E a proposito di monologhi non si può non parlare del maestro Roberto Benigni, con tante dichiarazioni di amore e odio a susseguirsi sul web. Una prima volta anche per un campionissimo dello sport mondiale, Cristiano Ronaldo, che ha anche regalato la sua maglietta ad Amadeus, da sempre tifoso interista.
Impossibile poi non parlare dell’evento che più di tutti ha sconvolto Sanremo. Impossibile, insomma, non parlare di Morgan e Bugo, protagonisti di un “fuori programma” che farà storia della televisione italiana (stavolta solo nel male, dato che di “bene” c’è davvero poco). Entrambi, alla fine della penultima puntata, sono stati definitivamente eliminati sia per l’esibizione non avvenuta che per il testo della canzone cambiato.
Più di tutti, ed è giusto che sia così, questo festival di Sanremo verrà ricordato anche come l’edizione vinta da Diodato, fino all’ultimo in ballottaggio con Francesco Gabbani – già vincitore nel 2017 – che conclude un gran festival di Sanremo al secondo posto. “Fai Rumore” si conferma essere una canzone di assoluto valore, una canzone sui muri invalicabili dell’incomunicabilità. Canzone di assoluto valore così come l’artista che magistralmente l’ha interpretata e che porterà in alto i nostri colori nell’atteso Eurovision di Rotterdam del 16 maggio. Stupiscono in positivo anche i Pinguini Tattici Nucleari che con la loro Ringo Starr concludono il podio alla terza posizione.
Diodato pigliatutto vince anche il premio alla critica Mia Martina e il Premio Lucio Dalla assegnato dalla Sala Stampa. Premio per la migliore composizione musicale a Tosca con “Ho amato tutto” ; la stessa aveva già vinto il premio delle cover durante la terza puntata. Premio per il miglior testo a Rancore, con Eden. Il Premio TIM Music, infine, a Francesco Gabbani con Viceversa: la sua personale consolazione. Applausi anche per un figlio d’arte, Leo Gassman, figlio del ben più noto Alessandro Gassman e vincitore della categoria “nuove proposte”.
Qui di seguito la classifica finale:
1 – Diodato “Fai rumore”
2 – Francesco Gabbani “Viceversa”
3 – Pinguini Tattici Nucleari “Ringo Starr”
4 – Le Vibrazioni “Dov’è”
5 – Piero Pelù “Gigante”
6 – Tosca “Ho amato tutto”
7 – Elodie “Andromeda”
8 – Achille Lauro “Me ne frego”
9 – Irene Grandi “Finalmente io”
10 – Rancore “Eden”
11 – Raphael Gualazzi “Carioca”
12 – Levante “Tikibombom”
13 – Anastasio “Rosso di rabbia”
14 – Alberto Urso “Il Sole a est”
15 – Marco Masini “Il Confronto”
16 – Paolo Jannacci Voglio parlarti adesso
17 – Rita Pavone “Niente”
18 – Michele Zarrillo “Nell’estasi o nel Fango”
19 – Enrico Nigiotti “Baciami adesso”
20 – Giordana Angi “Come mia madre”
21 – Elettra Lamborghini “Musica e il resto scompare
22 – Junior Cally “No grazie”
23 – Riki “Lo sappiamo entrambi”
Francesco Mascali
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Proprietario, editore e vice direttore di Voci di Città, nasce a Catania nel 1997. Da aprile 2019 è un giornalista pubblicista iscritto regolarmente all’albo professionale, esattamente due anni dopo consegue la laurea magistrale in Giurisprudenza, per poi iniziare la pratica forense presso l’ordine degli avvocati di Catania. Ama viaggiare, immergersi nelle serie tv e fotografare, ma sopra tutto e tutti c’è lo sport: che sia calcio, basket, MotoGP o Formula 1 non importa, il week-end è qualcosa di sacro e intoccabile. Tra uno spazio e l’altro trova anche il modo di scrivere e gestire un piccolo giornale che ha tanta voglia di crescere. La sua frase? «La vita è quella cosa che accade mentre sei impegnato a fare altri progetti»