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Qatar 2022, finale Argentina-Francia: tra storia e immortalità ci siamo quasi
18 Dicembre 2022
CalcioVoci di Sport

Qatar 2022, finale Argentina-Francia: tra storia e immortalità ci siamo quasi

Home » Voci di Sport » Calcio » Qatar 2022, finale Argentina-Francia: tra storia e immortalità ci siamo quasi

Ci siamo quasi. Manca ormai poco alla finale di Qatar 2022. Un Mondiale controverso. Giustamente criticato. Ma che il calcio giocato, alla fine, ha saputo rendere più piacevole di quanto ci si potesse mai aspettare.

La competizione più bella e unica al mondo, organizzata dalle leggi qatariote e dalla FIFA sulle spalle di chi è morto e si vedeva negato ogni tipo di diritto umano e civile, per contrappasso, ha saputo dare un’opportunità a tutti.

Questa ventiduesima edizione della Coppa del Mondo ha offerto diritti e unificato i popoli più di quanto il mondo della politica abbia mai fatto.

Ha messo nella mappa geografica (del calcio) nazioni e continenti che, fino a poco tempo fa, venivano denominati “ultimi del mondo“.

Ha appassionato popoli mai particolarmente attratti da questo meraviglioso sport. Coloro che, addirittura, lo chiamano “Soccer“. Ma che, nelle differenze, si uniscono con tutti gli altri attraverso il linguaggio del “Football“.

Ha dimostrato che, nonostante gli ostacoli che si hanno di fronte, quando una nazionale si unisce e si sacrifica per sé stessa…per il proprio leader…per il proprio popolo, i risultati possono essere eccellenti.

Anzi, il risultato è una finale strepitosa. Forse, la migliore che ci si poteva aspettare.

Qatar 2022, finale: quello da sapere su Argentina-Francia

Come ormai tutto il mondo sa, l’ultimo atto, quello conclusivo, di Qatar 2022 oppone Argentina e Francia.

Un duello che, comunque vada a finire, sarà destinato a restare nella storia. Non solo perché si tratta di una finale inedita, dato è la prima volta che le due nazionali si affrontano all’ultima decisiva partita di un Mondiale, ma perché tante pagine di calcio potrebbero essere riscritte.

https://twitter.com/FIFAWorldCup/status/1604073787762286592

Argentina: un destino legato a quello dei due Lionel

Alla “Seleccion” il successo manca dall’edizione di Messico 1986 quando Maradona si incoronò “imperatore del mondo”. In caso di vittoria, diventerebbe la seconda nazionale di sempre a trionfare in una Coppa del Mondo dopo aver perso all’esordio. Ricordiamo tutti, il clamoroso exploit dell’Arabia Saudita (1-2).

La stessa cosa, finora, è riuscita solo alla Spagna nell’edizione di Sudafrica 2010. Dopo la sconfitta nella prima giornata dei gironi contro la Svizzera (0-1), la nazionale allenata allora da Del Bosque riuscì a salire sul tetto del mondo battendo in finale, ai supplementari, l’Olanda.

Tempi supplementari che sono risultati indigesti proprio all’Albiceleste nell’ultima finale giocata di una Coppa del Mondo. Quella di Brasile 2014 contro la Germania. In quell’occasione, a far crollare il mondo in testa a Messi e compagni ci pensò Mario Gotze che, a pochi minuti dal termine, regalò ai tedeschi il quarto successo della loro storia.

A proposito di Leo Messi. L’edizione di Qatar 2022 è stata, almeno per ora, un vero e proprio successo. Con 5 gol e 3 assist in sei partite, la “pulce” ha trascinato la propria nazionale all’ultimo decisivo passo di questo Mondiale.

Nella finale di oggi potrebbe abbattere una serie di record che resistevano da anni o che non sono mai stati raggiunti. Per esempio, potrebbe diventare il primo giocatore di sempre a vincere per due volte il “Golden Ball“. Il premio riservato al miglior giocatore di una singola edizione della Coppa del Mondo dopo che, lo stesso, gli fu attribuito nell’edizione di Brasile 2014.

Non solo. Gli basta “semplicemente” scendere in campo per raccogliere la 26esima presenza e superare il record di Lothar Matthaus (fermo a quota 25) per diventare il giocatore con più presenze ai Mondiali. Così come, con 2194 minuti giocati all’attivo, gliene bastano “solamente” 24 per superare il record di Paolo Maldini (2217 minuti) e diventare il giocatore più presente della storia dei Mondiali.

Una serie di riconoscimenti che valgono quel che valgono, ovvero poco, ma che non sono gli unici. In caso di rete in finale, Messi diventerebbe il primo e (per ora) unico giocatore a segnare in tutti e quattro i turni della fase ad eliminazione diretta di una Coppa del Mondo. Strano scherzo per un giocatore che non aveva mai trovato in carriera nemmeno una rete dagli ottavi di finale in poi di un Mondiale.

Il destino dell’Argentina è legato a quello del suo numero “10” e dell’altro Lionel: il commissario tecnico Scaloni. L’allenatore più giovane di questa edizione di Qatar 2022 con soli 44 anni. Amato dal popolo argentino dopo il successo dell’ultima Copa America contro il Brasile al Maracanà tanto da far dare un nuovo soprannome alla nazionale: la “Scaloneta“.

Le speranze argentine di scrivere la storia e cambiare un destino che, negli ultimi trenta e passa anni, è stato beffardo passano dai due Lionel. In particolare, in un momento complicato per il popolo argentino, colpito dall’ennesima considerevole inflazione, il “Diez” proverà a regalare una gioia che manca da tanto, troppo tempo. E che, quei “malati” (nel senso più buono e affettuoso) di calcio degli argentini, non baratterebbero neanche per tutto l’oro del mondo.

Francia: Liberté, Égalité, Fraternité, Mbappé

Al contrario dei rivali odierni, l’ultimo successo francese in un Mondiale risale ad appena quattro anni fa, nell’ultima edizione di Russia 2018. Ad affrontare, in quell’occasione, in finale “Les Blues” vi era la Croazia di Luka Modric sconfitta con il risultato di 4-2.

Proprio la nazionale croata, in questa edizione, poteva avere l’occasione di una rivincita se non fosse stata sconfitta, in semifinale, per 3-0, da un’Argentina trascinata da Leo Messi e Julian Alvarez.

Venendo, però, alla nazionale francese, grazie al successo di quattro anni fa, potrebbe diventare la terza nazionale di sempre a trionfare in due Mondiali consecutivi. Cosa che, nella storia della competizione, è riuscita soltanto ad Italia (1934 e 1938) e Brasile (1958 e 1962).

Potrebbe fare addirittura di meglio, il c.t. Didier Deschamps. In caso di vittoria, infatti, diventerebbe il secondo commissario tecnico di sempre a vincere due Coppe del Mondo consecutive. Record di cui gode, per ora in solitario, solo il grande Vittorio Pozzo. Storico allenatore che trionfò con l’Italia nelle edizioni del 1934 e del 1938.

Lo stesso filo lega la Francia, Deschamps e Hugo Lloris. Il portiere del “coq gaulois“, il gallo rappresentante lo stemma della nazionale francese, potrebbe diventare il primo giocatore di sempre ad alzare la Coppa del Mondo per due volte in qualità di capitano. Non male per uno che è già diventato il primatista di presenze dei francesi con 143 partite giocate e che, in caso di (scontata) titolarità, diventerà il portiere con più presenze nei Mondiali scavalcando Neuer fermo a quota 19.

Tuttavia, il destino della Francia aggrava sulle spalle di un altro giocatore: Kylian Mbappé. Con 5 gol e 2 assist, distribuiti tra fase a gironi ed ottavo di finale, l’enfant prodige è in piena lotta con il compagno di squadra al PSG e grande rivale odierno Leo Messi, per aggiudicarsi il titolo di capocannoniere della competizione e il “Golden Ball“.

Lui, di record, ne ha già infranti diversi nell’edizione di Russia 2018 diventando il più giovane giocatore francese a segnare ai Mondiali. Ma non solo. A soli 19 anni, è diventato il secondo adolescente dopo Pelé a segnare in una finale di Coppa del Mondo. Adesso, proprio come la leggenda brasiliana (1958 e 1962), potrebbe vincere il suo secondo titolo mondiale consecutivo.

Come se non bastasse, è ad una sola marcatura di distanza per eguagliare il record di almeno 6 reti, a meno di 24 anni, in una singola edizione del Mondiale. Nell’impresa ci sono riusciti, finora, solamente Pelé, Mario Kempes e James Rodriguez.

Nella classifica dei marcatori all-time ai Mondiali, Kylian ha già superato il connazionale Thierry Henry (6) e con 9 reti all’attivo mette nel mirino l’altro connazionale Just Fontaine, davanti a lui con 13 marcature. Primatista in assoluto, Miroslav Klose con 16 gol a referto. L’attaccante francese, però, se manterrà questi ritmi anormali, già nella prossima Coppa del Mondo (quando avrà ancora 27 anni) potrà scavalcare tutti e mettersi al comando di questa particolare graduatoria.

Tornando al presente, il fenomeno francese, oggi, a soli 23 anni, ha la possibilità di scrivere un’altra importantissima pagina della sua carriera. Della nazionale. Della Francia tutta. Diventerebbe, una volta per tutte, capo-popolo di quella che è la Rivoluzione Francese nel calcio degli ultimi anni. Per questo, il celebre motto risalente proprio agli della Rivoluzione del Settecento, andrebbe rivisto in: “Liberté, Égalité, Fraternité, Mbappé“.

Qatar 2022, Argentina-Francia: ci siamo quasi!

L’attesa sta ormai per finire. Il grande giorno è arrivato. Mancano poche ore al fischio d’inizio tra Argentina e Francia, in programma oggi pomeriggio alle ore 16 italiane. Le 18 in Qatar. Il “Lusail Iconic Stadium“, per almeno un paio d’ore, diventerà il centro del mondo.

Prima di gustarci la partita, le ultime curiosità. Come detto all’inizio, trattasi di una finale inedita dato che le due nazionali non si non mai affrontate in una finale di Coppa del Mondo. Tuttavia, questo è il quarto scontro diretto ai Mondiali. I precedenti vedono avanti la “Seleccion” per due vittorie ad una ma l’ultimo incontro ha visto trionfare “Les Blues“, agli ottavi di Russia 2018, al termine di una partita spettacolare conclusasi 4-3.

Entrambe le nazionali vanno a caccia del terzo titolo Mondiale della loro storia.

Leo Messi insegue il primo successo che, nel corso della sua carriera, tanto lo ha fatto penare. Ciò, ammesso che non lo abbia già, gli consentirebbe di avere un posto nell’immortalità del calcio accanto a quello dell’altro inarrivabile “Diez” argentino: Diego Armando Maradona. L’edizione di Qatar 2022 è stata, comunque sia, la migliore della sua esperienza in nazionale. E, a 35 anni suonati, non era lecito aspettarselo.

Kylian Mbappé, invece, punta già alla seconda Coppa del Mondo della sua giovanissima carriera. Proprio come l’altro grande giocatore della storia del calcio: Pelé. Per movenze e leadership in nazionale in una età così giovane, molti sono soliti accostarli. Mentre altri, per giocate e strappi, preferiscono il paragone con Ronaldo (il “Fenomeno“). Tuttavia, lui vuole semplicemente essere Kylian.

Poco importa, però, di numeri, record, curiosità e precedenti. Alla fine, quanto valgono queste cose a poche ore da una finale mondiale? Già, poco o nulla. Tutto il mondo, con fibrillazione, aspetta l’ultimo atto di Qatar 2022. Una partita che, per Argentina e Francia…Leo Messi e Kylian Mbappé…immortalità e storia, vale tutto.

Chi alzerà al cielo il trofeo più ambito e importante del mondo? Al terreno di gioco, l’ardua sentenza!

Fonte foto: FIFA World Cup

                                                                                                                                                                      Giuseppe Tosto

© RIPRODUZIONE RISERVATA
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About Giuseppe Rosario Tosto

Giuseppe, classe 1999, aspirante giornalista, è laureato in Scienze Politiche (Relazioni Internazionali). Fin da piccolissimo è appassionato di sport e giornalismo.

Simpatiche, si fa per dire, le scene di quando da piccolo si sedeva nel bar del padre e leggeva la Gazzetta dello Sport “come quelli grandi”.

È entrato a far parte di Voci di Città…prima come tirocinante universitario…poi come scrittore nella redazione generalista. Adesso si occupa della Serie A con la rubrica “top & flop” e delle breaking news grazie alle quali si occupa dei temi più svariati: dallo sport all’attualità, passando per le storie più importanti, centrali o divertenti del momento.

Il suo compito? Cercare di spiegare benissimo tutto quello che non sa! (Semicit. Leo Longanesi).

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