Buono a sapersi: mandare a quel paese non è sempre reato. E se il bravo giudice punisce chi sbaglia, il grande avvocato spiega al cliente come fare legalmente qualcosa di illegale. Quella che stiamo per raccontare è la storia di un giornalista che, deciso a strappare un’intervista a un assessore, si avvicina all’auto di questi e viene subito allontanato dagli agenti della DIGOS; intanto dall’autovettura il politico dà al professionista del pezzente. Così il giornalista sbanca in tribunale, diventando lui attore e il membro della Giunta imputato.
Ma prima è bene ricordare che di questioni sul “vaffa” ne è piena la Cassazione, la quale negli anni è stata sempre più spesso chiamata a deliberare in merito. Che offendere qualcuno sia reato, è cosa pacifica. Ma ben pochi sanno che dal 2011 i guidatori provetti che incappano sempre nell’incompetente di turno possono tirare un sospiro di sollievo. Infatti, con la sentenza di Cassazione numero n. 3688/2011, non è più così grave apostrofare in modo scurrile un automobilista che compie un fatto ingiusto o indirizzare al medesimo un gesto di cattivo gusto. Quindi il reato di ingiuria viene affievolito nel caso in cui ad essere offeso è un guidatore che non mette le frecce per svoltare, che posteggia di fronte al garage, che sorpassa a destra ecc…
«Se le offese sono reciproche, il giudice può dichiarare non punibili uno o entrambi gli offensori»: è questo il tenore dell’articolo 599 del codice penale, grazie al quale sono scagionati tutti coloro i quali si lasciano andare a un liberatorio insulto, purché vi sia reciprocità e provocazione. A questo regime viene ricondotta la causa del giornalista contro l’assessore. La sentenza della Corte di Cassazione numero 50743/2015 chiarisce che non è necessaria una reazione istantanea, ma è fondamentale che «il secondo offensore offende solo perché il primo ha precedentemente offeso» (cosidetto “rapporto di dipendenza”). Il professionista, infatti, prima di sentirsi aggredito verbalmente, tiene una condotta ingiuriosa insistente, facendo una tumultuosa incursione nell’aula del Consiglio Regionale; inoltre, strattonando l’autista dell’assessore, il giornalista compie una vera e propria violenza fisica, a mezzo della quale impedisce all’altro soggetto di allontanarsi.
Claudia Rodano
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