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Classifica qualità della vita Sole 24 Ore: come può rialzare la testa Catania?
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Tema caldo di questi giorni, la posizione delle città del Sud nei bassi fondi della classifica riguardante il livello di qualità della vita stilata dal Sole 24 Ore. All’ultimo posto, come abbiamo già visto, c’è Crotone, ma tutte le città capoluogo di provincia siciliane non occupano certo posti lusinghieri all’interno di questa graduatoria. Questo apre nuovi dibattiti riguardo agli annosi problemi della parte bassa della nostra penisola. Sempre nel noto quotidiano economico italiano è stato sottolineato come questa classifica possa fare da cartina tornasole per capire come poter sfruttare al meglio le risorse e i progetti del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.
Un modo, quindi, per cercare come combattere le disuguaglianze tra le diverse parti d’Italia e anche tra le diverse fasce della popolazione, ma pure per attuare nel miglior modo possibile gli obiettivi del Piano: la già citata riduzione delle differenza, ma anche creare opportunità lavorative per i più giovani. Ma la questione meridionale è sempre aperta e chi vive nelle città del sud vive quasi nella rassegnazione, tra cattiva amministrazione e poca civiltà.
Per Catania, ferma al 102° posto nella classifica, tra gli indicatori che hanno pesato maggiormente c’è quello relativo ai furti dei motocicli, con una media di 91,6 denunce ogni 100mila abitanti. Ma, riguardo ad altri indicatori, il capoluogo etneo prende un po’ di ossigeno rispetto ad altre città d’Italia, perché nell’indice relativo alla criminalità si trova al 22° posto. Non solo: bene anche i dati relativi alle nascite, che registrano un aumento del 2,4% rispetto allo scorso anno. Infine, un aspetto su cui c’è molto da lavorare è rendere attrattiva la zona industriale, per portare nuovi investitori e creare nuovi posti di lavoro: in tal senso, grande impegno da parte dei sindacati.
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