52 giorni dopo…ritorna la Serie A. Terminato il Mondiale di Qatar 2022 e la sosta ad esso relativa, tocca anche al campionato italiano fare il proprio ritorno in campo. Una sedicesima giornata, disputatesi tutta nell’arco di poche ore, nel ricordo di Sinisa Mihajlovic e Pelé. Dedicato a O’ Rey, infatti, il minuto di silenzio prima di ogni singola partita. Adesso, però, senza ulteriori indugi, andiamo a vedere cos’è successo in questo bellissimo…folle…mercoledì.
Cinque slot di orari diversi. Due partite per volta. Si inizia alle ore 12:30 con due match praticamente in fotocopia. Stesso esito e stesso andamento, infatti, sia in Salernitana–Milan che in Sassuolo–Sampdoria.
Nella gara dell’Arechi, la squadra di Stefano Pioli parte forte e nel giro di un quarto d’ora si porta sul doppio vantaggio grazie alle reti di Leao e Tonali. Nella ripresa, sono tante le occasioni non sfruttate per chiudere i conti e, allora, i ragazzi di Davide Nicola accorciano le distanze con il subentrato Bonazzoli. Il suo gol, però, è valido solo per le statistiche. Al termine degli otto minuti di recupero i rossoneri si impongono per 1-2.
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Le cose non sono andate diversamente neanche al “Mapei Stadium” con la Doria che gioca il miglior (primo) tempo della finora difficile stagione. Prima Gabbiadini in sforbiciata da posizione ravvicinata e poi un gran gol dalla distanza in contro balzo di Augello regalano il doppio vantaggio alla squadra di Dejan Stankovic. Nella seconda frazione, i neroverdi reagiscono con la rete dal dischetto di Domenico Berardi che, tuttavia, non evita la quarta sconfitta nelle ultime cinque partite. Vittoria fondamentale (1-2) per i blucerchiati che battono un colpo importante nella zona retrocessione.
Neanche il tempo di prendere un caffè che, alle ore 14:30, è tempo di due nuove partite: Spezia–Atalanta e Torino–Hellas Verona.
Partiamo dalla quella del “Picco“, letteralmente a due facce. Nella prima ora di gioco, Dea non pervenuta con la squadra di Gotti che si porta sul doppio vantaggio con le reti di Gyasi e N‘Zola. Al sessantesimo esatto, arriverebbe anche la terza rete spezzina con Ampadu ma viene annullata dal VAR per posizione di fuorigioco ad inizio azione di Gyasi. Quest’episodio funge da scintilla per i ragazzi di Gasperini che si svegliano e, prima, accorciano le distanze con Hojlund e, poi, pareggiano i conti nel recupero con Mario Pasalic. Un pareggio per 2-2 che sa di amarezza per i padroni di casa e di punto trovato, invece, per gli ospiti.
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In contemporanea, si gioca all’Olimpico Grande Torino un match meno elettrico ma non per questo privo di reti. A termine di un primo tempo statico, infatti, la squadra del neo allenatore Zaffaroni passa in vantaggio con il marchio di fabbrica di Milan Djuric: il colpo di testa. Nella ripresa, i Granata reagiscono con una super rete da fuori area firmata Miranchuk. All’ultimo secondo, ci sarebbe pure una clamorosa occasione capitata a Lukic ma il suo colpo di testa a porta libera termina di poco largo. Al triplice fischio finale, il punteggio è di 1-1.
Il programma di questa sedicesima giornata di campionato continua alle 16:30 con le sfide che vedono impegnate a distanza le due romane: Roma–Bologna e Lecce–Lazio.
Iniziamo con la sfida dell’Olimpico, piuttosto rognosa ed equilibrata, decisa da un rigore di Lorenzo Pellegrini dopo pochissimi minuti del primo tempo. Per larghi tratti del match, il ritmo non è stato dei migliori con i giallorossi attenti più a difendere che ad offendere. Dall’altro canto, la squadra di Thiago Motta ha provato con convinzione a riequilibrare i conti quando il cronometro segnava ormai gli ultimi minuti. Nonostante ciò, da segnalare nell’ultimo minuto di recupero, un salvataggio sulla linea di Tammy Abraham che praticamente conserva il punteggio di 1-0 con cui si impone la squadra di José Mourinho.
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Altro andamento, altri ritmi, altre emozioni nel match del “Via del Mare“. Gli ospiti partono nettamente meglio e vanno subito in rete con il rientrante Ciro Immobile. Non contenti del vantaggio iniziale, hanno a disposizione ancora un paio di ghiotte occasioni ma non riescono a battere nuovamente Falcone. Si fa così spazio la famosa legge non scritta dello sport “di non tenere mai in vita gli avversari”. Nella ripresa, infatti, una formazione pugliese evidentemente ben strigliata nello spogliatoio da Baroni inizia a costruire la propria rimonta. Nel giro di quindici minuti, dal 57 al 72esimo, Strefezza e Colombo ribaltano completano il risultato e regalano il terzo successo consecutivo al proprio pubblico. Il punteggio finale, difatti, è di 2-1. Sconfitta pesante per gli uomini di Maurizio Sarri.
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Questo lungo pomeriggio di Serie A continua alle 18:30 con altri due impegni in programma: Cremonese–Juventus e Fiorentina–Monza.
Partiamo con la sfida dello “Zini” sulla carta senza storia ma che, in realtà, è stata più equilibrata del previsto. Per gran parte della partita, infatti, la squadra di Max Allegri non riesce ad imporre il proprio dominio sul match. Tantoché che le occasioni create sono davvero poche. Stessa cosa non si può dire per i ragazzi di Alvini che, nella seconda frazione, colpiscono addirittura due pali. A mettere tutti d’accordo, però, al novantesimo spaccato, ci pensa Arkadiusz Milik con una punizione millimetrica che, prima, bacia il palo e, poi, si insacca in rete. Il polacco regala alla Vecchia Signora la vittoria per 0-1 e la settima vittoria consecutiva.
⏱️ FT | La prodezza su calcio di punizione di Milik regala la settima vittoria consecutiva alla @juventusfc! ✨#CremoneseJuve 0️⃣-1️⃣ pic.twitter.com/iC6zcEADEq
— Lega Serie A (@SerieA) January 4, 2023
Partita dalle due facce, invece, al “Franchi” con la Viola e i brianzoli che giocano meglio un tempo ciascuno. Nella prima frazione, gioca meglio la squadra di Vincenzo Italiano che passa in vantaggio con una straripante azione personale di Cabral. Nei secondi quarantacinque minuti, invece, sale di livello la squadre ospite con un gol al volo di Carlos Augusto che fissa il punteggio finale sull’1-1. Per gli uomini di Palladino, un buon punto in trasferta. Al contrario, più di qualche rammarico per i toscani che potevano gestire meglio l’andamento del match.
Chiudono il programma di questa sedicesima giornata di Serie A, i due posticipi serali delle 20:45.
Partiamo dal match più atteso e importante che oppone Inter e Napoli. La squadra di Simone Inzaghi deve vincere per cercare di riaprire il discorso scudetto. Quella di Luciano Spalletti, invece, in caso di vittoria metterebbe i neroazzurri virtualmente (e non) fuori dalla lotta al titolo.
La partita è bella sin dai primi minuti con i padroni di casa che, spinti dal pubblico di “San Siro“, iniziano a creare occasioni importanti. I partenopei, graziati dagli errori sotto porta di Darmian, Lukaku e Dimarco, riescono a tenere la porta inviolata nella prima frazione. Lo stesso non avviene nella ripresa con Edin Dzeko che, al 56esimo minuto, incorna il vantaggio interista. Gli ospiti provano a cambiare il registro della partita con più sostituzioni ma non riescono a rendersi pericolosi. Se non una volta con il tiro di Raspadori che si infrange sul corpo di Onana.
Una squadra più di un’altra ha, oggi, più voglia di vincere e al triplice fischio finale, l’Inter si impone per 1-0 riaprendo, almeno in parte, il discorso scudetto. Prima sconfitta stagionale del Napoli che era l’unica squadra ancora imbattuta d’Europa.
In contemporanea, si gioca anche alla “Dacia Arena” con protagoniste Udinese ed Empoli. Come più volte accaduto quest’oggi, nella prima frazione giocano meglio gli ospiti che si portano in vantaggio con il giovane talento Baldanzi. Nella ripresa, però, i friulani riescono a pareggiare i conti con il “Tucu” Pereyra che firma l’1-1 conclusivo.
TOP
TONALI: vero che le sgasate di Rafael Leao fanno sempre la differenza ma Sandro Tonali è la vera anima della squadra di Stefano Pioli. Prezioso in fase difensiva. Bravo ad impostare e a servire in verticale i propri compagni, come testimonia l’assist nella prima rete rossonera. Presente negli inserimenti in area di rigore avversaria, tantoché la rete del momentaneo 0-2 porta la sua firma. Se dovessimo descrivere la prova del centrocampista italiano con una sola parola: ONNIPRESENTE.
GABBIADINI: la seconda vittoria stagionale della Sampdoria porta il suo volto. Non solo per il gol in sforbiciata da posizione ravvicinata che apre le marcature. Il lavoro svolto dall’attaccante italiano è stato davvero prezioso. Sia in fase offensiva che in quella di ripiegatura. In più, l’intesa con il nuovo compagno di reparto Lammers non è sembrato così malvagia. Così come fatto con il pallone capitatogli dopo il tocco di Amione, Manolo Gabbiadini PROVA A GIRARE ANCHE LA STAGIONE DELLA DORIA.
UMTITI: le reti della rimonta portano i nomi di Strefezza e Colombo ma nella vittoria leccese vi è anche la firma del difensore francese protagonista di una prestazione suntuosa. Non solo, però. Nel corso del secondo tempo, si è verificato l’ennesimo caso spiacevole di razzismo che ha coinvolto l’ex difensore del Barcellona tantoché il direttore di gara ha dovuto interrompere il match per qualche minuto. Frustati dall’ottima prova del difensore del Lecce e spinti da una buona dose di ignoranza/deficienza, dal settore ospiti si sono sollevati dei cori razzisti di cui, nel 2023, possiamo francamente farne a meno. Come se nulla fosse, il buon Samuel non ha fatto una piega e continuato a bloccare qualsiasi iniziativa avversaria. PIU’ FORTE ANCHE DELL’IGNORANZA.
CABRAL: titolare al posto di Jovic (non al meglio), l’attaccante ex Basilea finisce nei “top” di questa giornata non per la prestazione in sé che, tutto sommato, è stata anche positiva ma per la straordinaria rete messa a segno nel primo tempo. Un passaggio in verticale, inizialmente sembrato lungo, diventa un assist per il brasiliano che sale di marce fino a mettere la sesta e bruciare il difensore avversario. A completare il tutto, un missile terra aria col destro da appena dentro l’aria che non lascia scampo al portiere avversario. Dieci secondi di onnipotenza. DIECI SECONDI DA HULK.
DZEKO: l’attaccante bosniaco riprende da dove aveva lasciato andando in rete per la terza partita consecutiva. Dopo aver deciso con una doppietta, prima della sosta, il match contro l’Atalanta, anche quest’oggi è il match-winner con una “zuccata” vincente che regala il successo all’Inter per 1-0. D’altronde si sa, in determinate partite SERVE LA TESTA.
FLOP
LOVATO: si poteva presumere già alla vigilia che la partita del difensore italiano potesse essere davvero complicata ma la realtà ha (forse) superato le aspettative. Tra le continue accelerazioni di Leao, gli inserimenti alle spalle di Tonali e le sovrapposizioni di Theo Hernandez, i novanta e passa minuti sono stati davvero un incubo. Il centro-destra della difesa campana è stato un vero e proprio inferno e il Diavolo si è trovato completamente a proprio agio. A farne le conseguenze, l’ex difensore del Cagliari andato in TOTALE CONFUSIONE.
FERRARI: in casa Sassuolo vi è l’imbarazzo della scelta per scegliere il “peggiore” in campo. Si potrebbe optare per uno spaesato Pinamonti ma lo salva l’essersi guadagnato il rigore poi trasformato da Berardi. Potremmo dire Frattesi autore della prestazione più incolore di una stagione, per lui, fin qui ottima. Tuttavia, scegliamo il difensore e capitano del Sassuolo per un clamoroso svarione diventato poi assist per il raddoppio blucerchiato firmato Augello. Il suo evidente errore AFFOSSA IL SASSUOLO.
MILINKOVIC–SAVIC: come nel caso di Ferrari sopra, il capro espiatorio della Lazio è il centrocampista serbo. Diversi biancocelesti, infatti, hanno offerto una prestazione al di sotto della sufficienza ma paga per tutti l’oggetto di mercato di ogni singola sessione. Tornato non in ottime condizioni fisiche dal Mondiale, il “Sergente” aveva sulle gambe appena un’ora di gioco. Peraltro, giocata anche piuttosto male senza incidere.
CARNESECCHI: vero che aveva salvato il risultato con la botta da distanza ravvicinata di Kean ma il portiere della Cremonese non è esente da colpe, per diversi motivi, nella punizione messa a segno da Milik che ha poi deciso il match. Intanto, è risultata discutibile la scelta di mettere solamente tre uomini in barriera. Per giunta, schierati male. Inoltre, poteva fare di meglio al momento dello slancio verso la palla. BENE MA NON BENISSIMO.
KVARATSKHELIA: meno brillante del solito non solo perché si è appena tornati dalla sosta ma anche perché Darmian e Skriniar non gli lasciano neanche lo spazio per respirare. Fin qui, forse, la prestazione più opaca della stagione che non intacca quanto di buono fatto vedere in queste prime sedici giornate. Semplicemente: GIORNATA NO!
Fonte foto: Lega Serie A
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Giuseppe, classe 1999, aspirante giornalista, è laureato in Scienze Politiche (Relazioni Internazionali) ma, fin da piccolo, è appassionato di sport e giornalismo. Simpatiche, si fa per dire, le scene di quando ancora bambino si sedeva nel bar del padre e leggeva la Gazzetta dello Sport “come quelli grandi“.
Entrato a far parte di Voci di Città, prima, come tirocinante universitario e, poi, come scrittore nella redazione generalista e sportiva, con il passare del tempo è diventato uno dei due Coordinatori della Redazione. Oltre a far da Tutor per Tirocinanti e a svolgere il ruolo di Correttore di Bozze, al termine di ogni giornata di campionato cura personalmente la rubrica “Serie A, top&flop”. Un modo originale, con protagonisti i giocatori che si sono distinti in bene e in male, per vedere tutto quello che è successo nel fine settimana di calcio italiano.
Inoltre, coordina la squadra di Calciomercato, Europei e Mondiali. Scrive di tennis (il suo sport preferito, dopo il calcio) e NBA (non si contano più le notti passate in bianco per vedere le partite live). Infine, si occupa anche delle breaking news che concernono i temi più svariati: dallo sport all’attualità, dalla politica alle (ahinoi) guerre, passando per le storie più importanti e centrali del momento.
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