Potrebbe apparire la figlia della 458 Italia, la futuristica Ferrari che ha dato un taglio completamente nuovo alle successive auto della casa di Maranello, ma in realtà, da quella macchina prende poco e niente. La 488 GTB è sicuramente l’auto più apprezzata di questo 2015 e per l’ultimo appuntamento annuale non si poteva non parlare di una macchina del genere, che guarda al glorioso passato, con una spiccata propensione per il prossimo futuro.
La sigla GTB richiama la bellissima 275 prodotta dal 64 al 68, concepita, recita l’acronimo appunto, come una Gran Turismo Berlina, capace di proporre un connubio tra comfort e alti prestazioni per la pista, un must per la casa di Maranello. Dell’omonima però, la nuovissima 488, prende ben poco. La nuova Ferrari prende indubbiamente spunto dall’ormai celebre, sebbene recente, 458 Italia; ne riprende le forme taglienti e alcuni spunti di stile, ma l’unica parte realmente uguale è solo il tetto: la macchina appare più spigolosa della sorella maggiore, più dettagliata grazie al prezioso lavoro del centro stile Ferrari (dato che, ricordiamolo, la Pininfarina è ora di proprietà dell’indiana Mahindra) e più aerodinamica, grazie alle ampie zone scavate che non solo danno un incredibile impatto estetico, ma funzionano in maniera attiva per la stabilità e l’aderenza dell’auto ad alte velocità.
Gli interni della 488 sembrano seguire quelli della 458, sebbene il complesso è adattato a 6 anni di esperienza e sviluppo fatti dal team di Maranello: spicca (e come non potrebbe) il noto volante, che contiene tutti i comandi principali dell’auto interessando elettronica, ammortizzatori, frecce, fari, tergicristalli etc.; i comandi di launch control, retromarcia e aria condizionata sono sempre nelle stesse posizioni, sebbene lo stile sembri più modernizzato, così come i bocchettoni, leggermente inclinati; i sedili sono in pelle come tutta la plancia, di forma ancora più aggressiva e sportiva e, infine, il cruscotto presenta sempre il contagiri centrale con la lancetta, ai lati però si aggiungono due schermi laterali, uno inerente alle prestazioni dell’auto e l’altro per navigatore e sistema multimediale.
Ovviamente la 488 non è una Gran Turismo per tutti i giorni, vuoi per la praticità, non proprio la caratteristica migliore delle Ferrari, vuoi per la facilità alla guida, che richiede una certa esperienza e soprattutto una pista. Tale facilità è dovuta al motore, che cambia totalmente rispetto alle precedenti “rosse”: il passaggio all’inedito V8 turbo aspirato da 4.5 litri è stato quanto mai necessario, sia per le nuove politiche sulle emissioni, sia per le prestazioni, che questo gioiellino fa balzare alle stelle. 330 Km/h di velocità massima, 3 impercettibili secondi per il solito 0-100 Km/h, 669 CV raggiunti a ben 8000 giri e una cilindrata da 3902 cm3, il tutto coadiuvato da un cambio 7 rapporti a doppia frizione, più reattivo del 40% rispetto a quello della 458, e dai dischi auto ventilati e, infine,completato da un sound che fa venire letteralmente la pelle d’oca.
Aerodinamica attiva, motore più potente, ma che consuma di meno (8,8 km/l) e un sound che nonostante l’uso del turbo non è stato minimamente scalfito. La 488 GTB, vincitrice del MECOTY award (il premio per la migliore super car del 2015), continua la tradizione futuristica della Ferrari, con linee e soluzioni una spanna sopra qualunque azienda nel mondo. Paddock vi dà appuntamento al 2016!
Francesco Mascali
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