Giunge al termine anche la giornata numero diciotto di una Serie A sempre più bella. Vediamo cos’è successo nel dettaglio.
Apre il programma di questo nuovo turno la Lazio che, all’Olimpico e senza Ciro Immobile, ospita e batte per 3-1 il Genoa. Nel primo tempo, rompe l’equilibrio Pedro (già al sesto centro stagionale); mentre, nella ripresa, entra Luis Alberto che fornisce prima l’assist ad Acerbi e poi (bellissimo) a Zaccagni. Classico gol della bandiera per Melegoni che rende soltanto meno amara l’ennesima sconfitta.
In serata, all’Arechi, tra le tante voci riguardanti la sua permanenza in Serie A o meno, scende in campo la Salernitana che fronteggia la capolista Inter. Partita sulla carta e anche sul campo senza nessuna storia. La squadra di Simone Inzaghi ne fa due nella prima e tre nella seconda frazione chiudendo la gara con un netto e perentorio 0-5. Perisic, Dumfries, Sanchez, Lautaro e Gagliardini regalano la sesta vittoria consecutiva, grazie alla quale (vista la sconfitta del Milan) i neroazzurri diventano campioni d’inverno. La lotta per la salvezza dei campani, invece, non passa da queste partite.
Giornata di sabato contraddistinta dai tre, ormai, soliti appuntamenti. Si inizia alle ore 15 con la sfida del Gewiss Stadium tra Atalanta e Roma. Pronti, partenza, via giallorossi subito in vantaggio con una rete rocambolesca che premia Tammy Abraham. A questa, danno seguito le reti di Zaniolo e Muriel che firmano l’1-2 di fine primo tempo. Nella ripresa, iniziano forte i padroni di casa che trovano la rete del pareggio annullata però dal VAR tra le tante polemiche (soprattutto di Gasperini). Da quel momento, dilaga la squadra di José Mourinho che segna con Smalling e ancora Abraham fissando il punteggio sull’1-4 finale. Prima vittoria di rilievo per lo Special One; passo falso pesante per i neroazzurri di Bergamo.
Poco più tardi, al Dall’Ara, si sfidano i padroni di casa del Bologna e la Juventus. Dalla fitta nebbia sbuca, alle spalle dei difensori, Alvaro Morata che trafigge con un destro ravvicinato Skorupski. La squadra di Sinisa Mihajlovic prova a rimettere in equilibrio la partita ma nella ripresa vengono puniti da un assolo di Juan Cuadrado che bissa il vantaggio bianconero e mette al sicuro i tre punti. Vittoria per 0-2 che rilancia la squadra di Max Allegri verso “l’Europa che conta”. Terza sconfitta consecutiva, invece, per i rossoblù che si trovano comunque sia in una tranquilla posizione di classifica.
Saturday night insolito che vede opporsi in una sfida importante per la salvezza Cagliari e Udinese. I sardi che si trovano in penultima posizione non migliorano la loro situazione venendo travolti dai friulani che segnano due gol per tempo. Protagonista della partita Deulofeu, autore di una doppietta, che insieme a Makengo e Molina fissano il risultato sullo 0-4 finale.
La diciottesima giornata di Serie A continua e finisce in una domenica con cinque partite divise in tre slot diversi di orari. Apre il menù, la partita dell’ora di pranzo tra Fiorentina e Sassuolo che non ha deluso le aspettative. Bel calcio e ritmi alti hanno contraddistinto una partita ricca di gol ed emozioni. Al doppio vantaggio dei neroverdi firmati Scamacca e Frattesi, rispondono nel secondo tempo Vlahovic e Torreira che fanno terminare la partita sul punteggio di 2-2, nonostante l’espulsione di Biraghi a oltre venti minuti dal termine.
Nello storico orario delle 15, di scena una sola partita: quella del Picco tra i padroni di casa dello Spezia e l’Empoli. A sbloccare lo 0-0 di fine prima frazione ci pensano un autogol per parte. Prima, quello di Marchizza che fa passare in vantaggio gli spezzini e poi, quello di Nikolaou che leva tre punti preziosi alla sua squadra e ne regala uno agli ospiti che si mantengono nella zona sinistra della classifica. Il risultato finale è di 1-1.
Alle ore 18, due le partite giocate. Partiamo da quella di Marassi dove la Sampdoria ospita il Venezia. Partenza subito forte dei blucerchiati che trovano il vantaggio dopo pochi secondi con Gabbiadini ma nel finale i lagunari riescono ad agganciare il pareggio con il subentrante Henry. Il punteggio è di 1-1 anche in questa partita.
In contemporanea, il Torino ha la meglio sull’ex squadra del loro allenatore Hellas Verona. Decide la partita l’espulsione nel primo tempo di Magnani che lascia in dieci gli scaligeri. Da quel fallo di punizione arriva il gol vittoria di Pobega che regala i tre punti a Ivan Juric e la decima posizione in classifica al Toro.
Chiude questa diciottesima giornata di Serie A, il big match tra Milan e Napoli decimate dagli infortuni. Partita molto equilibrata decisa da un colpo di testa di Elmas al quinto minuto di gioco che rilancia la corsa dei partenopei. La squadra di Luciano Spalletti aggancia così al secondo posto della classifica, a quota 39, proprio i rossoneri con un distacco di quattro punti dall’Inter. Farà discutere il gol annullato al novantesimo di Kessié per fuorigioco di Giroud ma ha vinto la squadra che si è saputa adattare meglio alle difficoltà.
TOP
LUIS ALBERTO: il suo rapporto con Sarri non è sembrato straordinario fin dall’inizio ma l’allenatore toscano non può fare a meno della qualità del centrocampista spagnolo che, anche se subentrante, regala sprazzi di grande calcio. L’assist da corner per Acerbi e quello visionario (di contro balzo e d’esterno) per Zaccagni mettono la vittoria al sicuro.
ALEXIS SANCHEZ: nonostante le critiche degli ultimi mesi e le voci di mercato, l’attaccante cileno (complice l’infortunio di Correa e il far rifiatare Dzeko e Lautaro) viene schierato nuovamente titolare e per la seconda volta di fila va anche a segno. Come contro il Cagliari, anche a Salerno, offre una prestazione di tutto rilievo e il terzo gol nerazzurro che porta la firma del Niño è proprio una maravilla. La qualità della panchina potrà fare la differenza per la lotta al titolo e averlo in queste condizioni non può che essere una buona notizia per Simone Inzaghi.
ROMA: il primo grande colpo di José Mourinho avviene contro una delle squadre più in forma della Serie A: l’Atalanta. Certo, la rete nata da un rimpallo dopo cinquantacinque secondi di Tammy Abraham mette la partita sulla strada giusta ma i giallorossi non hanno demeritato nulla. Tatticamente, l’atteggiamento giusto da adottare contro una squadra sbilanciata come quella di Gasperini e, se in più, si hanno Zaniolo e Abraham in ottima forma come ieri, il risultato non potrà che essere di 1-4. Vittoria Special.
DEULOFEU: in una fredda e umida notte d’inverno sardo, arrivano sprazzi di un talento che si ha l’impressione sia stato buttato/perduto nel corso degli anni. L’ex giocatore della cantera del Barcellona, nella partita di ieri sera, mostra perché i catalani si fossero innamorati dei suoi colpi mettendo a segno una doppietta che regalano tre punti importanti all’Udinese. Maledetta discontinuità.
VLAHOVIC: l’attaccante serbo non smette di segnare e arriva a quota sedici in questo campionato, confermandosi sempre più capocannoniere. In più, quello di oggi, è il gol numero trentatré di un anno davvero fantastico. Raggiunge così il record di Cristiano Ronaldo che è l’ultimo (e l’unico fino a qualche ora fa) giocatore di Serie A ad aver segnato quel numero di reti in un anno solare. Ancora una partita, per batterlo. I tifosi Viola, nel frattempo, stanno scrivendo nella lettera a Babbo Natale di non far partire il loro numero 9 già nel mercato di gennaio.
SCAMACCA: dopo le panchine di inizio stagione, si è preso il posto da centravanti titolare facendo slittare Raspadori al ruolo di seconda punta. Le sue prestazioni stanno andando in crescendo e quello di oggi è un gol da bomber vero. Fisicità, qualche colpo da fuoriclasse e una buona qualità nei piedi anche nei suggerimenti per i compagni.
FLOP
SALERNITANA: non per il risultato che comunque sia è piuttosto largo ma per una vicenda che in Serie A non dovrebbe mai esistere. La situazione della squadra campana era stata descritta in un nostro articolo dello scorso luglio, quando fu accettato un trust che si sarebbe dovuto immaginare potesse diventare pericoloso per il proseguo del campionato e la permanenza stessa degli amaranto. Situazione da risolvere il prima possibile. A farne le spese, come sempre, è la credibilità del calcio italiano.
ATALANTA: passo falso pesante per i nerazzurri di Bergamo che escono piuttosto ammaccati dalla sfida di casa contro la Roma. Inizio e fine partita shock (in senso negativo); nel mezzo, varie occasioni ma troppo poco equilibrio. Il gol annullato del 2-2 manda in escandescenza Gasperini e fa staccare la spina a una squadra che ne prende altri due. L’1-4 finale rappresenta una brutta battuta d’arresto.
CAGLIARI: può capitare di perdere 4-0 contro l’Inter ma non di subire lo stesso risultato, fra le mura amiche, con l’Udinese. Segnale brutto di una squadra che non si muove dalla propria metà campo difensiva e soprattutto dalla diciannovesima posizione. Una vittoria (che risale allo scorso 17 ottobre) in diciotto partite non può essere l’andamento della squadra sarda. La panchina di mister Mazzarri inizia a traballare fortemente. Il tempo delle scuse è finito quando sono iniziati i fischi dei tifosi rossoblù.
BIRAGHI: il capitano Viola era particolarmente nervoso già nel primo tempo quando la sua squadra era sotto di due reti e si è fatto ammonire per un fallo su Berardi. Nella ripresa, però, con il punteggio tornato in parità e l’inerzia della partita dalla loro parte, la sua è una vera e propria sciocchezza. Doppio giallo che gli costa l’espulsione e che complica il finale di gara della squadra di Italiano.
NIKOLAOU: quella dello Spezia era una sfida particolarmente importante per cercare di staccare Genoa e compagnia bella. La partita si era anche messa sui binari giusti ma il suo autogol, nel tentativo di anticipare Cutrone, ristabilisce la parità e costa i tre punti alla squadra di Thiago Motta che porta a tre lunghezze il vantaggio sulla zona retrocessione.
MAGNANI: il difensore scaligero si è spesso contraddistinto per ottime prestazioni. Tuttavia, questa volta finisce tra i nostri flop per il grave errore che gli è costata l’espulsione e che ha compromesso la partita dei suoi compagni. Prima, un controllo sbagliato; subito dopo, il fallo da ultimo uomo su Sanabria che ha portato al cartellino rosso. Da quella stessa punizione arriva il gol dell’1-0 del Toro con Pobega.
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Giuseppe, classe 1999, aspirante giornalista, è laureato in Scienze Politiche (Relazioni Internazionali). Fin da piccolissimo è appassionato di sport e giornalismo.
Simpatiche, si fa per dire, le scene di quando da piccolo si sedeva nel bar del padre e leggeva la Gazzetta dello Sport “come quelli grandi”.
È entrato a far parte di Voci di Città…prima come tirocinante universitario…poi come scrittore nella redazione generalista. Adesso si occupa della Serie A con la rubrica “top & flop” e delle breaking news grazie alle quali si occupa dei temi più svariati: dallo sport all’attualità, passando per le storie più importanti, centrali o divertenti del momento.
Il suo compito? Cercare di spiegare benissimo tutto quello che non sa! (Semicit. Leo Longanesi).