Giunge al termine anche la 35esima giornata di una di Serie A che è entrata nelle fasi salienti e conclusive della stagione. Tanti i gol, gli episodi e i “gialli” di cui parlare. Vediamo, dunque, cos’è successo in questi tre giorni.
Il “calcio spezzatino” è ormai il piatto principale di ogni turno di campionato e, quindi, sono quattro le partite che si disputano nella giornata di sabato. Due di queste alle ore 15.
Partiamo dalla sfida del “Maradona” che oppone Napoli e Sassuolo. I partenopei, in ritiro dopo la clamorosa sconfitta di Empoli, entrano in campo con la giusta carica e determinazione. Nel giro di venti minuti sono già in vantaggio di quattro reti e nel resto della partita incrementano il loro vantaggio chiudendola con il risultato (tennistico) di 6-1. “Meglio tardi che mai” recita il famoso detto. Lo scudetto, però, è già scappato via!
In contemporanea, scendono in campo alla “Sardegna Arena” Cagliari ed Hellas Verona. I rossoblù si giocano un pezzetto di salvezza ma riescono ad ottenere solamente la settima sconfitta negli ultimi otto incontri. Finisce, tra i fischi dei tifosi di casa, 1-2 per gli scaligeri che mettono in seri guai il Casteddu e condannano all’esonero mister Mazzarri.
Alle ore 18 va in scena, a “Marassi“, il derby della lanterna tra Sampdoria e Genoa. Un match cruciale, per il proseguo della stagione di entrambe, caratterizzato da due episodi. Prima, il gol blucerchiato di Sabiri; poi, la parata di Audero al 96esimo sul rigore calciato da Criscito. Il risultato finale è di 1-0 per la Doria che si allontana decisamente dalla zona retrocessione. Ci resta, invece, il Grifone.
Protagoniste del “saturday night” Spezia e Lazio. Nonostante le 20:45 siano un orario piuttosto prematuro per ballare, anche se di sabato sera, le due difese ballano che è una meraviglia. I padroni di casa vanno in vantaggio per tre volte ma altrettante volte si fanno recuperare. Nel finale, addirittura, subiscono il gol del sorpasso laziale firmato da Acerbi. Questo, però, doveva essere annullato per fuorigioco. Grande svista del VAR che convalida il gol del 3-4 per la squadra di Maurizio Sarri.
Come ormai consuetudine, il menù domenicale della Serie A si apre alle 12:30 con il match tra Juventus e Venezia. La squadra di Max Allegri vince ma non convince. L’inizio di partita era stato buono ma, soprattutto, nella ripresa poca roba. Fortuna bianconera che Bonucci si trasforma in bomber mettendo a segno la doppietta che regala il successo per 2-1 alla Vecchia Signora e la qualificazione aritmetica alla prossima Champions League.
Due le partite che si giocano nello storico orario delle 15.
Partiamo da quella piuttosto importante che oppone, in un San Siro infernale, Milan e Fiorentina. La squadra di Italiano per gran parte dell’incontro resiste agli attacchi rossoneri ma non può nulla sull’errore con i piedi di Terraciano che da il via all’involata di Leao. Finisce 1-0 per la squadra di Pioli che consolida la prima posizione e si avvicina a quello che è il grande obiettivo stagionale.
In contemporanea, si gioca anche al “Castellani” con la sfida tra Empoli e Torino. I padroni di casa (a cui basta un punto per l’aritmetica salvezza) passano in vantaggio ma, complice due espulsioni e due rigori contro, si fanno rimontare perdendo per 1-3. Tripletta del “gallo” Belotti.
Alle ore 18 va in scena un match alquanto delicato tra Udinese e Inter. Momentaneamente a cinque punti dalla vetta, dopo la sconfitta in settimana di Bologna, la squadra di Simone Inzaghi deve assolutamente vincere e ci riesce. L’1-2 con cui i neroazzurri superano i friulani mantiene ancora vive le speranze di titolo.
In serata, alle ore 20:45, ampio turnover per la Roma che sfida il Bologna. La partita di giovedì contro il Leicester ha una certa importanza e per questo José Mourinho decide di escludere sei titolari dalla formazione iniziale. Non basta, nella ripresa, l’ingresso in campo (tra gli altri) di Abraham e Pellegrini per evitare lo 0-0 finale.
Chiude questa 35esimo turno di Serie A, la sfida del lunedì sera tra Atalanta e Salernitana. La squadra di Nicola, in grado stato fisico e mentale, gioca una “signora” partita andando in vantaggio nel primo tempo con Ederson e resistendo fino a pochi minuti dalla fine venendo raggiunta dal gol di Pasalic. Credo che qualsiasi giocatore o tifoso campano avrebbe firmato per un 1-1 a Bergamo ma vedendo la partita avrebbe avuto qualche rammarico.
TOP
MERTENS: l’attaccante belga è l’unica nota positiva del finale di stagione partenopeo. Buona forma fisica, gol ritrovati (quattro nelle ultime quattro partite) e prestazioni che ricordano quelle che di quando in panchina sedeva mister Sarri. Contro il Sassuolo doppietta e 8 in pagella. La nascita del figlio, Ciro Romeo, gli ha dato nuova linfa e se possibile ancor più attaccamento alla maglia e alla città di Napoli. VERO IDOLO DEL POPOLO.
AUDERO: non una stagione semplice per l’ex portiere della Juventus che, per un periodo, ha fatto panchina al compagno di reparto Falcone. Tuttavia, contro il Genoa, compie la parata più importante dell’anno ipnotizzando dal dischetto del rigore (all’ultimo minuto di recupero) un inconsolabile Criscito. COSI’ È LA VITA.
BONUCCI: nel giorno del suo trentacinquesimo compleanno si regala (una doppietta) e regala alla Juventus la qualificazione aritmetica alla prossima Champions League. Non sappiamo il perché ma vogliamo immaginarci un Pavel Nedved con un look alla Sfera Ebbasta che entra negli spogliatoi cantando “TI HO PORTATO UN PACCO HAPPY BIRTHDAY“.
BELOTTI: le strade tra l’attaccante italiano e il Torino a fine stagione sembra che si divideranno. Il contratto in scadenza non è ancora stato rinnovato e difficilmente lo sarà. Contro l’Empoli si regala (forse) l’ultima tripletta con la maglia del Toro. Sembra un passo della Bibbia. Ricordate? QUANDO IL GALLO CANTERA’ TRE VOLTE TU MI RINNEGHERAI.
PERISIC: quella che sta volgendo al termine è per rendimento la miglior stagione della carriera del nazionale croato. Una certezza su quella fascia sinistra, in cui mangia campo e avversari, sia in fase difensiva che in fase offensiva. Contro l’Udinese arriva il settimo gol in questa Serie A e un altro 7 in pagella. La rincorsa dell’Inter al Milan passa anche dalle sue accelerazioni. INSTANCABILE.
FLOP
SASSUOLO: qualcuno ha avvisato i giocatori di Dionisi che dovevano scendere in campo? Troppo difficile e ingiusto sceglierne solo uno tra i tanti insufficienti della gara di Napoli. Nel giro di venti minuti subiscono quattro reti e il 6-1 finale è una vera e propria lezione. Un passo falso del genere a fine campionato con nulla in palio può capitare ma non è giustificabile. Anche nel tennis sarebbe una BATOSTA.
LOVATO: nelle precedenti sconfitte del Cagliari è sempre stato tra i migliori in campo ma contro l’Hellas Verona non riesce a salvarsi. Soffre maledettamente la rapidità e i continui movimenti di Simeone ed è lui che tiene in gioco Caprari nella rete del momentaneo 0-2. A un certo punto della partita si reca dall’attaccante argentino e gli canta “TU MI FAI GIRAR…TU MI FAI GIRAR COME FOSSI UNA BAMBOLA“.
VAR SPEZIA-LAZIO: tra regolamento, protocollo, interpretazioni da campo, possibilità o meno di intervento, ci era rimasta una sola certezza sul VAR: quella del fuorigioco. Tuttavia, ahì tutto il movimento calcistico italiano, nel match tra Spezia e Lazio è venuta meno anche questa. Il gol segnato da Acerbi che, nei minuti finali di partita, ha regalato il 3-4 alla squadra di Sarri è da annullare per fuorigioco ma nessuno al monitor se ne accorge. Sembra trattarsi di un errore combinato tra l’arbitro di campo, Pairetto, che non ha aspettato la verifica e quello al Var, Nasca, che non accorgendosi dell’irregolarità non lo ha fermato. Questo, ovviamente, non vuole essere un accanimento contro la Lazio ma una dura condanna per la squadra arbitrale. SVISTA CLAMOROSA.
TERRACIANO: da Meret al portiere della Fiorentina, passando per Radu, nel giro di sette giorni abbiamo assistito a tre papere con i piedi dei portieri. Bella la ripartenza dal basso ma questa deve essere usata, quando si può, per creare azioni pericolose: non prendere gol facili e allucinanti. E dire che fino all’errore stava fornendo una buona prestazione. SBAGLIARE È UMANO, PERSEVERARE È DIABOLICO.
STOJANOVIC: in vantaggio di un gol e con un solo punto da conquistare per essere aritmeticamente salvi, l’Empoli era pronto a festeggiare, dinanzi ai propri tifosi, il raggiungimento del proprio obiettivo stagionale. Non era, però, dello stesso avviso il difensore sloveno che con due falli di mano (il primo alquanto rivedibile) regala due rigori al Torino e si fa espellere unendosi al compagno Verre. Da terzino a GUASTAFESTE.
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Giuseppe, classe 1999, aspirante giornalista, è laureato in Scienze Politiche (Relazioni Internazionali) ma, fin da piccolo, è appassionato di sport e giornalismo. Simpatiche, si fa per dire, le scene di quando ancora bambino si sedeva nel bar del padre e leggeva la Gazzetta dello Sport “come quelli grandi“.
Entrato a far parte di Voci di Città, prima, come tirocinante universitario e, poi, come scrittore nella redazione generalista e sportiva, con il passare del tempo è diventato uno dei due Coordinatori della Redazione. Oltre a far da Tutor per Tirocinanti e a svolgere il ruolo di Correttore di Bozze, al termine di ogni giornata di campionato cura personalmente la rubrica “Serie A, top&flop”. Un modo originale, con protagonisti i giocatori che si sono distinti in bene e in male, per vedere tutto quello che è successo nel fine settimana di calcio italiano.
Inoltre, coordina la squadra di Calciomercato, Europei e Mondiali. Scrive di tennis (il suo sport preferito, dopo il calcio) e NBA (non si contano più le notti passate in bianco per vedere le partite live). Infine, si occupa anche delle breaking news che concernono i temi più svariati: dallo sport all’attualità, dalla politica alle (ahinoi) guerre, passando per le storie più importanti e centrali del momento.
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