Il Lusail Stadium è il teatro dell’ultimo atto dei Mondiali 2022 in Qatar, con Argentina e Francia a contendersi l’ambitissima Coppa del mondo. Entrambe sono a quota due titoli, al pari dell’Uruguay, e puntano a salire sul gradino più basso del podio, alle spalle di Brasile (5), Italia e Germania (4). Era dal 1994 che non si affrontavano in finale due Nazionali, già capaci di vincere il trofeo in passato, con lo stesso numero di Mondiali vinti, tre titoli a testa per Brasile e Italia, finaliste a Usa ‘94 (nel caso di Sudafrica 2010, le due finaliste Spagna e Olanda erano entrambe a quota zero Coppe del mondo).
Il Lusail Iconic Stadium, sede della finalissima dei Mondiali 2022 tra Argentina e Francia. (Fonte: FIFA World Cup).
Per l’Argentina si tratta della sesta finale (sconfitte con Uruguay nel 1930, Germania Ovest nel 1990 e Germania nel 2014, vittorie nel 1978 con l’Olanda e nel 1986 con la Germania Ovest nelle precedenti cinque apparizioni), della quarta, di cui due di fila, invece, per la Francia, tutte raggiunte nelle ultime sette edizioni: successi col Brasile nel 1998 e con la Croazia nel 2018, ko con l’Italia nel 2006. Didier Deschamps, commissario tecnico dei transalpini, è inoltre il terzo allenatore nella storia capace di raggiungere la finale in due edizioni consecutive, dopo Vittorio Pozzo con l’Italia (1934 e 1938) e Franz Beckenbauer con la Germania Ovest (1986 e 1990).
Nelle prime battute di gioco, le due squadre si studiano e regna l’equilibrio. Poco dopo il quarto d’ora di gioco, Di María ha la grande chance per portare in vantaggio i suoi, ma calcia abbondantemente alto col destro da posizione invitante. La risposta porta la firma di Giroud, che ci prova di testa su cross di Griezmann su punizione dalla sinistra, non riuscendo a inquadrare lo specchio della porta. Al 21’ si verifica l’episodio che dà una svolta al match: Di María entra in area dalla sinistra e viene steso da Dembélé. Dal dischetto va Leo Messi, che spiazza Lloris e porta avanti l’Argentina.
Leo Messi esulta dopo il rigore dell’1-0: dodicesimo gol in carriera nella Coppa del mondo per lui. (Fonte: FIFA World Cup).
Sesto gol in questa Coppa del mondo, nonché dodicesimo in carriera nel torneo e primo in finale, per la Pulce. Quest’ultimo partecipa poi all’azione che porta al raddoppio dell’Albiceleste al 36’, con uno splendido tocco d’esterno per Alvárez che combina con MacAllister. Quest’ultimo serve un assist perfetto a Di María, che da due passi non può mancare l’appuntamento col primo gol in questo Mondiale, coronando alla perfezione un’azione da manuale del calcio. Nel finale della prima frazione di gioco, Deschamps ricorre addirittura a un doppio cambio: fuori Giroud e Dembélé, dentro rispettivamente Thuram e Kolo Muani.
Nella ripresa, la sostanza non cambia, con l’Argentina a gestire senza troppi patemi d’animo il doppio vantaggio e a dominare senza mezzi termini un match al quale la Francia sembra non prendere parte. Il divario tra le due squadre è a dir poco marcato e i campioni in carica fanno ben poco per colmarlo. La Selección ha un altro paio di occasioni per calare il tris, ma Lloris e compagni riescono a tenere in vita i Galletti. Al 64’, Di María – autore del gol del 2-0 e di una prestazione superlativa – viene sostituito da Acuña, chiudendo così la sua carriera con la Nazionale argentina dopo quattordici anni.
La splendida girata al volo di Kylian Mbappé permette alla Francia di pareggiare un match che sembrava già perso. (Fonte: FIFA World Cup)
Al 70’, il primo vero squillo della Francia è griffato Mbappé, il cui destro termina alto sopra la traversa. Dieci minuti dopo, proprio il numero 10 riapre la gara dal dischetto: Martínez intuisce la conclusione dell’attaccante del Paris Saint-Germain, ma non riesce a evitare la rete che dimezza lo svantaggio. Sesto gol in questo Mondiale anche per il classe ‘98, che aveva già segnato in finale quattro anni fa in Russia. Un minuto più tardi, Mbappé riesce nell’impresa di riportare l’equilibrio in una gara che sembrava già chiusa, fino a pochi attimi prima, come solo i veri campioni sanno fare. Una splendida conclusione al volo di destro del numero 10, infatti, si insacca senza lasciare scampo a Martínez.
È l’ennesima conferma di quanto il calcio sia dannatamente imprevedibile. Se per 80’ l’Argentina aveva dominato in lungo e in largo su una Francia a tratti inesistente, nel giro di un minuto il copione cambia completamente nella maniera più illogica possibile. A recupero quasi scaduto, Messi prova a riportare avanti i suoi con un potente sinistro da fuori area, ma Lloris è attento e respinge. La gara termina sul 2-2, si va dunque ai tempi supplementari. All’ultimo minuto del primo supplementare, Lautaro si fa anticipare due volte da Upamecano. Nel mezzo, Varane respinge un tentativo da fuori di Montiel.
I numeri 10 Leo Messi e Kylian Mbappé, entrambi a segno nella finalissima di Qatar 2022. (Fonte: FIFA World Cup).
Al 109’, proprio mentre lo spettro dei rigori inizia ad aleggiare sul Lusail Iconic Stadium, un tap-in vincente di Leo Messi riporta avanti l’Argentina. Sembra fatta per l’Albiceleste, ma è una partita a dir poco pazza e non può dirsi conclusa nemmeno in questo caso. A 2’ dal termine dei supplementari, infatti, Mbappé riacciuffa l’Argentina dal dischetto, siglando una sontuosa tripletta che lo fa entrare ancor di più nell’Olimpo del calcio e gli permette di laurearsi capocannoniere del torneo con 8 reti. Prima di lui, soltanto l’inglese Geoff Hurst nel 1966 era riuscito a segnare una tripletta in una finale dei Mondiali.
A tempo praticamente scaduto, Kolo Muani da una parte e Lautaro dall’altra hanno il pallone che vale la Coppa del mondo: l’attaccante francese si fa respingere il tiro dal Dibu Martínez, quello argentino sbaglia di testa sul ribaltamento di fronte. Ai calci di rigore (terza volta nella storia che la finale si decide dal dischetto), per la Francia vanno a segno soltanto Mbappé e Kolo Muani, per l’Argentina Messi, Dybala, Paredes e Montiel. Gli errori decisivi sono di Coman, che si fa parare la sua conclusione da Martínez, e Tchouameni, che la mette sul fondo. L’Albiceleste sale così sul tetto del mondo per la terza volta nella sua storia, riportando a casa una coppa che mancava nella propria bacheca addirittura dal 1986. È naturalmente Leo Messi, MVP dei Mondiali per la seconda volta in carriera, ad alzarla al cielo di Lusail.
Dennis Izzo
Fonte foto in evidenza: FIFA World Cup
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Coordinatore editoriale di Voci di Città, nasce a Napoli nel 1998. Tra le sue tanti passioni figurano la lettura, i viaggi, la politica e la scrittura, ma soprattutto lo sport: prima il calcio, di cui si innamorò definitivamente in occasione della vittoria dell’Italia ai Mondiali 2006 in Germania, poi il basket NBA, che lo tiene puntualmente sveglio quasi tutte le notti da ottobre a giugno. Grazie a VdC ha la possibilità di far coesistere tutte queste passioni in un’unica attività.
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