ROMA – Dalla vigilia di Natale é stato inviato all’esame di Palazzo Chigi un disegno di legge con il quale il ministro della Giustizia Andrea Orlando ritiene «sarà rivoluzionato il diritto fallimentare». È in effetti un nuovo modo di impattare sulle situazioni di crisi: non più interventi sanzionatori ma preventivi, cercando di anticipare l’analisi delle situazioni di difficoltà per poter intervenire su realtà imprenditoriali non ancora del tutto compromesse e allo stesso momento di ridurre i tempi della giustizia. Il Guardasigilli, a questo proposito, sottolinea la particolare importanza del Portale unico delle aste giudiziarie, che consentirà «al creditore di rivalersi non più soltanto sui beni del debitore, ma su tutti i beni che complessivamente sono immessi in questo circuito».
Al tribunale delle imprese viene attribuita la competenza anche delle controversie commerciali e industriali: una «splendida realtà» la definisce Orlando, che già oggi garantisce «sentenze di primo grado entro 12 mesi nell’80% dei casi», mentre in appello quattro volte su cinque viene confermato il giudizio all’esame. Ultimo argomento ma non meno importante, l’ingente investimento previsto su informatizzazione e immissione di nuove risorse umane: «l’anno prossimo spenderemo il triplo del 2015, passando da 50 a 150 milioni di euro» precisa il guardasigilli, mentre arriveranno nei tribunali 1000 nuovi assunti e 3000 trasferiti dalle province. Così dunque Andrea Orlando ritiene si possa «preservare per quanto possibile il patrimonio imprenditoriale e finanziario di un’impresa, in modo da rafforzare la capacità imprenditoriale complessiva del Paese».
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